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Diritti

Venosa, il 25 novembre tutti i giorni: le iniziative che contrastano la violenza

VENOSA- “Ci auguriamo che il 25 novembre possa essere tutti i giorni”, così esordisce nel convegno tenutosi il 28 novembre scorso nell’Istituto di Istruzione Superiore Statale Quinto Orazio Flacco di Venosa la giornalista Rossella Centrone, in veste di moderatrice del convegno.
Così Ella, sinteticamente ma perfettamente, ha introdotto l’argomento relativo alla condizione femminile nel giorno in cui si sensibilizza l’intera nazione sul problema della “violenza sulle donne”; la “platea”, seppur modesta quantunque attivissima, ha condiviso e, assieme alla dirigente scolastica Mimma Carlomagno, ha calorosamente accolto le tre qualificate ospiti intervenute.
Due ore di convegno all’insegna della sensibilizzazione sul problema, tenutosi, non a caso, appena qualche giorno dopo il 25 novembre, “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.
Il contesto venosino ha potuto confrontarsi con l’autrice del libro “Di troppo amore”, Ameya Canovi, accompagnata dalla autrice televisiva, “madre” dei programmi Amore criminale e Sopravvissute, Matilde Agota D’Errico, e, ultima ma non per importanza, la coordinatrice e ideatrice dello Sportello Donne “Mariangela Latorre”, Teresa Asciutto di Venosa.
I lavori sono stati introdotti dalla dott.ssa TeresaAsciutto che ha esposto,in maniera particolarmente coinvolgente, il piccolo – benchè qualificato - progetto (reso possibile anche grazie all’intervento del comune di Venosa) che si propone lo SportelloDonna “Mariangela Latorre” di Venosa; la dott.ssa Asciutto ha spiegato di come, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, l’associazione agisce fornendo assistenza psicologica e legale sull’intero territorio del Vulture-melfese, e il fatto che l’iniziativa abbiagià registrato ben 21 accessiè la plastica dimostrazione che, purtroppo, questi fenomeni non sono assolutamente mere invenzioni o comunque distanti dalla nostra realtà.
Ha fatto seguito l’intervento dell’autrice televisiva Matilde Agota D’Errico che ha presentato, riguardo al tema in esame, la storia dell’ideazione dei due importanti programmi televisiviAmore Criminale e Sopravvissute. L’autrice ha raccontato di come, nel lontano 2006, un titolo di giornale, “La famiglia uccide più della mafia”, la colpì così tanto da illuminarla a lavorare animatamente su questi progetti;da lì la volontà di battersi per i diritti delle donne non più e non solo nel suo piccolo, ovvero nel suo privato, ma anche per il mezzo del piccolo-grande schermo, mediante la concezione di programmi che riguardassero le donne allo scopo di rappresentare un potente mezzo di denuncia sociale.
I lavori si sono conclusi con la tanto attesa presentazione del libro “Di troppo amore” della dott.ssa Ameya Canovi. L’autrice, senza limitarsi ad una statica esplicazione del contenuto del testo, è riuscita, in sintonia con gli interventi che l’hanno preceduta, a coinvolgere emotivamente il pubblico presente con il quale si sono posti comuni interrogativi, talvolta scomodi o difficili con cui interfacciarsi, ma tuttavia volti a rendere palesi quali, nel rapporto con le donne, siano gli atteggiamenti giusti e condivisibili e quali, invece, lo siano meno, e tali che una convivenza o un qualsiasi rapporto,vissuto senza le giuste premure, potrebbe repentinamente sfociare in dipendenza affettiva, cui potrebbe seguire la convivenza con una concezione dell’amore arcaica, tanto che lo status quo della relazione abusante alla donna vittimasi eleverebbe ad una condizione di inerme adattamento che non le permetterebbe più, come ha efficacemente descritto la Canovi con una breve quanto incisiva frase, di “distinguere il fango dal cioccolato “.
CRISTINA PENNACCHIO - GRAZIA DE SIO 4^ A - SARA BELSANTI 3^ A - LICEO CLASSICO.

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