IL MATTINO
Il capoluogo
14.07.2025 - 17:12
È di questi giorni l’annuncio dell’Amministrazione comunale di Potenza di voler individuare, entro fine anno, la ditta incaricata di eseguire l’intervento di restauro del Ponte Musmeci. Un progetto da 11 milioni di euro, firmato dall’architetto spagnolo Corres Peiretti, che punta a restituire nuova vita a un’infrastruttura unica, nata nel periodo postbellico, simbolo della città e candidata a diventare patrimonio UNESCO.
Negli ultimi anni, grazie all’impegno delle diverse Amministrazioni comunali, dell’Università della Basilicata e degli Ordini professionali di architetti e ingegneri, sono state promosse numerose iniziative per valorizzare e tutelare l’opera. L’interesse culturale è cresciuto e le precedenti amministrazioni avevano già immaginato interventi sull’area sottostante, inseriti nel più ampio progetto del Parco fluviale del Basento. Tra gli interventi previsti ci sono la sistemazione delle aree esterne e dei parcheggi sotto il ponte, la realizzazione di percorsi pedonali con aree di sosta e un nuovo impianto di illuminazione interna a led.
In sostanza, un monumento identitario per Potenza, conosciuto e studiato anche a livello internazionale.
Nel frattempo, però, l’attuale Amministrazione, in un’area ex ASI, ha autorizzato la demolizione di vecchi manufatti e la costruzione di un nuovo capannone commerciale proprio all’ingresso della città, a ridosso del Ponte Musmeci. Una scelta che, se non mitigata, rischia di essere un pugno negli occhi: un caso di inquinamento visivo allo stato puro. Una contraddizione che stride con l’impegno dichiarato per la tutela del ponte.
Speriamo almeno che qualcuno abbia previsto interventi di mitigazione, come tinteggiature capaci di armonizzare la struttura con il paesaggio e adeguate schermature vegetali.
Nel frattempo, chissà se, tra un video promozionale e l’altro, l’Amministrazione sentirà il dovere di spiegare alla cittadinanza anche questo.
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