IL MATTINO
Profeti&Sibille
06.06.2021 - 10:13
Nel riquadro il gesuita Michele Ruggieri cantato da Battiato
Fu padre Ruggieri a compiere quel lavoro propedeutico di relazioni e scambi culturali (nonostante la difficoltà nell’imparare il mandarino e i suoi 15000 ideogrammi!), che servì poi a padre Ricci per compiere la grande impresa di entrare a contatto con la dinastia dei Ming e ad introdurlo a Corte con i vestiti da bonzo, cioè da monaco buddista, tanto da apparire amico agli occhi di ospitanti non cristiani.
“Gesuiti euclidei, vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori”. Questo celebre verso del maestro Franco Battiato inserita nel testo della canzone Centro di gravità permanente, parla di una storia molto, ma molto vicina a noi. Il cantautore siciliano infatti cita “gesuiti euclidei” per dare evidenza storica alle virtù eroiche di padre Matteo Ricci e di padre Michele Ruggieri, primo sinologo europeo. È quest’ultimo (al secolo Pompilio Ruggieri) che meriterebbe un encomio non solo musicale; nato a Spinazzola nel 1543 dopo aver studiato diritto canonico a Napoli, entrò ventinovenne nella Compagnia di Gesù e fu inviato nel 1578, con il maceratese padre Matteo Ricci nelle Indie Orientali per una grande opera di evangelizzazione.
La ricerca di un centro di gravità permanente - di cui scrive il cantautore siciliano nel suo album vendutissimo “La voce del padrone” -, che non fa cambiare idea sulle cose e sulla gente, si può leggere la necessità intellettuale e spirituale di confrontarsi con una cultura diversa, alla condivisione dei saperi, missione sposata appieno dai gesuiti che partirono sulle orme di Marco Polo, alla volta dell'Impero Celeste. Fu padre Ruggieri a compiere quel lavoro propedeutico di relazioni e scambi culturali (nonostante la difficoltà nell’imparare il mandarino e i suoi 15000 ideogrammi!), che servì poi a padre Ricci per compiere la grande impresa di entrare a contatto con la dinastia dei Ming e ad introdurlo a Corte con i vestiti da bonzo, cioè da monaco buddista, tanto da apparire amico agli occhi di ospitanti non cristiani. Fu proprio il pugliese infatti, il primo a familiarizzare con i cinesi qualche anno prima e fu grazie a lui che l'Occidente scoprì Confucio e la prima traduzione delle sue opere e ottenne una conoscenza approfondita dell'Impero di Mezzo (attraverso un rapporto segreto e un atlante realizzati per l'imperatore Filippo II) e nel 1985 le belle tavole dell’Atlante di padre Ruggieri sono state ritrovate in un fondo cartaceo di mappe presso l’Archivio di Stato di Roma e oggi sono un patrimonio inestimabile di informazioni, storiche e topografiche. Una monografia editata nel 1999 per i tipi della Jaca Book a firma del conterraneo Francesco Antonio Gisondi che attraversa tutta la biografia del gesuita dalla natìa Spinazzola fino agli ultimi giorni vissuti a Salerno, città nella quale si spegne nel1607.
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