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San Paolo Albanese, il borgo “adottato” dal Mattino: la stampa albanese risponde al grido d’allarme

Da piccolo borgo a simbolo di resistenza contro lo spopolamento. La vicenda di San Paolo Albanese, il comune più piccolo della Basilicata con appena 204 abitanti, è uscita dai confini regionali e ha raggiunto le pagine della stampa albanese attraverso l'autorevole testata web e tv "Syri", grazie all’iniziativa lanciata dal quotidiano Il Mattino di Puglia e Basilicata

San Paolo Albanese, il borgo “adottato” dal Mattino: la stampa albanese risponde al grido d’allarme

Il Mattino, guidato dall’idea che un organo d’informazione non debba solo raccontare ma anche schierarsi a fianco dei territori, ha deciso di “adottare” il borgo arbëresh, trasformandolo in un laboratorio narrativo e civile contro la dimenticanza. Una scelta che ha colpito e che è stata ripresa dalla testata Syri, con un titolo eloquente: “Jemi të braktisur! Kryeministre Meloni, ejani në Shën Pali!” (“Siamo abbandonati! Presidente Meloni, venga a San Paolo!”). CLICCA QUI

A dare forza alla battaglia, le parole del sindaco Mosè Antonio Troiano, che ha lanciato un appello diretto alla premier Giorgia Meloni: “Invito la Presidente del Consiglio a venire a toccare con mano le difficoltà dei piccoli comuni delle aree interne, ma anche a vedere i valori di una comunità che tiene viva lingua, usi e tradizioni”. San Paolo Albanese, fondato nel 1534 da profughi albanesi in fuga dall’impero ottomano, conserva ancora oggi lingua arbëreshe, rito bizantino, costumi tradizionali e feste popolari. Un patrimonio culturale unico che rischia di spegnersi lentamente, sotto il peso dei numeri: un paio di nascite all’anno, un crollo demografico che ha spinto lo Stato a parlare, nei suoi piani strategici, di “chiusura dignitosa” di realtà simili. Una prospettiva definita dal primo cittadino “inaccettabile e offensiva”. 

Contro questo destino, Il Mattino di Puglia e Basilicata ha lanciato una campagna quotidiana per raccontare la vita del borgo: le difficoltà, certo, ma anche la vitalità culturale e sociale di una comunità che non intende arrendersi. Un gesto che ha prodotto un effetto domino: l’interesse della stampa nazionale, la risonanza internazionale e un nuovo sguardo sul tema dello spopolamento, che non può più essere trattato solo come una questione statistica. San Paolo Albanese non è un numero, ma una storia viva che attraversa cinque secoli. Nel piccolo centro della Val Sarmento, le donne ancora indossano i costumi tradizionali, i bambini imparano canti e danze arbëreshe, la liturgia bizantina anima la chiesa, e il Museo della Cultura Arbëreshe custodisce memoria e identità. “Se scompare San Paolo – avverte il sindaco Troiano – non perdiamo solo un borgo. Crolla un modello di convivenza e sparisce una parte di storia nazionale”. L’iniziativa del Mattino ha acceso i riflettori. Ora tocca alla politica e alle istituzioni decidere se questa “adozione” simbolica diventerà anche una scommessa concreta per il futuro.

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