Cerca

Il ricordo

Ci lascia Alfredo Castelli, il padre di Martin Mystère, ci resta il suo grande amore per il fumetto

Il mondo del fumetto italiano perde un punto di riferimento importante, mitologico. Autore colto, divertente, raffinato, sin da piccolo innamorato del fumetto.

Parlare con lui era un'esperienza magnifica, era logorroico e lo diceva sempre e amava raccontare aneddoti e tutto quello che diceva era sempre interessante e divertente. Nella nostra ultima intervista mi aveva raccontato di quando da piccolo leggeva di nascosto i fumetti che all'epoca non erano molto apprezzati.Voglio ricordarlo così.

La notte del 6 febbraio scorso, ci ha lasciati Alfredo Castelli, il padre di Martin Mystère. "Uun maestro del fumetto" afferma Lucca comics & games esprimendo cordoglio per la scomparsa di Castelli. Aveva 76 anni, era nato a Milano il 26 giugno 1947. Fra i maggiori sceneggiatori di fumetto del mondo, Castelli è stato appunto il creatore del 'detective dell'impossibile', ma anche fondatore di fanzine e riviste, nonché storico del fumetto. È stato anche creatore di personaggi umoristici come 'Scheletrino' e 'l'Omino Bufo', da lui anche disegnato, che è stato peraltro uno dei primi esempi del tratto semplificato nel fumetto italiano. Nel 1970 è stato il primo a ricevere lo Yellow Kid (assieme a Dino Battaglia), tra i primi protagonisti del mondo fumetto e della cultura pop a lasciare l'impronta delle proprie mani per la Walk of Fame di Lucca ed è stato insignito dal festival nel 2006 del titolo di 'Maestro del fumetto'". Due anni fa il festival lucchese gli aveva dedicato la mostra 'Castelli & Friends' per il 40/o anniversario dalla creazione di Martyn Mystère. "Alfredo Castelliè stato e resterà una leggenda della letteratura disegnata, un amico e un mentore - commenta Emanuele Vietina, direttore di Lucca comics & games -: con la sua gentilezza, la sua rara intelligenza, la sua arguzia affilata ci ha cresciuto in questi decenni. Siamo diventati grandi leggendo le storie da lui ideate, perdendoci nei suoi intrecci, ritrovandoci a cena a ridere e chiacchierare ed ascoltare i suoi racconti sulla Lucca del '66 in quel mitico ridotto del Teatro del Giglio. Il suo ricordo non sarà nemmeno un ricordo, ma una presenza solida e permanente nella nostra manifestazione e nei nostri cuori".

Il mondo del fumetto italiano perde un punto di riferimento importante, mitologico. Autore colto, divertente, raffinato, sin da piccolo innamorato del fumetto. Amava i libri: il suo ufficio alla Bonelli ne era pieno e anche casa sua, leggeva e sognava e immaginava storie che poi avrebbe raccontato con il fumetto. Il suo nome e legato saldamente alle più importanti pubblicazioni italiane, non solo Bonelli ma anche Astorina. Parlare con lui era un'esperienza magnifica, era logorroico e lo diceva sempre e amava raccontare aneddoti e tutto quello che diceva era sempre interessante e divertente. Nella nostra ultima intervista mi aveva raccontato di quando da piccolo leggeva di nascosto i fumetti che all'epoca non erano molto apprezzati.Voglio ricordarlo così. Bambino curioso e monello, sto pensando alla sua barba bianca e alla sua voce gentile. Ovunque tu sia sicuramente starai chiacchierando e pensando a qualche nuova storia da scrivere. Buon viaggio Alfredo.

Di seguito la mia intervista al grande Castelli.

