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Il movente causato da un litigio tra le figlie dell'assassino e della vittima

Ucciso per una fumata di sigarette: risolto l'omicidio di San Severo

Tutto è iniziato sabato sera, con un litigio avvenuto tra le figlie di D'Antuono e Spinazzola. Le due ragazze poco più che ventenni si trovavano davanti ad un locale notturno della movida sanseverese. Pare che la figlia della vittima abbia offerto una sigaretta al fidanzato della figlia dell'assassino, seguita da alcuni presunti ammiccamenti. Gesto che quest'ultima non avrebbe affatto gradito. Tra le due giovani sarebbero volati insulti. «Lascia perdere il mio uomo» - avrebbe urlato la donna.

Una volta a casa, ognuna delle due ha raccontato l'accaduto ai rispettivi genitori. Ieri sera, infatti, Spinazzola verso le 21 si è recato sotto l'abitazione di D'Antuono. Non era solo, con lui alcuni parenti ed amici. Erano in via Sturzo ed erano entrambi armati. Spinazzola nascondeva la sua pistola calibro 9,17 mentre D'Antuono è uscito di casa con una 7,65 in compagnia della moglie. Tra i due sono volate parole grosse, poi in un momento di impeto entrambi hanno impugnato le armi e premuto il grilletto. La vittima è stata raggiunta da otto colpi in più parti del corpo: al torace, ai glitei e nella zona sacrale. E' morto sul colpo, mentre l'assassino è rimasto illeso. Almeno dieci i colpi esplosi da entrambe le pistole. A terra gli agenti di polizia hanno recuperato dieci bossoli: otto appartenenti all'arma di Spinazzola, calibro 9,14 e due a quella di D'Antuono. Accanto al cadavere gli uomini della scientifica hanno ritrovato la pistola della vittima completa di caricatore.

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