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Nella mosceria da Covid, a tirare sono i farmaci "tiramisu"

Nell’anno della pandemia, il mercato dei farmaci racconta meglio di qualunque altra indagine le preoccupazioni degli italiani. In questo racconto spicca tra i farmaci il sensibile aumento della vendite degli psicofarmaci e di quelli della sfera della sessualità

Nella mosceria da Covid, a tirare sono i farmaci "tiramisu"

I farmaci per la disfunzione erettile sono i più acquistati. La fisiopatologia vascolare della disfunzione erettile indica una forte associazione tra i fattori di rischio cardiovascolare e il rischio di disfunzione erettile. Pertanto, l’alimentazione scorretta può essere uno dei principali fattori del rischio cardiovascolare?

Nell’anno della pandemia, il mercato dei farmaci racconta meglio di qualunque altra indagine le preoccupazioni degli italiani. In questo racconto spicca tra i farmaci il sensibile aumento della vendite degli psicofarmaci e di quelli della sfera della sessualità. E tra questi ultimi, i farmaci per la disfunzione erettile sono i più acquistati.*

Tanto per avere un’idea di quanto possa valere questo segmento, è stato stimato che se tutti gli uomini interessati dalla disfunzione erettile cercassero un trattamento, i costi della terapia nei soli Stati Uniti potrebbe raggiungere i 15 miliardi di dollari. [1] Una cifra pari alla manovra di bilancio di 14,5 miliardi di euro varata dal nostro governo per il 2020.** Ma a parte i costi, la disfunzione erettile è associata a una ridotta intimità sessuale e ad una bassa qualità della vita correlata alla salute, nonché a un disagio psicologico sia per gli uomini colpiti che per i loro partner sessuali.[2,3] La fisiopatologia vascolare della disfunzione erettile indica una forte associazione tra i fattori di rischio cardiovascolare e il rischio di disfunzione erettile. Mentre, l’alimentazione scorretta può essere uno dei principali fattori del rischio cardiovascolare. Infatti, i fattori di rischio modificabili per la disfunzione erettile, in particolare tra gli uomini più giovani (cioè con età inferiore ai 60 anni), [4] sono in gran parte i medesimi di quelli delle malattie cardiovascolari. Tali fattori sono: fumo, obesità, comportamento sedentario, diabete, ipertensione, iperlipidemia e sindrome metabolica. [5,6]  Se escludiamo fumo e sedentarietà, tutti gli altri sono associati alla non corretta alimentazione. Quindi, la disfunzione erettile è associata a future malattie cardiovascolari e può rappresentare un'opportunità per identificare e modificare i fattori di rischio comuni alle due patologie. Sebbene gli interventi sullo stile di vita basati sull'evidenza, [7] inclusi modelli dietetici sani, [8,9] siano  disponibili per i maschi interessati a ridurre il rischio di malattia cardiovascolare, non è noto se gli schemi di corretta alimentazione siano associati a un minor rischio di disfunzione erettile.

Alcuni ricercatori hanno esaminato la relazione specifica tra dieta e disfunzione erettile in uno studio prospettico di coorte di popolazione che ha utilizzato i dati di un lavoro condotto per oltre un decennio su operatori sanitari maschi. [10] Più di 21.000 uomini (fascia di età al basale = 40-75; età media = 62), senza storia di disfunzione erettile, infarto miocardico, diabete, ictus o cancro genito-urinario, sono stati seguiti per circa 11 anni. L’alimentazione è stata valutata mediante i questionari sulla frequenza alimentare ogni 4 anni e sono stati generati due punteggi convalidati di corretta alimentazione. Al termine dello studio, si sono verificati circa 9.500 casi di disfunzione erettile, con un’incidenza che aumentava con l'età.

