IL MATTINO
I pensieri dell'altrove
10.09.2017 - 09:21
Con un gesto di rivoluzionaria opposizione individuale ha deciso per la vita difficile e piena di pericoli, la vita sconosciuta ma ampia di aria e di brividi di coraggio.
La formica sembra disorientata. Continua ad andare un po' verso sinistra, un po' verso destra, ma non riesce a ritrovare un percorso dritto. La fila corposa e veloce di tante altre formiche è a soli cinque centimetri da lei, ma la solitaria la snobba. La colonia va avanti ed indietro con una motivazione che io non comprendo, ma che deve essere importante perché l'energia e la disciplina che adottano sono visibili e serie. Si muovono da ore, non mostrano nessuna fatica muscolare, escono da un foro della terra e poi forse lì ritornano, non lo so, hanno un movimento serrato, quasi ipnotico. Soldatini neri in marcia a velocità costante, coordinazione negli spazi, indifferenza verso un probabile ostacolo. Sembrerebbe che un generale, lì sotto al foro, abbia preventivamente stabilito una precisa strategia e loro sono tutte concentrate e puntigliose per raggiungere un obiettivo, un vantaggio, uno scopo. Sembrano avere regole inflessibili e rigorose: tutte uguali, tutte insieme. Una dietro l'altra, nessun sorpasso, nessuna defezione. Tutte per una, una per tutte. La solitaria, invece, ha deciso di fare la spregiudicata, il triplo salto mortale senza rete, non vuole applicare la prudenza e le norme severe della famiglia per custodire la sopravvivenza. Non vuole sentirsi legata al gruppo, non crede nella comunità di appartenenza, non vuole stare negli schemi della fila, della marcia, dell'insieme. Lei ha scelto la disobbedienza. Ma fuori dalla coesa società delle formiche-soldato, la formica ribelle sta pagando i suoi dieci minuti di sbandamento: la vedo avvicinarsi ad una foglia, le va sopra, le va intorno, arriva un leggero colpo di vento che sposta la foglia e la formica le va sotto. Dopo un tempo che deve esserle sembrato eterno la rivedo fuori, ma l'imprevisto l'ha frastornata, ora è ancora più ondivaga e sbandata, senza idee. Questo andare tanto per andare le fa cambiare continuamente direzione. E così si allontana definitivamente dalla fila. Non si ferma un attimo, non ha un tragitto chiaro, ma continua nel suo viaggio senza mappa e senza destinazione. Fuori da un programma che qualcuno ha stabilito per te, e che tanti altri seguono senza felicità o desideri, la vita può diventare difficile e piena di pericoli. La formica disobbediente non voleva più la fila irregimentata e la dura, ma conveniente politica del "sistema formicaio", lei voleva la libertà. Con un gesto di rivoluzionaria opposizione individuale ha deciso per la vita difficile e piena di pericoli, la vita sconosciuta ma ampia di aria e di brividi di coraggio. Ha scelto un allontanamento rischioso ma che può, alla fine, produrre solo onore ed orgoglio da gloriosa formica combattente.
Da un po' non la vedo più, ha svoltato dietro un piccolo angolo di pietra, ormai è distante da casa. Chissà che orizzonti vede, se è abbastanza forte da non tornare indietro e se domani capirà che si trova già dall'altra parte della terra. In cerca di una nuova fuga o di una nuova luna. Di una risposta crudele o di una accoglienza morbida. Di un arrivo in una vicenda nuova, senza voler conoscere l'inizio della trama, nè ipotizzare lo svolgimento di una qualunque narrazione.
Questa, la storia di una formica sola che poteva sentirsi protetta dalla fila, ma che un pomeriggio di un giorno di settembre ha scelto il passo incerto, ma fulminante, della insolente felicità solitaria.
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