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Centro storico di Potenza: battiti lenti, speranze irregolari

Centro storico di Potenza: battiti lenti, speranze irregolari

da sinistra il sindaco Telesca e l'assessore D'Andrea

Con un po' di cinismo e grande realismo non è difficile sentenziare che il vero cuore del capoluogo lucano ormai batte altrove, mentre il centro storico, benedetto da una bellezza invecchiata male e da tempo in un lungo coma indotto, suona un requiem per il commercio che fu ed è relegato a museo all’aperto di "cosa sarebbe Potenza se…". No, non può passare inosservato il grido di allarme lanciato dagli esercenti perchè l'ombrello della crisi economica o di un mercato che sta cambiando non sarà mai abbastanza grande per coprire una mancanza di visione che certamente parte da lontano, impreziosita da qualche agostana sedia a sdraio. E una domanda sorge spontanea: la multinazionale di hamburger e patatine fritte ha davvero fermato la decadenza o ha solo cambiato la veste del funerale? Nel frattempo il sindaco Telesca, con uno spot imbarazzante in compagnia dell'assessore Falotico, ha già fatto scuola. Che dire? Forse è il momento giusto per un sequel, magari un bel cortometraggio con il suo vice non eletto D'Andrea, forte della delega al centro storico e alle attività produttive. Il concept potrebbe essere: "Via Pretoria sta per risorgere, ma non oggi e forse neppure domani". Potrebbero passare in rassegna le poche attività che resistono come soldati nipponici e le serrande abbassate con la pregiata cartellonistica vendesi e affittasi, con un pò di filodiffusione a basso volume per non disturbare il senso di desolazione. Chissà se invece di parlare di idee brillanti si sforzeranno di dare una risposta concreta a chi, ogni giorno, tenta di fare impresa nel cuore della città.

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