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In fiamme l'ex Pamafi a Castrocucco di Maratea, nel 2022 si verificò un altro incendio

A Maratea (Potenza) un incendio di vaste dimensioni ha distrutto nella notte scorsa la struttura dell'ex Pamafi, che negli anni passati avrebbe dovuto ospitare un polo florovivaistico. Sul posto, nella zona di Castrocucco, sono intervenute tre squadre di Vigili del fuoco, impegnati per ore a spegnere le fiamme molto alte, che hanno creato una colonna di fumo visibile da molti chilometri di distanza. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Lauria, Villa d’Agri e Terranova di Pollino

In fiamme l'ex Pamafi a Castrocucco di Maratea, nel 2022 si verificò un altro incendio

La circolazione ferroviaria è stata sospesa così come l’energia elettrica. Su quanto accaduto, è intervenuto il Comitato Iniziativa Cittadina di Castrocucco. “La comunità di Castrocucco è esausta e profondamente preoccupata per la crescente insostenibilità della situazione che sta vivendo. Negli ultimi anni, il nostro territorio è stato martoriato da numerosi eventi disastrosi, senza alcun intervento di ripristino, e oggi siamo costretti a fare i conti con un nuovo, terribile incendio che, nella notte appena trascorsa, ha minacciato vasti territori, investendo l’ex azienda florovivaistica “PA.MA.FI.” e mettendo a rischio molte abitazioni della contrada. Nonostante le numerose segnalazioni degli ultimi anni, la situazione di abbandono e degrado in cui ci troviamo persiste, senza che le autorità competenti abbiano mai fornito risposte concrete. Questo territorio, ormai dimenticato, vive nel caos più totale. Accanto al pericolo imminente degli incendi, dobbiamo fare i conti con il proliferare dei cinghiali, la frana del 30 novembre 2022 e l’alluvione che ha colpito una parte dell’abitato, ma che a distanza di tempo continua a non vedere interventi di messa in sicurezza. Ancora oggi sono visibili cumuli di detriti che rappresentano un pericolo concreto per la nostra sicurezza”. “Ogni giorno – continuano – siamo costretti ad affrontare rischi crescenti e disagi insostenibili, senza che nessuno si preoccupi veramente delle nostre preoccupazioni. La nostra vita è diventata impossibile, mentre il nostro territorio, che potrebbe diventare una grande opportunità di sviluppo per Maratea, è ormai ridotto a una terra abbandonata e pericolosa, senza alcuna prospettiva di recupero. L’ex azienda, che un tempo offriva opportunità di lavoro e prosperità, oggi è una minaccia concreta per la nostra comunità. Non possiamo più accettare che la nostra dignità venga ignorata e ferita. Siamo stanchi di vivere in uno stato di isolamento, lontani da ogni forma di attenzione e supporto. Chiediamo con urgenza interventi concreti per la messa in sicurezza del nostro territorio e per la protezione delle nostre case. La comunità di Castrocucco non può più aspettare. È il momento di agire!”.

In una dichiarazione, il capogruppo del Pd nel Consiglio regionale della Basilicata ha messo in evidenza che "nella decima legislatura il Consiglio regionale ha approvato su mia proposta un chiaro indirizzo sull'ex Pamafi. E, nell'attuale legislatura, la XII, ho depositato interrogazioni, proposto audizioni che si sono regolarmente svolte con l'attenzione e l'impegno dell'ufficio competente guidato da Donato Del Corso. In questi giorni si stava procedendo con un altro passo ed un'altra determinazione, anche grazie alla nostra sollecitazione e ad una Comunità, che attraverso l'amministrazione comunale e i comitati, si è messa in movimento". Secondo Lacorazza, "l'incendio della scorsa notte, com'è naturale che sia, accende i riflettori su quest'area, ma ci si lasci esprimere il rammarico di una politica che deve, per tempo e con altro passo, risolvere questioni, anche complesse come in questo caso. Ora saranno tante le parole pronunciate e scritte, le attenzioni e le prese di coscienza; io me ne riservo un po' quando scemerà l'attenzione perché ci sono ferite che vanno rimarginate e sulle quali la politica deve misurare forza e credibilità. L'ex Pamafi - ha concluso il capogruppo dem - da una brutta cronaca potrebbe trasformarsi in una bella storia; ci vuole tutto il peso del Governo e del Consiglio regionale".

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