IL MATTINO
La denuncia politica
22.02.2019 - 14:11
«Potremmo essere la Dubai delle rinnovabili, invece ci troviamo a non poter neppure percorrere le vie che ci portano a casa o nelle aree rurali per il lavoro», dice Ruberto.
Con tutta l'energia eolica prodotta, i Monti Dauni potrebbero essere la Dubai della Capitanata. A sostenerlo è l'avvocato di Rocchetta Sant'Antonio Luigi Ruberto, alla guida del "Club Monti Dauni". «Se, di fatti, l’area dei Monti dauni fattura per le multinazionali del vento miliardi di euro e dunque contribuisce al pil nazionale in modo rilevante con il suo territorio, perché non riceve le stesse attenzioni politiche e gli opportuni trasferimenti finanziari? L’unica strada per ridare dignità all’ area dei Monti è chiedere lo stato di calamità ed emergenza per i dissesti cui sono soggette moltissime arterie provinciali, questo consentirebbe di accedere a procedure e finanziamenti statali non ricompresi nei trasferimenti ordinari, visto anche le previsioni di spesa per i dissesti annunciate dal Governo Conte», suggerisce Ruberto. «Bisognerebbe riaprire tutte le convenzioni eoliche e destinare parte dei fondi alla viabilità di queste aree. Dovremmo avere strade lastricate d’oro e, invece, così non è; si dirà che non è possibile, invece tutto è possibile: si cambia le legge, anche per evitare che la colonizzazione continui. Cè da costruire le opportune sinergie politiche ed economiche, lavorando anche per preparare una classe dirigente negli enti locali all’altezza e un corpo elettorale sempre più consapevole dei problemi e delle vere soluzioni, perché gli uni sono lo specchio dell’altro», conclude Ruberto.
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