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Il 13 agosto 1975 il tarantino Vincenzo Quero scrive la storia del pugilato vincendo il titolo italiano

Fu un match da brividi, sia per la straordinaria bellezza dell'incontro agonistico in sé, sia per il tifo pazzesco dei diecimila spettatori che accorsero allo Stadio Salinella (l'attuale E. Jacovone) a sostenere l'idolo tarantino

Quero dedicò il titolo italiano a Taranto, alla sua sempre amata città, che tuttora onora con il continuo lavoro, passione, risultati, gloria, da ormai 55 anni nella sua palestra di Via Emilia. 

La storia del pugilato si fonda su tanti particolari, su tanti fatti e atti, su tante persone, da quelle perse nella memoria e cadute nell’oblio alle stelle ricordate sempre, spesso a discapito di altri grandi protagonisti.  La storia della Noble art è stata costruita da gesta epiche ma anche da un umile e continuo lavoro quotidiano , semmai in uno scantinato, dove un maestro forgiava un futuro campione. Ma soprattutto la boxe è umanità e storia di uomini e donne che hanno contribuito e contribuiscono a rendere questo sport  che affonda le sue radici nei millenni, a essere ancora amato. In Italia, non possiamo non ricordare il contributo della famiglia Questo: ora con Dino e Mimmo ma iniziata dal capostipite Vincenzo, anzi il Maestro Vincenzo Quero. Il maestro Quero fu anche un valente e forte boxeur, e proprio 50 anni fa, correva l'anno 1975, precisamente mercoledì 13 agosto. Un gremito Stadio Salinella (l'attuale E. Jacovone) ospitava il Titolo Italiano dei Pesi Leggeri tra il romano Rosario Sanna (campione) e Vincenzo Quero (sfidante), match trasmesso in diretta Rai nella trasmissione "Mercoledì Sport". Fu un match da brividi, sia per la straordinaria bellezza del match in sé, sia per il tifo pazzesco dei diecimila spettatori che accorsero a sostenere l'idolo tarantino, Vincenzo Quero. 12 riprese di puro pugilato, a confronto due gladiatori: il tecnico Sanna, spavaldo, sicuro di sé, dal colpo fulminante, e Quero, in quella circostanza picchiatore e demolitore, dal pugilato vario, fatto di attacchi repentini, ma anche di schivate sopraffine e contrattacchi aggressivi. Come si evince dall’articolo della Gazzetta dello Sport, che riportiamo in foto, la meritata vittoria andò a Vincenzo Quero, che dedicò il titolo italiano a Taranto, alla sua sempre amata città, che tuttora onora con il continuo lavoro, passione, risultati, gloria, da ormai 55 anni nella sua palestra di Via Emilia.  Un pezzo di storia indelebile per Taranto e per il pugilato italiano, 50 anni fa succedeva questo, a molti spettatori sembra accaduto ieri…

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