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L'intervista

Sostenibilità, Innovazione e Impegno Sociale, Cristina Gessi: «Siamo responsabili non solo di creare ricchezza, ma di capire e risolvere i problemi individuali e collettivi»

Sostenibilità, Innovazione e Impegno Sociale, Cristina Gessi: «Siamo responsabili non solo di creare ricchezza, ma di capire e risolvere i problemi individuali e collettivi»

Cristina Gessi

In questa intervista, Cristina Gessi, recentemente nominata presidente degli Stati generali della sostenibilità della Fondazione E-novation, condivide con il Mattino la sua visione sulla sostenibilità e il suo approccio olistico che integra ambiente, tecnologia, e sociale. Dalle sue prime iniziative come presidente, fino ai progetti futuri volti a migliorare la qualità della vita delle persone più svantaggiate, Cristina Gessi dimostra una dedizione straordinaria nel coniugare innovazione e umanità, invitandoci a guardare oltre i semplici concetti di progresso economico e innovazione tecnologica, spingendoci verso una visione che mette al centro l’essere umano e il suo benessere, sia fisico che mentale. Un messaggio di speranza e impegno che traccia il futuro delle iniziative della Fondazione E-novation.

Alla recente nomina alla presidenza degli “Stati Generali della Sostenibilità” della Fondazione E-novation, quali sono state le sue prime iniziative? E come intende sviluppare questo progetto?
«Abbiamo già pianificato due importanti incontri: uno il 3 dicembre a Milano e un altro il 14 aprile in Vaticano. Questi convegni riuniranno imprenditori, politici ed esperti del settore per discutere di sostenibilità. Quando parliamo di sostenibilità, non ci riferiamo solo all’ambiente, ma anche agli aspetti sociali ed economici. Una delle prime iniziative che ho realizzato riguarda la costruzione di un villaggio sostenibile in Irpinia, con 300 appartamenti alimentati da microgeneratori. Questo progetto è un esempio concreto di come le energie alternative possano essere impiegate in modo efficiente. La scelta della tecnologia è fondamentale: per esempio, nel caso del villaggio, il microgeneratore si è rivelato più efficace rispetto a pannelli solari o pale eoliche, in termini di efficienza e adattabilità al contesto locale. L’obiettivo è sempre individuare le soluzioni migliori, non solo dal punto di vista economico, ma anche in termini di impatto sociale».
Il progetto “Bellessere & Fairplay” ha dimostrato grande capacità di evoluzione, integrando nuovi temi come l’educazione alimentare e il benessere fisico. Quali innovazioni prevede per il futuro del progetto?

«Da quanto discusso con Massimo Lucidi, presidente della fondazione, c’è un forte interesse ad ampliare l’aspetto medico del progetto. Attualmente lavoriamo con nutrizionisti e personal trainer, ma ritengo che sia essenziale affiancare un supporto psicologico. Spesso, i problemi legati a obesità o sedentarietà derivano da questioni psicologiche, come bassa autostima o stress. Avere una figura come uno psicologo o uno psicoterapeuta all’interno del progetto consentirebbe di affrontare queste problematiche in maniera più completa. Lavorare sulla mente è altrettanto importante quanto lavorare sul corpo per favorire un vero cambiamento nel benessere delle persone».
In che modo la sostenibilità, al centro del suo incarico, può rafforzare i temi chiave di “Bellessere & Fairplay” come il benessere fisico e psico-fisico?
«Per me, la sostenibilità non si limita alla sfera economica o ambientale. Deve includere anche il benessere sociale e psicologico. Il mio obiettivo non è solo migliorare la salute fisica delle persone, ma garantire che abbiano una vita migliore in generale. La sostenibilità implica prendersi cura degli individui e delle comunità in un’ottica a lungo termine. Siamo responsabili non solo di creare ricchezza, ma di capire e risolvere i problemi individuali e collettivi, è questa visione che mi guida in tutti i miei progetti, inclusi quelli legati al benessere psico-fisico».
La Fondazione E-novation sta conducendo importanti iniziative internazionali, come il progetto sulla Longevità e la Missione in Brasile. Qual è l'importanza di queste collaborazioni globali e come possono contribuire alla promozione della sostenibilità e del benessere?
«Le collaborazioni globali sono essenziali. La sostenibilità non può essere vista in un contesto locale: è una sfida globale che richiede sforzi congiunti. Nei miei progetti, ho sempre cercato di sviluppare soluzioni che potessero essere finanziate da istituzioni locali e internazionali. Ad esempio, stiamo lavorando a un progetto a Pescara per la costruzione di un forno crematorio sostenibile, e ci stiamo avvalendo di collaborazioni con imprenditori e avvocati che operano su scala globale. La longevità, un altro tema su cui lavoriamo, si lega alla sostenibilità: vogliamo creare infrastrutture e progetti che migliorino la qualità della vita delle persone per molti anni. Questi progetti sono pensati non solo per affrontare le sfide attuali, ma per garantire il benessere delle future generazioni».
L’educazione e la formazione sono pilastri fondamentali di “Bellessere & Fairplay”. Qual è la sua visione riguardo al coinvolgimento delle nuove generazioni? Quali strategie intende adottare per sensibilizzare i giovani sui temi del benessere e della sostenibilità?

«Coinvolgere i giovani è una sfida cruciale, ma credo che la scuola possa giocare un ruolo determinante. Il cambiamento deve partire dall’educazione. Formare gli insegnanti affinché trasmettano valori concreti legati alla sostenibilità e al benessere è essenziale. È importante che i giovani non si limitino a conoscere questi concetti in modo astratto, ma che li sperimentino nella vita quotidiana attraverso attività pratiche e progetti concreti. Solo così possiamo creare una generazione consapevole e impegnata nel promuovere stili di vita più sostenibili e salutari».

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