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L'intervista

Vincenzo Bizzarri racconta a fumetti i suoi "Nemici del popolo"

Assolutamente imperdibile la graphic “Nemici del popolo", Tunué, sceneggiatura di Emiliano Pagani, disegni del foggiano Vincenzo Bizzarri.

Vincenzo Bizzarri è nato a Foggia il 1987 e vive a Bologna. Nel 2016 disegna la graphic novel "Benvenuto Cellini" su sceneggiatura di Filippo Rossi. Su sceneggiatura di Stefano Nardella disegna "Il paese dei tre santi" (2017), "Il gran ghetto" (2018) e la nuova uscita "Gli assediati" (2022). In collaborazione con Éditions Glénat e su sceneggiatura di Noel Simsolo, pubblica 1789 – La naissance d’un monde en 1789 – La mort d’un monde (2019) e la biografia Jean Gabin – L’homme aux yeux bleus (2021). Attualmente continua a collaborare con Glénat e altre realtà editoriali in Italia e in Francia. 

Sullo scenario della chiusura di una grande fabbrica che ha deciso di "delocalizzare", inseguendo la logica "green", lasciando centinaia di persone con il culo per terra, senza nessuna possibilità di riscatto e senza nessuna speranza, seguiamo diverse vicende che si muovono in parallelo e si intersecano le une con le altre. Seguiamo quella di Annibale, operaio prossimo alla pensione che non accetta la resa incondizionata e la perdita di potere da parte della società civile. Seguiamo quella di Fabio, il figlio poco più che ventenne, anch'egli operaio nella stessa fabbrica, disilluso e senza obiettivi per il futuro, come molti altri ragazzi della sua età. Incontriamo Chiara, giovane neolaureata radical chic che aspetta un figlio da Fabio, si occupa di servizi sociali a favore degli immigrati, rea agli occhi degli operai di dimenticare le cause della gente della sua comunità. Conosciamo Mirco, un operaio che cerca una via di fuga attraverso il sogno di diventare autore di fumetti, usando una storia fantasy come metafora per raccontare le tensioni sociali che impregnano la sua realtà. Su tutto questo aleggia l'ombra di un corpo disteso in un fossato ai margini di una strada di periferia, di un piano scellerato finito male e di una pistola, con cui la storia si apre e si chiude. La pistola unisce le fila delle storie divise, ricuce la trama lacerata in un unico intreccio, drammatico e disperato. Una decisione non presa, tuttavia, ci regala un epilogo aperto. Le uniche pagine che descrivono una giornata di sole.

È assolutamente imperdibile la graphic “Nemici del popolo", Tunué, sceneggiatura di Emiliano Pagani, disegni di Vincenzo Bizzarri. Un libro che parla di proletariato, di disagio, di persone senza alcuna possibilità di riscatto, di tensioni sociali e vita ai margini, di fabbriche che chiudono e delocalizzano,di operai e conflitto di classe, problematiche ancora irrisolte che a torto alcuni considerano appartenere al passato. Il mondo reale entra nella narrazione a fumetti. A supporto della sceneggiatura di Pagani, che coinvolge il lettore in una storia carica di emozioni, gli ottimi disegni di Vincenzo Bizzarri, il contrasto dei colori che l’artista sceglie di adoperare, elementi che aiutano il lettore ad immergersi nelle trame della narrazione. Vincenzo Bizzarri, ci parla del suo nuovo romanzo.

Vincenzo vorrei parlare della tua ultima graphic "Nemici del popolo", con la sceneggiatura del bravissimo Emiliano Pagani ( Don Zauker). Come è nata questa collaborazione? 

Emiliano Pagani aveva visto "Il Paese dei tre Santi" e mi ha proposto questa sceneggiatura che mi è piaciuta subito. La storia è nelle mie corde, ho accettato la proposta e poi abbiamo proseguito con Tunuè.

Anche in questa graphic tocchi temi delicati e legati al sociale...

Mi piace parlare di argomenti legati all'attualità e alla frammentazione della società, all'individualismo sfrenato. 

Puoi raccontarci qualcosa della trama di "Nemici del popolo"?

Non c'è un vero e proprio protagonista, ma vari personaggi che rappresentano un archetipo della società attuale. Tutta la storia gira intorno alla chiusura di una grande fabbrica che ha deciso di "delocalizzare", inseguendo la logica "green", lasciando centinaia di persone per terra, senza nessuna possibilità di riscatto e senza nessuna speranza.

Con che tecnica hai realizzato i disegni?

Ho realizzato tutto in digitale, anche se adesso sto tornando sul cartaceo, ho voglia di "sporcarmi le mani".Come sempre gioco col colore, è una mia scelta stilistica, serve a dare più potenza all'immagine.  Ho usato toni freddi per le tute blu degli operai, mi sono ispirato a film come "La classe operaia va in paradiso" con Gianmaria Volontè. C'è un doppio gioco, la tragedia raccontata con degli sprazzi di umorismo, secondo il timbro italiano tipico della commedia che ci porta a ridere anche in mezzo alla tragedia.

A cosa stai lavorando in questo periodo?

Sto lavorando ad un paio di fumetti per la Francia, una storia di cronaca successa in Normandia durante il periodo del Covid. Anche in questa storia è presente il doppio binario del tema comico/tragico. Infine ho un altro progetto con Stefano Nardella, anche questo per la Francia.

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