IL MATTINO
L'evento culturale
23.07.2023 - 08:49
Partita con un primo blocco di circa 30 disegnatori, la mostra, curata da dieci anni dal fumettista Alessio Fortunato, si allargherà a circa un centinaio di disegni. Tra i disegnatori coinvolti nell'iniziativa, artisti italiani e stranieri delle case editrici più famose tra cui Giulio Giordano, Maicol e Mirko. L'evento è promosso e patrocinato dal Comune di Castellaneta.
Da oggi, 23 luglio, al 6 agosto, a Castellaneta, nell'ex palazzo San Domenico, ora Galleria Forcella, si terrà "La notte dei Valentino", mostra dedicata al mito del cinema muto con 100 disegnatori pronti a raccontarlo. Questa sera, alle 20:30, la mostra prenderà vita attraverso un vernissage con ingresso libero e resterà aperta ogni giorno dalle 19 alle 21. Il progetto nasce nel 2013 come evento del Castellaneta Film Festival con ideatore e curatore Alessio Fortunato con Filomena Pucci. La mostra nasce come omaggio al grande attore nato a Castellaneta, che divenne in breve tempo uno dei divi più acclamati dello star system hollywoodiano. Partita con un primo blocco di circa 30 disegnatori, la mostra, curata da dieci anni dal fumettista Alessio Fortunato, si allargherà a circa un centinaio di disegni. Tra i disegnatori coinvolti nell'iniziativa, artisti italiani e stranieri delle case editrici più famose tra cui Giulio Giordano, Maicol e Mirko. L'evento è promosso e patrocinato dal Comune di Castellaneta.
Uomo di magnetica bellezza e indiscusso talento, Rodolfo Valentino fu uno dei più grandi divi del cinema muto della sua epoca, noto anche per esser stato il sex symbol di quegli anni, tanto che gli fu dato l'appellativo di Latin Lover. Un vero e proprio oggetto del desiderio, destinato al culto di massa. La leggenda narra che alla sua morte, avvenuta quando aveva poco più di trent'anni a causa di una peritoneale, ci furono scene di isteria e fanatismo, oltre che una trentina di suicidi nel giorno dei suoi funerali a New York. Inoltre nello stesso giorno furono organizzati due cortei funebri, uno appunto a New York, l'altro a Hollywood. Quando, il 30 agosto, il corteo funebre attraversò un quartiere di New York, furono decine di migliaia le persone che vi parteciparono. C'era anche una corona con nastro che si diceva inviata da Mussolini.
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