Alfredo, qual è stato il suo primo incontro con il mondo del fumetto?
Ho iniziato a leggere un po' prima di andare a scuola perché mia madre era una maestra. Ai tempi di quando ero ragazzino, essendo io non tanto giovane, i fumetti non erano molto apprezzati neanche dai miei genitori. Erano considerati deleteri, per ragioni quasi mai spiegabili; potevo però leggere il Corriere dei Piccoli che presentava dei fumetti americani. Ricordo benissimo le storie di Bibi e Bibò e Capitan Cocoricò, poi ogni tanto mi capitava di poter andare da mia cugina che poteva leggere Topolino. Qualche anno più tardi il veto è stato tolto, tranne in qualche momento. Ad esempio, ricordo una storiella di Tom e Jerry con onomatopee che fecero inorridire mia madre, da brava insegnante. 
Quando il veto è stato abolito dai suoi genitori?
Il veto è definitivamente caduto quando mi è venuta la scarlattina, che all'epoca era una malattia bruttarella, uno si faceva una quarantena senza alcun contatto con altre persone. Mi ricordo benissimo il giorno che mi è venuta, ero arrivato a casa carico di fumetti, avrei dovuto nasconderli, ma stavo così male, ero veramente pieno di febbre e mi sono subito sdraiato sul letto e ho lasciato gli albi in vista. A quel punto mi sono reso conto che mia mamma li aveva visti, ma ormai era più importante la mia salute del divieto!
Lei è considerato il più importante sceneggiatore di fumetti italiano. Ha creato Martin Mystère, Gli Aristocratici, l'Omino Bufo, ha scritto storie per quasi tutti i più importanti personaggi tra cui gli iconici Diabolik, Zagor e altri ancora...
Omino Bufo l'ho inventato all'inizio degli anni Settanta, infatti per festeggiare i suoi cinquant'anni ad aprile dello scorso anno, presso la CArt Gallery di Roma, si è tenuta una mostra di tavole originali. La Gallery ha organizzato il tutto esponendo e mettendo in vendita oltre 150 tavole originali del singolare personaggio, tutte realizzate da Francesco Artibani. Le tavole erano accompagnate anche da vari episodi completi di Martin Mystère, Bufo. Artibani è uno dei grandi artefici dell'omino Bufo e quando lo fa lui io lo trovo molto divertente.
Quando ha creato Martin Mystère aveva in mente qualche modello di riferimento? Assomiglia a qualcuno in particolare? Che so...Diabolik e Zagor furono ispirati graficamente a Robert Taylor, Dylan Dog a Rupert Everett...
Fisicamente avevo in mente attori tipo Cary Grant,non volevo fare il classico personaggio dell'eroe all'americana, ma uno che si prende un pò in giro e non si prende sul serio. Cary Grant era bello di faccia, di aspetto gradevole, ironico. Poi avevo guardato un po' Flash Gordon e quindi, alla fine, è saltato fuori questo ragazzone americano, però non potrei dire che assomiglia particolarmente a qualcuno. Invece l'attuale moglie di Martin Mystère, Diana Lombard, inizialmente era caratterialmente simile alla Minnie di Topolino …
Comunque il mio preferito rimane Java, l'amico preistorico di Martin. Lo definirei il vero maschio alpha della serie!
Java risulta simpatico, anche perché non parla grugnisce, a seconda di come lo interpretano le persone che lo circondano. È un contraltare di Martin. Mystère è la scienza, Java la forza della natura. Con Martin ho cercato di fare un personaggio a cui la gente si affeziona, a cui perdona anche le numerose, perché sono numerose, storie che non sono un granché. Alla fine quello che conta è che ha visto lo stesso i suoi amici, ha fatto due chiacchiere con Martin Mystère e Diana, due grugniti con Java e via di seguito.
Ho apprezzato molto l'evoluzione del personaggio di Diana. Soprattutto mi fa piacere vedere che noi donne, nei fumetti, non siamo più rappresentate da personaggi petulanti. 
Non ci sono molti grandi personaggi femminili nel fumetto. All'inizio c'era la figura petulante stile Minnie o Paperina. 
Poi finalmente arrivò Eva Kant…
Certo. Del resto, il fatto che Diabolik sia stato scritto da due donne strordinarie come Angela e Luciana Giussani spiega anche questo personaggio femminile. Simultaneamente si identificavano con Eva e con Diabolik. Diabolik, era contemporaneamente marito, amante, fratello delle Giussani. Lo chiamavano il Diabolik. Come facciamo noi milanesi che mettiamo sempre l'articolo! Avevano questo rapporto stretto con i loro personaggi.
Trovo interessante il rapporto tra Eva e Diabolik…
Si. Il rapporto che nasce tra i due è abbastanza paritetico.
Tra le sue varie creature abbiamo anche l'omino Bufo.
L'omino Bufo ha fatto 50 anni. Oltre a me e Francesco Artibani, che è uno dei più geniali sceneggiatori di questi anni, ci lavora anche Ortolani che trovo molto spiritoso. Mi diverto moltissimo per come lo fa lui, che è molto più divertente rispetto a me. 
Ha mai un rapporto conflittuale con i suoi personaggi? Che so…tipo Agatha Christie che non vedeva l'ora di far fuori Poirot.
È quello che è successo anche ad Arthur Conan Doyle che ha ucciso Sherlock Holmes. Però poi gli ha lasciato troppe chance per ritornare. Quando uno vuole veramente uccidere un eroe che so, lo fa buttare da una finestra, schiacciare da un rullo compressore, senza lasciargli speranze. Comunque io sono contento di Martin, anche dei suoi difetti che contribuiscono a delineare il personaggio.
Qual è la storia di Mystère che preferisce? Intendo tra quelle che ha scritto lei. 
Sinceramente non lo so perché alla fine uno si affeziona un po' a tutte. Tra le preferite sicuramente alcune nelle quali ci sono delle trovate geniali come ne Il Mistero delle nuvole parlanti. Io sono abbastanza bravo nel fare le storie cosiddette celebrative. Con l'albo Il Mistero delle nuvole parlanti si festeggiavano i 100 anni del fumetto. Mi piace molto anche la storia che compare nel numero 100 Di tutti i colori!. Devi sapere che per tradizione la Bonelli fa sempre un albo speciale, a colori, per ogni numero 100, 200, 300 eccetera. Il numero 200, Lo spettro della luce, aveva una storia sui colori, che erano i protagonisti assoluti. Si tratta di quattro storielle raccordate tra loro da un'altra storia, come si usava fare una volta per gli ormai mitici primi numeri dei Classici di Walt Disney. Ambientate tutte in epoche diverse, le varie storie, intendono rappresentare le traversie storiche dei colori, passando dalle tinte piatte fino ad arrivare alle colorazioni sfumate.
 
Che consigli dare a chi vuole fare lo sceneggiatore di fumetti?
Prima di tutto di leggere, non guardare soltanto la televisione eccetera, ma leggere. Non prendiamo la frutta in scatola, se vogliamo conoscere il sapore della frutta. Il secondo consiglio è vivere nel mondo. Non isolarsi, frequentare gente, andare a teatro, al cinema. Adesso certamente il computer ha cambiato un sacco di cose, però ci sono anche delle cose interessanti, ma il rischio è quello di rimanere lì rimbambiti davanti allo schermo non è il modo ideale per non avere dei pregiudizi. Poi aggiungo il momento particolare, il fumetto non sta andando bene; pertanto non fossilizzarsi perché le cose cambiano con grande velocità.
Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione