Il fumetto da urlo di Marco Ferrandino: così la graphic dà vita alle emozioni di Edvard Munch
Marco Ferrandino classe ’76 è autore e sceneggiatore di fumetti, vive a Ischia (NA). Ha realizzato fumetti per agenzie di pubblicità, pro-loco, magazine nazionali, quotidiani locali e per il catalogo Kids della casa di moda “Anthony Morato” distribuito a livello europeo.
“Munch” è una graphic che reinterpreta la figura di Edvard Munch, trattando il tema della solitudine e dell'angoscia con un linguaggio visivo che rende il racconto emozionante. Abbiamo chiesto allo sceneggiatore della graphic, Marco Ferrandino, di parlarci di questo nuovo importante riconoscimento , dei suoi progetti futuri e di qualche altra curiosità riguardo alla sua già lunga esperienza come autore di fumetti.
A breve, il 16 novembre presso la Lega Navale di Crotone, si terrà la cerimonia di premiazione del Premio della Graphic Novel Italiana - Magna Grecia Comics. Questa iniziativa ha come obiettivo quello di celebrare e valorizzare l’eccellenza della graphic novel, mettendo in risalto l’arte e il talento che contraddistinguono i fumetti italiani. La cerimonia vedrà la premiazione dei primi tre classificati della prima edizione del Premio della Graphic Novel Italiana. Tra le tre opere sul podio spicca“Munch”, di Marco Ferrandino e Germano Massenzio, edito da Douglas Edizioni, una graphic che reinterpreta la figura di Edvard Munch, trattando il tema della solitudine e dell'angoscia con un linguaggio visivo che rende il racconto emozionante. Abbiamo chiesto allo sceneggiatore della graphic, Marco Ferrandino, di parlarci di questo nuovo importante riconoscimento , dei suoi progetti futuri e di qualche altra curiosità riguardo alla sua già lunga esperienza come autore di fumetti.
Marco Ferrandino classe ’76 è autore e sceneggiatore di fumetti, vive a Ischia (NA). Ha realizzato fumetti per agenzie di pubblicità, pro-loco, magazine nazionali, quotidiani locali e per il catalogo Kids della casa di moda “Anthony Morato” distribuito a livello europeo. Ha realizzato sceneggiature di graphic journalism per il magazine ecologista “Terra” e per Repubblica.it. Ha ideato “RED” una campagna a fumetti a favore delle donazioni di sangue e le “Avventure di Neo vol. 1, 2 e 3” il primo fumetto dark a fini divulgativi contro il melanoma per la fondazione dell’ospedale A. Pascale di Napoli. È lo sceneggiatore di “ELUANA: 6232 GIORNI” il graphic novel ispirato al “caso Englaro” ed edito da 001 Edizioni. Ha collaborato con la Wombat ed., la Cagliostro ed., Nuvole di Ardesia ed. e la Douglas edizioni con la quale ha recentemente edito "SENZAPAURA" (disegni Ciro Sannino) ispirato liberamente all’opera di I.Calvino “Fiabe italiane”. È autore dei testi de “E continuavano ad aspettare Godot – il fumetto”, ispirato all’adattamento della celebre opera di Beckett “Aspettando Godot” da parte della compagnia Ugualos produzioni, che ha edito il fumetto con l’intento di destinarlo alle scuole per avvicinare i più giovani al mondo del teatro e del fumetto. Attivo nel mondo della scuola (scuole primarie, secondarie e università) nell’organizzazione e conduzione di laboratori e seminari sull’arte sequenziale.
Marco complimenti per il successo di Munch, siete tra i finalisti del Magna Grecia Festival, ma state avendo un ottimo riscontro anche al Palazzo Reale a Milano, ce ne vuoi parlare?
Per nostra fortuna “Munch” è un fumetto dal “respiro lungo”, è stato apprezzato al Napoli Comicon e selezionato per il premio Spaccanapoli sempre della fiera partenopea, è sul podio del premio “graphic novel italiana” alla prima edizione del Magna Grecia Festival e ora, in occasione della mostra dedicata a E. Munch al Palazzo Reale di Milano, fa bella mostra di sé sugli scaffali del bookshop e sta avendo un ottimo riscontro di pubblico, l’editore ha dovuto ristampare più volte per andare incontro alle esigenze del bookshop, una notizia che ha dato tanta soddisfazione a noi autori coinvolti. È la prova che quando si lavora bene e con passione questa traspare e viene apprezzata. Pur non avendo pretese saggistiche il volume ha incontrato i gusti del pubblico della mostra, credo per la chiave di lettura originale che è stata data. Approfitto per ricordare che il volume è sempre disponibile sul sito della Douglas edizioni e, chi è curioso e non può andare a Milano (cosa che consiglio perché la mostra è bellissima), può acquistarlo facilmente e riceverlo comodamente a casa.
Come è nata l’idea per il graphic e come hai realizzato la sceneggiatura di Munch?
L’idea è merito del mio pard e disegnatore/colorista del volume Germano Massenzio, un grande professionista al quale mi lega una bella amicizia. Da tempo cercavamo una collaborazione e l’occasione dei 160 anni dalla nascita di Munch e i 130 anni della prima versione del celebre Urlo, lo hanno spronato, per mia fortuna, a ideare il progetto e a chiedermi di scrivere soggetto e sceneggiatura. Merito suo anche aver coinvolto grandi professionisti come Marco Pacella autore di una dotta prefazione e Francesco Chiatante per il suo dossier "I 130 anni dell'Urlo", una sorta di scena dopo i titoli di coda dove si analizza il fenomeno pop e attualissimo dell’opera più conosciuta del pittore norvegese, appunto “l’urlo”. Abbiamo avuto poi il piacere di trovare posto nel catalogo della “Douglas edizioni” un editore di qualità e serietà non comuni in questo ambiente. Quindi il volume può vantare anche una grande cura editoriale. In questa pubblicazione i disegni, le bellissime tavole realizzate da Germano Massenzio, sembrano tutt’uno col testo, cosa non semplice soprattutto considerando che avete affrontato un argomento non semplice. Munch è un artista controverso. Nel libro, che aspetti della personalità di questo grande e controverso pittore vengono approfonditi?
L’idea è stata approfittare dei punti di forza e delle caratteristiche proprie che solo il fumetto possiede per dare voce alle sue opere. Chi meglio delle creazioni di un artista lo conosce? Così vediamo i vari personaggi che popolano le sue tele confidarsi tra di loro aneddoti sull’autore o rivolgersi direttamente al lettore portando al limite la sospensione dell’incredulità. Un esperimento al quale tenevo molto in grado di rileggere la vita dell’autore in modo originale, non per forza in maniera cronologica e a volte, come può accadere in questi casi, didascalica ma conviviale e spero interessante.
Parliamo di te. Come è iniziata la tua carriera nel mondo del fumetto? Vorrei prima di tutto sapere come è nata la passione per il mondo comics…
Sono un lettore della prima ora vorace e onnivoro. Come molti ho ereditato la passione da mio padre che mi passava i Diabolik e i Tex che ancora leggo e che sono tuttora tra le mie letture preferite.
Che tipo di preparazione hai avuto quando hai deciso di scrivere sceneggiature per i fumetti? Hai frequentato qualche scuola o sei autodidatta?
Sono un veterano di scuole e corsi brevi o lunghi di scrittura creativa, essendo un forte lettore il desiderio di passare dall’altro lato della macchina da scrivere credo sia normale. Per la sceneggiatura nello specifico mi hanno aiutato i corsi della scuola italiana di comix di Napoli.
Quando hai capito che potevi fare della tua passione un lavoro? Quanto è importante non rinunciare mai e inseguire i propri sogni?
Partecipai a un contest che prevedeva la stesura di una sceneggiatura di poche tavole e senza aspettarmelo lo vinsi. La vittoria prevedeva un bonus di acquisto in vestiti e quindi dedussi che almeno scrivendo mi ci potevo vestire. Non sempre è andata bene, il mondo del fumetto come molte altre realtà ha luci e ombre ma quando c’è la passione.
Sei mai stato tentato dalla serialità?
Credo che il fine ultimo di chi scrive o almeno di sicuro è il mio, è quello di essere letto, quindi per rispondere alla tua domanda, mi piacerebbe ma dialogare con i grandi editori per personaggi seriali non è semplice e la serialità al di fuori di quel contesto è difficile.
Tra i tuoi lavori oltre a Munch, vorrei ricordare “Senzapaura”, sempre edito dalla Douglas edizioni, un graphic novel nella quale insieme al disegnatore Ciro Sannino, rivisiti il mondo fiabesco italiano raccolto magistralmente da Calvino nel suo “fiabe italiane.
