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25.03.2025 - 11:10
Michele Napoli (capogruppo FdI Basilicata)
E così Michele Napoli, capogruppo dei fratelli coltelli, ha deciso che la misura è colma. Messi in soffitta gli algoritmi sanitari, l'intelligenza artificiale, la blockchain e tutta la fuffa da Silicon Valley dei poveri ha inaugurato la crisi di maggioranza in quel di Via Verrastro. Ma, attenzione, niente a che vedere col calcione del Sarli iracondo, che pur se iconico, non è stato che il colpo più innocente in un partito che - in Basilicata è al di sotto della media nazionale - e ormai fa ridere persino chi ha deciso, al netto della Gintoneria, degli assessori ultras e del collutorio, di provare a prenderli sul serio. Il nocciolo della questione? Le imminenti elezioni comunali a Matera, ovviamente. Un nome per il candidato sindaco e l’intero sistema entra in fibrillazione. La Basilicata, che già di per sé è un piccolo laboratorio di storie politiche bizzarre, di folgorazioni sulla via di Lauria e di più piedi in varie scarpe, si trova ad affrontare l'ennesima crisi da salotto per dimostrare che a Matera, come altrove, il vero problema non è cosa fare, ma chi deve farlo. Peccato che, a conti fatti, nonostante la retorica del 'va tutto bene' di un centrodestra puntellato da sinistre alleanze e forgiato dalla sorridente convegnistica, da tempo sia colma la pazienza dei lucani tra agricoltori in crisi, il disastro non affatto dimenticato del Camastra, la sanità in affanno, l'emigrazione giovanile, il crollo dell'export e per non farci mancare nulla, pure il primato nazionale nelle perdite idriche. Si, caro Napoli, la misura è colma: un’intera regione sta scivolando verso il baratro. Ma, alla fine, la morale è sempre la stessa: la politica lucana non è mai stata così divertente, così grottesca e soprattutto così disastrosa.
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