Carcere di Melfi, ecco il servizio di telemedicina per i detenuti

"La magia della connessione irresistibile": si intitola così il progetto a previsione biennale nato dalla collaborazione tra Asp Basilicata, Rotary club Melfi distretto 2120 e ministero della Giustizia. Siglato, dal direttore generale della Asp Basilicata Antonello Maraldo, dal presidente del Rotary Melfi Riccardo Colucci e dalla direttrice del carcere di Melfi Maria Rosaria Petraccone, un protocollo d'intesa che permetterà di applicare la telemedicina per assistere pazienti detenuti con malattie croniche. "Naturalmente - spiega una nota - le prestazioni a distanza non sostituiranno l'eventuale bisogno di prestazioni sanitarie tradizionali, ma si integreranno per migliorare efficacia, efficienza e appropriatezza delle cure". L'idea è di ampliare, nel futuro, questo progetto, applicandolo agli altri istituti di pena della regione. Si prevede, in particolare, l'allestimento di un sistema di telemedicina all'avanguardia fornito dal Rotary Melfi, con una centrale trasmittente con un totem con braccio mobile attrezzato di monitor multi parametrico, telecamera, microfono, router, devices di rilevazione e trasmissione di parametri. La strumentazione sarà posizionata nell'infermeria della casa circondariale melfitana e, in caso di necessità o impossibilità del detenuto di raggiungere l'area medica, potrà essere trasportata nella cella del paziente. La postazione sarà collegata con la centrale operativa hub di Venosa, che provvederà a registrare i dati ricevuti e, in caso di necessità, li trasmetterà a un medico specialista. Dalla Cot verranno gestite le televisite e i teleconsulti che avverranno, comunque e sempre, in presenza del medico di medicina penitenziaria e, in caso di necessità, alla presenza di altre figure professionali. La funzionalità e l'affidabilità di tutto il sistema sarà affidato agli operatori dell'Asp già in servizio nella struttura carceraria, permettendo così di verificare anche l'aderenza terapeutica prescritta ai singoli detenuti.