IL MATTINO
Forever
01.09.2024 - 09:16
Allegoria della gioventù e della vecchiaia, di Angelo Caroselli
Uno studio rivoluzionario pubblicato su “Nature Aging” svela che l'invecchiamento non è un lento declino, ma avviene con picchi improvvisi a 44 e 60 anni. Cosa succede al corpo e come contrastare questi cambiamenti con semplici strategie quotidiane?
Molti sperimentano quella mattina in cui ci si sveglia con la sensazione di essere invecchiati improvvisamente di dieci anni. Una sensazione non essere del tutto immaginaria. Un recente studio, pubblicato su Nature Aging, ha rivelato che l'invecchiamento non è un processo continuo e graduale, ma si verifica in vere e proprie "ondate" di cambiamenti fisiologici, concentrate intorno ai 44 e 60 anni. [1]
La ricerca, condotta da un team guidato dal Prof. Michael Snyder della Stanford University, ha analizzato un gruppo di 108 volontari di età compresa tra i 25 e i 75 anni. Nel corso di sette anni, i partecipanti hanno fornito campioni di sangue, feci e tamponi cutanei, orali e nasali, consentendo ai ricercatori di monitorare l'andamento di oltre 135.000 molecole diverse, tra cui RNA, proteine, metaboliti e microbi. Ciò che è emerso è sorprendente: anziché un lento declino, l'invecchiamento avviene attraverso picchi improvvisi. Il primo di questi si verifica intorno ai 44 anni, un’età che finora non era stata considerata critica per il processo di invecchiamento. I cambiamenti osservati includono modifiche significative nel metabolismo degli acidi grassi e nel rischio di malattie cardiovascolari. In seguito, un secondo picco di cambiamenti avviene intorno ai 60 anni, con un impatto notevole sul sistema immunitario e sul metabolismo dei carboidrati.Questi risultati possono offrire una spiegazione a molti dei cambiamenti che percepiamo con l'avanzare dell'età. Se avete notato un'improvvisa comparsa di rughe, dolori articolari o una generale sensazione di affaticamento, la scienza ora suggerisce che questi cambiamenti potrebbero non essere il frutto di un lento deterioramento, ma piuttosto di una trasformazione repentina del corpo.
Uno degli aspetti più sorprendenti della ricerca è che questi cambiamenti non riguardano solo le donne che attraversano la perimenopausa. I dati hanno infatti mostrato che anche gli uomini subiscono trasformazioni fisiologiche significative a metà dei 40 anni, suggerendo che ci siano fattori più ampi in gioco oltre ai cambiamenti ormonali femminili. Gli autori dello studio sottolineano che queste scoperte potrebbero aprire la strada a nuove strategie di intervento mirate. Ad esempio, potrebbe essere utile intensificare l'esercizio fisico durante questi periodi di invecchiamento accelerato, per contrastare la perdita muscolare e mantenere la salute cardiovascolare. Pertanto, mio caro lettore, l'idea che l'invecchiamento sia un processo uniforme e graduale è stata sfidata da questa ricerca. Conoscere i momenti chiave in cui il nostro corpo cambia potrebbe aiutarci a preparaci meglio e ad adottare uno stile di vita che favorisca la longevità e il benessere. Quindi, se notate che il vostro corpo sembra aver subito un "balzo in avanti" nell'invecchiamento, non disperate: potrebbe essere solo una delle fasi naturali della vita.
Invecchiare, come ricorda la poesia di Alejandro Jodorowsky, è un viaggio profondo e complesso. È un cammino che chiede di abbandonare chi si era e di accogliere con saggezza e compassione chi si è diventati. Non è facile, afferma Jodorowsky, e la scienza sembra confermarlo: l'invecchiamento non è un lento declino, ma piuttosto un susseguirsi di ondate che trasformano il corpo e la mente, proprio come le fasi della vita che si attraversano.
Abbiamo visto come a 44 anni, il metabolismo cambia, e a 60 il sistema immunitario si trasforma. Sono momenti di passaggio, soglie che devono essere attraversate con consapevolezza. Accettare questi cambiamenti, senza rimpianti e senza paura, significa anche imparare a lasciar andare ciò che non serve più, per fare spazio a nuovi sorrisi e nuove illusioni, proprio come suggerisce il poeta.
La saggezza che si acquisisce con gli anni rende più forti, più capaci di affrontare la vita con un cuore aperto. E anche se, come insegna Jodorowsky, invecchiare non è solo una perdita, ma anche una conquista. È l'opportunità di riconoscere e accettare che tutto ha un inizio e una fine, e che c'è bellezza anche nell'impermanenza. Quindi, mentre la scienza mostra i momenti in cui il corpo cambia, la poesia invita ad abbracciare questi cambiamenti con dignità e coraggio. In fondo, l'invecchiamento è un processo naturale, e accettarlo è il primo passo verso una vita piena e autentica, fino all'ultimo respiro.
Non è facile invecchiare
di Alejandro Jodorowsky*
Non è facile invecchiare.
Devi abituarti a camminare più lentamente,
a dire addio a chi eri
e a salutare chi sei diventato.
È difficile questo compiere anni,
bisogna saper accettare il tuo nuovo volto
e portare con orgoglio il tuo nuovo corpo,
e liberarsi delle vergogne,
dei pregiudizi e della paura che portano gli anni.
Bisogna lasciare che accada ciò che deve accadere,
che se ne vada chi deve andare
e che resti chi vuole restare.
No, non è facile diventare vecchi,
bisogna imparare a non aspettarsi nulla da nessuno,
a camminare soli, a svegliarsi soli
e a non essere sopraffatti ogni mattina
dall'uomo che vedi nello specchio,
ad accettare che tutto finisce,
anche la vita,
a sapere dire addio a chi se ne va
e a ricordare chi è già andato,
a piangere fino a svuotarsi,
fino a seccarsi dentro,
per far crescere nuovi sorrisi,
altre illusioni e nuovi desideri.
Note
* Alejandro Jodorowsky è un artista poliedrico di origine cilena, noto principalmente come regista, scrittore, poeta e fumettista. Nato il 17 febbraio 1929 a Tocopilla, in Cile, Jodorowsky ha vissuto una vita ricca di esperienze creative, influenzando vari campi artistici con il suo approccio unico e visionario.
Bibliografia
1. Shen, X., Wang, C., Zhou, X., Zhou, W., Hornburg, D., Wu, S., & Snyder, M. P. (2024). Nonlinear dynamics of multi-omics profiles during human aging. Nature Aging, 1-16.
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