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Melfi tra crisi e riconversione: le proposte di Confindustria per salvare il polo automotive

Hydrogen Valley, per il numero uno di Confindustria Basilicata bisognerà essere all'altezza

Francesco Somma

Poche luci e ancora molte ombre sul rilancio industriale dello stabilimento di Melfi. Per il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, il “serrate le fila” emerso dal recente incontro tra il Ministro Urso e l’Ad Stellantis, Filosa, è sicuramente un segnale positivo. “Come sosteniamo da tempo – commenta – è necessaria una forte convergenza di tutte le parti in causa per l’obiettivo comune di una revisione del timing per il passaggio all’elettrico imposto dall’UE. Si tratta di un cronoprogramma che non tiene minimamente conto del grado di maturità dei mercati, risponde esclusivamente a una pericolosa primazia ideologica e che pertanto va cambiato. Bisogna quindi battersi in maniera compatta per far prevalere un approccio neutrale  alla mobilità sostenibile, senza mettere al bando tecnologie quali l’endotermico di nuova generazione e l’ibrido che possono contribuire anch’esse al raggiungimento della neutralità climatica. Melfi, importante snodo per la riconversione di Stellantis verso la mobilità elettrica, ne trarrebbe sicuramente vantaggio, con la possibilità di arricchire il piano prodotto e assicurarsi maggiori livelli produttivi. “Ma questa, come sappiamo – incalza Somma – è solo una parte della soluzione, sia per ragioni di tempi che stringono, sia per natura stessa del problema che, nel sito produttivo lucano, passa anche da scelte strategiche di Stellantis che dovrebbero valorizzare maggiormente l’indotto. Condividiamo, quindi, la necessità di un confronto diretto ed approfondito con l’Ad Filosa, espressa dall’assessore regionale alle Attività produttive, Cupparo”. Positivo anche l’annuncio relativo all’apertura, programmata già per i prossimi giorni,  dei tavoli sulle specifiche vertenze. “L’emergenza per le aziende dell’indotto incombe. La situazione è sempre più complicata con il rischio di non poter più garantire quegli ammortizzatori che, fino a ora, hanno consentito una certa tenuta sociale. Rinnoviamo quindi l’appello a prolungare gli esoneri dal contributo addizionale sulla cigs dell’area di crisi complessa. Ma al contempo è necessario pensare anche ad altri strumenti specifici per l’automotive. Bisogna fare in fretta per fronteggiare un autunno che si preannuncia molto difficile. Accanto alla strategia difensiva, è fondamentale rafforzare gli strumenti – anche quelli previsti dall’area di crisi complessa – volti a favorire la riconversione industriale e la creazione di nuova iniziativa imprenditoriale”. C’è un tema più grande, sollevato anche dall’Ad Filosa, che è quello relativo ai costi energetici. “Un grido di allarme – conclude il presidente Somma – che arriva da tutta l’industria italiana. Il problema non può più essere ignorato e auspichiamo che la prossima Legge di Bilancio ne tenga conto”.

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