Nelle analisi aggiustate per i fattori di rischio cardiovascolare, dei farmaci assunti e delle caratteristiche demografiche, gli uomini nella categoria più alta di corretta alimentazione avevano dal 10% al 20% in meno di probabilità di sviluppare la disfunzione erettile rispetto agli uomini nella categoria più bassa. Una maggiore riduzione del rischio relativo è stata associata all'età inferiore a 70 anni al basale rispetto all'età basale più anziana. Nonostante il robusto aggiustamento per fattori di confondimento, una corretta alimentazione è probabilmente solo un marker per gli altri fattori di rischio cardiovascolare. Tuttavia, questi risultati offrono alla prevenzione un ulteriore strumento per supportare i maschi, specialmente quelli con un’età inferiore ai 70 anni, nel seguire una corretta alimentazione, tenuto conto del suo effetto potenzialmente benefico sulla funzione erettile, e non solo su questa.


Note

* Federico Fubini. Covid, cosa ci dice di noi l’acquisto dei farmaci: più psicofarmaci nel lockdown e Viagra in estate. Corriere della Sera, 26 ottobre 2020.

** Barbara Weisz. I conti della manovra 2020: tutti i numeri. (Disponibile al sito: https://www.pmi.it/)

Bibliografia


1 . Wessells H, Joyce GF, Wise M, Wilt TJ. Erectile dysfunction. J Urol. 2007;177(5):1675-1681. doi:10.1016/j.juro.2007.01.057

2 . Litwin MS, Nied RJ, Dhanani N. Health-related quality of life in men with erectile dysfunction. J Gen Intern Med. 1998;13(3):159-166. doi:10.1046/j.1525-1497.1998.00050.x - DOI - PMC - PubMed

3 . Paige NM, Hays RD, Litwin MS, Rajfer J, Shapiro MF. Improvement in emotional well-being and relationships of users of sildenafil. J Urol. 2001;166(5):1774-1778. doi:10.1016/S0022-5347(05)65673-X - DOI - PubMed

4 . Derby CA, Mohr BA, Goldstein I, Feldman HA, Johannes CB, McKinlay JB. Modifiable risk factors and erectile dysfunction: can lifestyle changes modify risk? Urology. 2000;56(2):302-306. doi:10.1016/S0090-4295(00)00614-2 - DOI - PubMed

5 . Saigal CS, Wessells H, Pace J, Schonlau M, Wilt TJ; Urologic Diseases in America Project . Predictors and prevalence of erectile dysfunction in a racially diverse population. Arch Intern Med. 2006;166(2):207-212. doi:10.1001/archinte.166.2.207 - DOI - PubMed

6 . Johannes CB, Araujo AB, Feldman HA, Derby CA, Kleinman KP, McKinlay JB. Incidence of erectile dysfunction in men 40 to 69 years old: longitudinal results from the Massachusetts male aging study. J Urol. 2000;163(2):460-463. doi:10.1016/S0022-5347(05)67900-1 - DOI - PubMed

7 . Eckel RH, Jakicic JM, Ard JD, et al. ; American College of Cardiology/American Heart Association Task Force on Practice Guidelines . 2013 AHA/ACC guideline on lifestyle management to reduce cardiovascular risk: a report of the American College of Cardiology/American Heart Association Task Force on Practice Guidelines. Circulation. 2014;129(25)(suppl 2):S76-S99. doi:10.1161/01.cir.0000437740.48606.d1 - DOI - PubMed

8 . Estruch R, Ros E, Salas-Salvadó J, et al. ; PREDIMED Study Investigators . Primary prevention of cardiovascular disease with a Mediterranean diet supplemented with extra-virgin olive oil or nuts. N Engl J Med. 2018;378(25):e34. doi:10.1056/NEJMoa1800389 - DOI - PubMed

9 . Rees K, Takeda A, Martin N, et al. Mediterranean-style diet for the primary and secondary prevention of cardiovascular disease. Cochrane Database Syst Rev. 2019;3:CD009825. doi:10.1002/14651858.CD009825.pub3 - DOI - PMC - PubMed

10 . Bauer SR, Breyer BN, Stampfer MJ, Rimm EB, Giovannucci EL, Kenfield SA. Association of Diet With Erectile Dysfunction Among Men in the Health Professionals Follow-up Study. JAMA Netw Open. 2020 Nov 2;3(11):e2021701. doi: 10.1001/jamanetworkopen.2020.21701. 

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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