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Colossale operazione delle Fiamme Gialle

La Guardia di Finanza di Foggia riesce a bloccare 16 milioni di beni che Curci stava facendo "sparire"

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica hanno permesso di accertare che Curci, agli arresti domiciliari per il reato di autoriciclaggio, stava ponendo in essere varie operazioni dirette a dissimulare il proprio patrimonio.

Attraverso un vorticoso sistema di intestazioni fittizie di beni immobili, titoli, polizze assicurative, assegni e vaglia circolari, era in procinto di occultare definitivamente le risorse illecitamente accumulate. Ma l’attività dei militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Foggia, ha impedito al soggetto di portare a compimento il progetto ideato e in fase di avanzata attuazione.

14 immobili, tra cui una villa con piscina a Carapelle; fondi comuni di investimento; conti correnti; titoli; polizze assicurative; vaglia circolari; vaglia postali; assegni bancari; denaro contante 4 autovetture, tra cui una Porsche Carrera 911 (2017); 10 orologi di pregio modello Rolex. E’ il patrimonio, intestato anche ai suoi parenti, dal valore di 16 milioni di euro (16.187.402,74 euro, per l’esattezza) che il commercialista  Massimo Curci, già noto alle cronache giudiziarie che hanno riguardato in passato anche il Foggia Calcio di cui era socio, stava cercando di nascondere ma che la Guardia di Finanza, su disposizione del Tribunale di Bari (Sezione III in funzione di Tribunale della Prevenzione, Presidente Giulia Romanazzi) è riuscita a bloccare in tempo. “Attraverso un vorticoso sistema di intestazioni fittizie di beni immobili, titoli, polizze assicurative, assegni e vaglia circolari, era in procinto di occultare definitivamente le risorse illecitamente accumulate. L’attività dei militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Foggia, ha impedito al soggetto di portare a compimento il progetto ideato e in fase di avanzata attuazione. Infatti, la Guardia di finanza, delegata dall’A.G., ha condotto approfonditi e complessi accertamenti patrimoniali, all’esito dei quali è emersa in capo al commercialista ed ai suoi congiunti una disponibilità di beni – rappresentata da investimenti in attività finanziarie, beni immobili, beni mobili registrati e rapporti di credito bancari/postali -  assolutamente sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati ed in generale alle disponibilità economiche proprie e dei suoi familiari”, si legge in una nota informativa della Fiamme Gialle foggiane. 

“Il sequestro è l’atto finale di articolate indagini economico patrimoniali sviluppate dai finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Foggia sul soggetto che ha manifestato una concreta pericolosità sociale, comprovata da una condanna per reati contro il patrimonio, con sentenza irrevocabile del 2016, nonché dal suo diretto coinvolgimento in molteplici procedimenti penali per illeciti economico – finanziari, quali truffe, reati tributari, reati fallimentari, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e impiego di beni e utilità di provenienza illecita. L’arco temporale nel quale è maturata la pericolosità sociale del commercialista è stato acclarato dal 2008 sino a tutto il 2018. L’azione svolta dalla Guardia di Finanza si inserisce nel solco della diuturna ricerca e aggressione di patrimoni riconducibili a soggetti che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da attività delittuose; attività che risponde alla duplice finalità di disarticolare in maniera radicale le organizzazioni criminali mediante l’aggressione delle ricchezze illecitamente accumulate, e liberare l’economia legale da indebite infiltrazioni della criminalità consentendo agli imprenditori ed in questo caso ai professionisti onesti di operare in regime di leale concorrenza”, spiega la Guardia di Finanza.

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