Incredibilmente a differenza delle fiabe dei nostri vicini d’oltralpe le nostre hanno avuto poche se non nessuna trasposizione in altri media e mi faceva piacere tentare di colmare questa lacuna, noto che è rimasto ancora un tentativo isolato. Oltre che sceneggiatore curi il seguitissimo Tea Time Comics per Lo Scarabocchiatore, anzi colgo l’occasione per ringraziare te e Pierpaolo Favia, dalle interviste realizzate in questi anni come vedi il futuro del fumetto in Italia?
Si tratta di un contenitore pomeridiano dove approfondiamo il fumettomondo, a mio avviso il fumetto è un medium ancora vivo e che ha molto da dire, magari cambierà la tecnica e i metodi di fruizione ma il racconto per immagini ci accompagna dall’età della pietra e credo sarà con noi anche sulle astronavi.
Leggo dalla tua bio «Ha realizzato sceneggiature di graphic journalism per il magazine ecologista “Terra” e per Repubblica.it. Ha ideato “RED” una campagna a fumetti a favore delle donazioni di sangue e le “Avventure di Neo vol. 1, 2 e 3” il primo fumetto dark a fini divulgativi contro il melanoma per la fondazione dell’ospedale A. Pascale di Napoli. È lo sceneggiatore di “ELUANA: 6232 GIORNI” il graphic novel ispirato al “caso Englaro” ed edito da 001 Edizioni. Ha collaborato con la Wombat ed., la Cagliostro ed., Nuvole di Ardesia ed. e la Douglas edizioni con la quale ha edito "SENZAPAURA" ispirato liberamente all’opera di I.Calvino “Fiabe italiane”. È autore dei testi de “E continuavano ad aspettare Godot – il fumetto”, ispirato all’adattamento della celebre opera di Beckett “Aspettando Godot” da parte della compagnia Ugualos produzioni, che ha edito il fumetto con l’intento di destinarlo alle scuole per avvicinare i più giovani al mondo del teatro e del fumetto. Attivo nel mondo della scuola,nell’organizzazione e conduzione di laboratori e seminari sull’arte sequenziale.». La tua è una carriera tra passione e impegno sociale, con un'attenzione particolare al mondo scolastico. Le nuove generazioni hanno in parte perso la passione per il fumetto oppure è una considerazione affrettata?
Io credo la passione ci sia, magari l’offerta è molto variegata, ed è difficile definirla o etichettarla come in passato. I manga dialogano bene con le nuove generazioni aiutati anche dagli anime che spopolano in tv. Difficile che un ragazzo non conosca One Piece o Naruto come difficilmente non consocerà Topolino. Tutti conoscono almeno di nome Zerocalcare e sorprendentemente, pur avendo un umorismo molto generazionale, piace molto anche ai giovanissimi. Conosco tanti ragazzi che, spronati dalle serie di tv, hanno poi letto i manga dai quali sono tratti. Sugli scaffali delle librerie (ahimè le edicole sono in affanno) arriva tanta roba e spesso rivolta proprio ai giovani e giovanissimi. Che consigli daresti ad un ragazzo che vuole tentare la strada della sceneggiatura per fumetti? Come superare la paura da Foglio bianco?
Il consiglio migliore me lo diede il compianto sceneggiatore Ade Capone. Incontrato a una fiera, rispetto alle mie pressanti domande ed evidenti speranze, di un me giovanissimo (è passato un po’ di tempo, confesso), di farne una professione mi disse che le regole da seguire erano tre, solo tre. La prima era leggere. La seconda era leggere e la terza era ancora leggere. Poi, se mi avanzava tempo, leggere un altro po’ non guastava. Leggere di tutto non solo fumetti e non solo quello che piace ma essere curiosi e navigare sugli oceani della fantasia. Alla fine, mi disse, se anche va male e non riesci a farne una professione hai comunque arricchito la tua vita. Questo è il consiglio che rilancio sempre.
Quali i tuoi progetti futuri? Ci puoi anticipare qualcosa? Sono all’opera su una sceneggiatura per il disegnatore William Bondi che come sempre è prima di tutto un amico. È un fantasy erotico, un genere che mi è sempre piaciuto ma non avevo mai affrontato come autore e nel frattempo continuo la mia collaborazione con lo scarabocchiatore, un’associazione di appassionati alla quale confesso di dovere molto.
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