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Un buon caffè alla buona salute

Negli ultimi anni il caffè è stato spesso al centro di discussioni accese: da un lato è considerato un piacere quotidiano, dall’altro è stato sospettato di avere effetti dannosi sulla salute. Oggi, tuttavia, la ricerca scientifica offre un quadro molto più chiaro e, per certi versi, sorprendente.

Un buon caffè alla buona salute

È importante sottolineare che gli effetti benefici si osservano sia con il caffè normale sia con quello decaffeinato, a conferma del fatto che non è la caffeina in sé la principale protagonista, ma piuttosto il complesso delle sostanze presenti nella bevanda.

Negli ultimi anni il caffè è stato spesso al centro di discussioni accese: da un lato è considerato un piacere quotidiano, dall’altro è stato sospettato di avere effetti dannosi sulla salute. Oggi, tuttavia, la ricerca scientifica offre un quadro molto più chiaro e, per certi versi, sorprendente: il caffè non solo non è pericoloso, ma può contribuire a ridurre il rischio di sviluppare alcuni tumori.

Un alleato insospettabile della salute
Secondo le evidenze raccolte dall’American Institute for Cancer Research (AICR), bere caffè regolarmente – sia normale che decaffeinato – può far parte di uno stile di vita salutare. Gli studi più recenti mostrano che chi consuma da due a quattro tazze al giorno presenta un rischio inferiore di sviluppare alcuni tipi di cancro, in particolare:
tumore del fegato;

tumore dell’endometrio (utero).

Per queste due neoplasie, l’AICR parla di “forti prove di evidenza probabile”. Ma non è tutto: esistono anche prove limitate, ma suggestive, di un effetto protettivo nei confronti di altri tumori, come quelli della bocca, della faringe e della laringe, del colon, della pelle e della prostata.

Perché il caffè può essere protettivo
Il caffè non è solo una bevanda energetica: è una miscela complessa di centinaia di composti bioattivi che interagiscono con il nostro organismo. Tra i principali meccanismi protettivi individuati dalla ricerca figurano:
Protezione delle cellule dai danni ossidativi: grazie ai polifenoli e ad altri antiossidanti, il caffè contribuisce a neutralizzare i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare e dei processi cancerogeni.

Riduzione dell’infiammazione cronica: il consumo moderato di caffè è associato a una diminuzione dei marcatori infiammatori nel sangue.

Promozione dell’autodistruzione delle cellule danneggiate (apoptosi): alcuni componenti del caffè favoriscono l’eliminazione delle cellule potenzialmente precancerose.

È importante sottolineare che gli effetti benefici si osservano sia con il caffè normale sia con quello decaffeinato, a conferma del fatto che non è la caffeina in sé la principale protagonista, ma piuttosto il complesso delle sostanze presenti nella bevanda.

Quanto caffè bere?
La quantità ottimale sembra collocarsi tra due e quattro tazze al giorno.
Superare le dosi raccomandate di caffeina (circa 400 mg al giorno) può provocare insonnia, tachicardia o nervosismo, soprattutto nelle persone più sensibili. In questi casi è consigliabile passare al decaffeinato, che conserva gran parte delle sostanze benefiche senza gli effetti stimolanti.
Per avere un’idea del contenuto medio di caffeina, ecco alcune stime indicative:
Caffè decaffeinato (1 tazza): 1–4 mg

Caffè istantaneo: 60–70 mg

Caffè filtrato o espresso: 80–100 mg

Cold brew (estrazione a freddo): 150–230 mg


Quando il caffè “fa male”: attenzione agli zuccheri nascosti
Bere caffè fa bene, ma non tutti i caffè sono uguali. Le bevande zuccherate e ipercaloriche a base di caffè, diffuse nei bar e nei fast food, possono infatti annullare ogni potenziale beneficio.
Una semplice tazza di caffè nero contiene appena 2 calorie, senza grassi né zuccheri. Se aggiungiamo un cucchiaino di zucchero e un po’ di latte, arriviamo a circa 25 calorie, ancora perfettamente accettabili.
Tuttavia, le versioni più elaborate – come mocha, cappuccini zuccherati, frappuccini o cold brew con panna e sciroppi aromatizzati – possono contenere quantità impressionanti di zucchero e grassi. Un “butter pecan swirl frozen coffee”, ad esempio, può raggiungere oltre 500 calorie, 17 grammi di grassi e 84 grammi di zucchero, equivalenti a circa 21 cucchiaini!
L’AICR raccomanda quindi di scegliere il caffè semplice o solo leggermente dolcificato, riservando le versioni più ricche a occasioni eccezionali.
Come scegliere meglio
Per orientarsi tra le molte opzioni, ecco alcune regole pratiche:
• Preferisci il caffè nero o con poco latte.

• Limita lo zucchero a uno o due cucchiaini.

• Evita sciroppi aromatizzati e panna montata.

• Controlla le dimensioni della porzione: un bicchiere grande da 32 once (circa 950 ml) può contenere più calorie di un pasto.

Un rito quotidiano che fa bene al corpo e allo spirito
Oltre ai dati scientifici, non va dimenticato il valore culturale e relazionale del caffè. È una bevanda che unisce, scandisce le pause, stimola la conversazione e favorisce la convivialità. Integrato in uno stile di vita equilibrato – con un’alimentazione sana, attività fisica regolare e consumo moderato di alcol – il caffè può diventare un piccolo gesto quotidiano di prevenzione e benessere.

Riferimenti
AICR, Coffee and Cancer: What the Research Says Disponibile all’indirizzo: https://www.aicr.org/

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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