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La cerimonia al termine di un convegno sull'avvocatura di Capitanata

Nel Palazzo di Giustizia ora c'è un "tabernacolo" della memoria per Lucio Miranda

All'indimenticabile avvocato foggiano, specchiato esempio di umanità e professionalità, scomparso il 21 marzo del 2009 quando era in carica come Presidente dell'Ordine, è stata intitolata l'Aula numero 3 delle Udienze Civili

Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il Presidente del Tribunale di Foggia Di Corrado e il Presidente dell'Ordine degli avvocati Stefano Foglia, insieme alla moglie di Lucio Miranda, la professoressa Fatima Fatone, e i figli che hanno seguito la professione del padre: Luigi e Nicoletta.

Lucio Miranda all'esercizio forense accompagnava anche un profondo impegno politico e sociale. Nel 1985 fu eletto  consigliere provinciale e assessore all'Ambiente, in rappresentanza del Partito Liberale che aveva guidato come segretario provinciale (ma del partito fu anche consigliere nazionale e componente della Direzione centrale) e che in quegli anni espresse anche un Sottosegretario di Stato al Ministero dei Trasporti: il foggiano Savino Melillo. Presidente dell'anno rotariano 1999-2000, si distinse anche per la grande animazione culturale della città capoluogo (indimenticabile la manifestazione organizzata a Palazzo Dogana nel novembre del 2002, come presidente dell'associazione Agorà, con la prolusione di Valerio Zanone, per commemorare i cinquant'anni della scomparsa di Benedetto Croce) e per l'edificazione morale dei giovani professionisti foggiani. «... ai giovani professionisti, agli studenti ed ai lavoratori d’Italia noi riproponiamo questo esempio perché siano abbandonate le false strade della faciloneria e del disordine e siano riprese quelle dello studio serio, dell’impegno civile appassionato, responsabile, della
partecipazione alla vita pubblica...», disse ricordando l'esempio di Luigi Einaudi a cui aveva dedicato la fondazione di un circolo in Via Trieste. Il figlio, Luigi Miranda, oggi Presidente del Consiglio Comunale di Foggia, si dice «grato, a nome di tutta la mia famiglia, al Procuratore Capo Leone De Castris, al Presidente del Tribunale e dell'Ordine degli avvocati per l'intitolazione dell'aula collegiale a mio padre rendendo onore alla sua vita dedicata all'avvocatura»

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