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Scuola, sport e coraggio

Tennis e solidarietà al ‘Federico II’ di Apricena

La lotta dell'atleta paralimpico Salvatore Caputo per debellare la poliomielite

«Oggi, seppur con l’ausilio di protesi, riesco a muovermi, ma tutto ciò che ho, l’ho dovuto conquistare con grandi sacrifici; è stato un percorso di cui vado fiero ma assai difficile. – confessa l’atleta, che così continua – Ho avuto momenti duri ma mi sono sempre detto “se mi arrendo è peggio”. Oggi, come sopravvissuto alla polio, intendo combattere questa malattia, affinché nessuno più si ammali».

Si è svolto questa mattina, 27 ottobre 2022, presso l’aula magna dell’IIS “Federico II” l’incontro con l’atleta paralimpico salentino Salvatore Caputo, da anni vincitore di gare nazionali e non solo, ma anche e soprattutto ‘motore’ del "Tour End Polio", un vero e proprio tour che Caputo porta di città in città per far conoscere la sua storia e, al contempo, raccogliere fondi per debellare definitivamente la poliomielite. I lavori sono stati coordinati da Ida Iafisco, presidente della sezione di Apricena della Fidapa, alla presenza della prof.ssa Maria Manuppelli (in vece della Dirigente scolastica, prof.ssa Alessia Colio), del dott. Martino Gennaro Specchiulli, medico e ass. allo Sport per il Comune di Apricena, e dell’ass. alle Politiche Sociali Ada Agata Soccio.

L’incontro, voluto in occasione della Giornata Mondiale contro la Polio (24 ottobre), ha inteso sensibilizzare gli studenti alle tematiche della diversità e della disabilità; a tal proposito è stata illuminante la testimonianza di Salvatore Caputo che ha raccontato la sua esperienza di vita privata e pubblica, attraverso le difficoltà ma anche le soddisfazioni incontrate, coinvolgendo i ragazzi presenti che poco sapevano di questa malattia. Difatti – come sottolineato dal dott. Specchiulli – oggi la poliomielite in Italia è stata praticamente debellata grazie al vaccino antipolio, tanto da non essere più considerata pericolosa per le nuove generazioni; tuttavia, mentre l’OMS celebra “vent’anni di liberazione dalla polio”, esistono ancora Paesi dove uomini, donne e bambini rischiano di contrarla, lì dove i vaccini non sono ancora arrivati, sia perché non conosciuti sia perché costosi. Proprio a favore di questi ultimi si batte Salvatore Caputo, attraverso una raccolta “al centesimo” - come lui ama definirla – ovvero chiedendo a ciascuno di donare i centesimi di euro quasi inutilizzati.

Per Salvatore la polio è stata diagnosticata quando aveva 6 mesi di vita e da allora – racconta – la sua vita non è stata solo un battersi contro le barriere architettoniche ma anche contro quelle culturali e sociali, «in un Paese in cui, soprattutto al Meridione, i pregiudizi verso i disabili sono ancora tanti…». «Oggi, seppur con l’ausilio di protesi, riesco a muovermi, ma tutto ciò che ho, l’ho dovuto conquistare con grandi sacrifici; è stato un percorso di cui vado fiero ma assai difficile. – confessa l’atleta, che così continua – Ho avuto momenti duri ma mi sono sempre detto “se mi arrendo è peggio”. Oggi, come sopravvissuto alla polio, intendo combattere questa malattia, affinché nessuno più si ammali».

La poliomielite, comunemente conosciuta anche come polio, colpisce il sistema nervoso attaccando i neuroni motori del midollo spinale e di conseguenza porta alla paralisi flaccida, se non anche alla morte. Come ha specificato il dott. Specchiulli «Dal 2002 l’Italia è stata dichiarata “polio-free”; l’ultimo caso di contagio certificato, infatti, risale al 1982. Ma se non si è vaccinati, purtroppo, il batterio si trasmette molto facilmente col contatto umano, respirando le goccioline di saliva emesse, o attraverso l’ingestione di cibi o acqua contaminati, più o meno come il virus dell’influenza o il coronavirus. Al giorno d’oggi la maggior parte della popolazione è coperta da vaccino, che, rispetto al passato, non è affatto pericoloso, trattandosi di virus inattivi iniettati».

E mentre l’assessore alla Politiche Sociali del Comune di Apricena, dott.ssa Ada Agata Soccio, annuncia di voler costituire a breve una Consulta per la disabilità, Salvatore Caputo lancia un appello ai giovani studenti: «Ragazzi, siete stati fortunati, non dimenticate il dono della salute che avete avuto! Non gettate la vostra vita… Sempre più spesso sento parlare di giovani che perdono la vita per giochi di velocità, per sostanze stupefacenti o altro… La vita è preziosa e va tutelata!».

L’intensa mattinata si è chiusa nel segno dello sport e del divertimento in una singolare partita di tennis in carrozzina, presso la palestra del IC “Torelli-Fioritti”, che ha visto coinvolti, oltre all’atleta paralimpico, anche le associazioni sportive del territorio, i docenti di scienze motorie dell’Istituto e gli alunni, nel segno della solidarietà e dell’inclusione.

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