IL MATTINO
Forever
07.02.2021 - 10:09
Lo studio in questione ha trovato che la frequenza nell'assunzione di alcol è aumentata nel 2020 rispetto al 2019, così come anche l'incidenza del consumo eccessivo di alcol nelle donne.
“Ma ora di che colore siamo?” E’ la domanda che due arzilli vecchietti, miei vicini di casa, mi hanno fatto la mattina di lunedì scorso. Con grande scorno degli epidemiologi, dal primo di febbraio tutta l’Italia è quasi tutta gialla. Solo la Puglia e altre tre Regioni restano di colore arancione. Con i due mi fermo volentieri a parlare, anche se a volte la tirano per le lunghe. Come quel mattino della penultima settimana di maggio quando imprudentemente chiesi loro se avevano cambiato le proprie abitudini alimentari durante il lockdown. La risposta mi lasciò di stucco: “Be’ dotto’, che volete che facessimo: più che mangiare, abbiamo bevuto!”. Lì per lì pensai che fosse una battuta di “spirito”. Ma a distanza di qualche mese, un lavoro pubblicato su “JAMA Network Open” rende noto i risultati di uno studio che conferma quanto avevano dichiarato di fare i due “arzilli”, miei vicini di casa, durante il lockdown. [1]
Lo studio in questione ha trovato che la frequenza nell'assunzione di alcol è aumentata nel 2020 rispetto al 2019, così come anche l'incidenza del consumo eccessivo di alcol nelle donne. I ricercatori hanno cercato di quantificare tale aumento in 1.520 adulti (età media = 57 anni) che sono stati intervistati nell'aprile 2019 e nuovamente nel giugno 2020. Gli intervistati sono stati reclutati nell’ambito di una indagine di popolazione sugli stili di vita. Gli intervistati hanno dichiarato di aver consumato alcol in modo modesto, ma significativamente più di frequente nel 2020 rispetto al 2019 (media = 6,2 giorni al mese nel 2020, contro i 5,5 giorni al mese nel 2019). L'aumento nella frequenza di assunzione è stato maggiore negli intervistati di mezza età. La frequenza del consumo eccessivo di alcol tra le donne, definita come maggiore o uguale a 4 drink, assunti tutti in una sola occasione, è aumentata in modo modesto, ma significativa (da 0,44 giorni/mese del 2019 a 0,62 giorni/mese del 2020).
Questi risultati forniscono maggiori dettagli sull'assunzione di alcol durante la pandemia. E quasi certamente questi si collegano ai livelli elevati di stress e depressione rilevati negli ultimi mesi [2]
Ecco alcune delle conseguenze dell'assunzione cronico di alcol [3]: Atrofia testicolare, Ginecomastia, Angiomi, Contratture di Dupuytren (possono anche essere congenite), Fegato ingrossato o rimpicciolito, Milza ingrossata, Anemia, Malattia cardiovascolare, Cancro, Gotta, Convulsioni, Ipertensione, Neuropatia, Infezioni gravi
Come vedi, mio caro lettore, le conseguenze di un’assunzione cronica di alcol sono tutt’altro trascurabili. Quindi, il consiglio, anche nella pandemia, è quello di non “cascare” nella trappola dell’alcol.
Bibliografia
1 . Pollard MS, Tucker JS, Green HD Jr. Changes in Adult Alcohol Use and Consequences During the COVID-19 Pandemic in the US. JAMA Netw Open. 2020 Sep 1;3(9):e2022942. doi: 10.1001/jamanetworkopen.2020.22942.
2 . Ettman CK, Abdalla SM, Cohen GH, Sampson L, Vivier PM, Galea S. Prevalence of Depression Symptoms in US Adults Before and During the COVID-19 Pandemic. JAMA Netw Open. 2020 Sep 1;3(9):e2019686. doi: 10.1001/jamanetworkopen.2020.19686.
3 . Richard H. Sinert. Fast Five Quiz: Alcohol Use Facts vs Fiction - Medscape - Jan 21, 2021.
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