IL MATTINO
Il caso
10.12.2023 - 11:16
È spam, secondo le linee guida del social network che, ovviamente, non fornisce altre spiegazioni, come potete leggere dalle schermate che vi alleghiamo. Effetto della tanto acclamata intelligenza artificiale che governa gli algoritmi che scandagliano i contenuti postati sui social e che, da questo banalissimo caso, dimostra come può impazzire senza alcun ragionevole criterio.
Nell'articolo-intervista di Alessia Paragone non vi sono, ovviamente, contenuti scabrosi né richiami alla violenza, come potete leggere cliccando qui . La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha vantato di aver portato ieri a casa un armamentario di norme, il primo al mondo, che regola lo sviluppo e l'uso dei sistemi di intelligenza artificiale. "Un passo significativo per lo sviluppo dell'IA" è stato il brindisi del ministro delle Imprese, Adolfo Urso. Giogia Meloni ne farà un cavallo di battaglia per il prossimo G7 che si terrà in Puglia. Nocciolo duro della legge è l'adozione di un approccio basato sul rischio. In altre parole, è prevista una serie di obblighi a fornitori e sviluppatori di sistemi di IA a seconda dei diversi livelli di rischio identificati. Uno dei capitoli più importanti, su cui il negoziato si è incagliato per ore, è quello delle pratiche di IA vietate perché comportano un rischio inaccettabile per la sicurezza e i diritti fondamentali. Simbolo di tutte le battaglie è il divieto dei sistemi di identificazione biometrica in tempo reale e a distanza, come il riconoscimento facciale, il cui uso sarà ora limitato a casi specifici. "Alcuni governi compreso quello italiano avrebbero voluto più mano libera nel mettere sotto controllo i cittadini e fare profilazione, ma hanno trovato un muro invalicabile da parte nostra a tutela delle libertà" ha rivendicato il capodelegazione del Pd al Parlamento Europeo e relatore dell'AI Act, Brando Benifei. Per Amnesty International tuttavia l'Ue ha dato "via libera alla sorveglianza digitale distopica", creando "un precedente devastante a livello mondiale". Critica anche l'associazione europea dei consumatori (Beuc), che lamenta "l'ampiezza dei rischi da cui i consumatori saranno impropriamente protetti in futuro". Tra i punti controversi, anche quello sui modelli di fondazione come GPT-4, alla base di ChatGPT. L'accordo prevede obblighi più stringenti per i modelli ad alto impatto con rischio sistemico. Norme che Berlino, Parigi e in parte Roma avrebbero voluto diluire in codici di condotta, temendo che gli oneri imposti soffocheranno l'innovazione in Ue. "Non siamo ancora convinti che questo sia il modo giusto per garantire che l'Europa rimanga competitiva nell'IA. L'innovazione si farà comunque altrove" ha commentato a caldo l'eurodeputato del Ppe, Axel Voss. "Qui - ha ammesso - abbiamo perso la nostra occasione".
Un mastodontico ordito che, intanto, si sgretola alla più piccola crepa creata da un social network, come nel nostro caso, dimostrando che il vanto di Ursula von Der Leyen, Urso, Meloni e compagna cantando è solo tanto fumo negli occhi di un sistema pericolosissimo governato dai signori del web, attraverso i loro guardiani artificiali che spesso impazziscono.
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