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Stroncato da un male incurabile

È morto Massimo Santoro, il foggiano che ha reso più "intelligente" la Rai

Terzo dei sette figli di Arnaldo, inizia la sua carriera con Renzo Arbore per poi farsi apprezzare come autore di diversi programmi televisivi, tra cui Uno Mattina. Aveva 52 anni. I funerali domani a Roma, ore 10.30, nella chiesa "Gran Madre di Dio" a Ponte Milvio

Sposato con Giulia, figlia di Rita Dalla Chiesa, «conosciuta proprio nella redazione di Uno Mattina», ci dice Lino Campagna che nel 2011 lo premiò con l'Argos Hippium. «Un ragazzo stupendo, educato, preparato», ci sottolinea Roberto Telesforo, il papà di Gegé, amico fraterno di Arnaldo e Renzo Arbore.

Uno Mattina ha aperto oggi con il suo ricordo. «Questa mattina #3novembre vogliamo cominciare salutando, purtroppo per l'ultima volta, un autore storico di Unomattina, Massimo Santoro. Massimo ci ha lasciati con un vuoto immenso e noi vogliamo ricordarlo per quel che sostanzialmente era: un grande professionista dotato di una sensibilità fuori dal comune, una persona buona come raramente se ne incontrano, sempre disponibile all'ascolto, gioviale, pieno di passione per il suo lavoro. Doveroso salutarlo e stringerci alla sua famiglia. Ciao Massimo».

A Roma Massimo si trasferisce negli anni Ottanta, quando il papà Arnaldo (che con la famiglia abitava in Via Gioberti, nelle cooperative edili della Provincia) trova prima una collaborazione con l'allora sottosegretario foggiano Savino Melillo e poi viene del tutto "arruolato" da Renzo Arbore nei suoi programmi televisivi (uno su tutti, "Quelli della notte"). Quindi, Massimo cresce in questo humus di creatività che trasfonderà nella ideazione dei programmi televisivi ideati poi per la RAI. 

Così l'artista di origine cerignolana, Savino Zaba, lo ha ricordato questa mattina con un Tweet: «Che dolore, se ne va un amico, un professionista innamorato del suo lavoro e della sua Foggia. Mancherai»

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