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I pensieri dell'Altrove

Tu prova a fermare il vento, anche se le sue grida ti danzano intorno

Se abbiamo la sensazione di aver modificato il corso del vento è perché il vento ci ha guardato, e con l'indulgenza, rara, dei potenti saggi ci ha regalato per cinque minuti l'immaginario. Quel pacchetto in cui c'è la fantasia, il dono della sopravvivenza e l'illusione.

Prova a fermare il vento, anche se le sue grida ti danzano intorno

Scivola densa, piena. Guadagna centimetri in maniera convinta, sembra la bava di una lumaca innocua e invece è l'anteprima di una notizia oscura. Non tragica, non infelice, non impossibile. Semplicemente oscura, quelle cose senza colori e senza luci, a metà fra le sensazioni irritanti e una vaghezza di incredulità. Una scivolata che parte fredda, mentre scende dalla testa alla pelle si riscalda, vuole sentirsi accettata, più in basso nelle vene diventa colata di lava che cerca accondiscenza e sistemazione. La notizia oscura approfitta dell'incertezza per dare spinte alle domande, ma resta un esercizio privo di rapide soluzioni quando non si hanno trame narrative consistenti o giochi di ipotesi verosimili. Restano solo suggestioni urticanti simili ad invisibili microbi che stanno per portare qualche malattia. C'è tutto quell'invisibile che pesa più di una sostanza reale, fatta di una rete sottile e trafficata di percezioni, intuizioni, suggestioni. Oltre la materia vivono i sensi, insieme alla ragione dormono i dubbi, prima delle parole ci sono i pensieri. C'è tutto quel mondo di voci sommerse, solo nostre, sembrano a volte dei campanelli d'allarme per metterci in sicurezza, a volte sono le voci della consolazione, spesso sono le intuizioni che si fanno strada con la stessa determinazione di chi vuol essere ascoltato. E tu ascolti. In un progressivo sviluppo di idee arrivano pure i "segni", combinazioni casuali, innocenti, che però quando sei in uno stato di allerta assumono le forme di conferme ai tuoi giri di pensieri grigi. Così, se in radio senti 'quella' canzone può essere che l'aria del cielo ti sta mandando messaggi buoni; se sai evitare, senza bluffare, le fughe delle piastrelle mentre cammini può essere che quello che ti aspetti sarà come tu lo aspetti, se incontri 'quella' persona, può essere che i 'segni' ti stiano dando proprio le risposte che cerchi. Ma in realtà le cose, sempre, vanno come devono andare. Gli interventi esterni sono come i tentativi che facevo da bambina, con le mie piccole braccia spalancate, per fermare il vento. Tentativi teneri, testardi, ma del tutto inefficaci. Le cose decidono, arrivano, avvengono, finiscono, si ripetono. Se abbiamo la sensazione di aver modificato il corso del vento è perché il vento ci ha guardato, e con l'indulgenza, rara, dei potenti saggi ci ha regalato per cinque minuti l'immaginario. Quel pacchetto in cui c'è la fantasia, il dono della sopravvivenza e l'illusione. Quella forza estrema di una volontà che per farla franca sulle malattie della vita e sui dolori dell'anima, dallo stato aritmetico di ragione, a volte si trasforma in una bolla finta di improbabile magia.

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Mariantonietta Ippolito

Mariantonietta Ippolito

Il pensiero è la forma più inviolabile e libera che un individuo possa avere. Il pensiero è espressione di verità, di crudezza, di amore. Quando il pensiero diventa parola il rischio della contaminazione della sua autenticità è alto. La scrittura, invece, lo assottiglia, ma non lo violenta. Io amo la scrittura, quella asciutta, un po’ spigolosa, quella che va per sottrazioni e non per addizioni. Quella che mi rappresenta e mi assomiglia, quella che proverò a proporre qui. Dal mondo di “Kabul” al vasto mondo dei pensieri dell’”altrove”.

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