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Vegetale ed integrale: ecco la ricetta perfetta per dimagrire

In condizioni normali, che non comportino restrizioni caloriche o un eccessivo dispendio energetico, qual è il regime alimentare più efficace per dimagrire?

Vegetale ed integrale: ecco la ricetta perfetta per dimagrire

Che cosa suggerisce la letteratura medica pubblicata e sottoposta a peer review su tutti gli studi randomizzati controllati? Qual è la strategia più efficace?

È possibile dimagrire senza dieta ipocalorica e senza esercizio fisico eccessivo? Sembra scontato, ma con un sufficiente controllo delle porzioni di cibo nel piatto chiunque può perdere peso. Oppure, si può obbligare qualcun altro a correre su un tapis roulant per il tempo necessario ed avere un effetto simile sul dimagrimento. Tutto ciò può avvenire in circostanze particolari o in un regime di limitazione della libertà.  Ma in condizioni normali che non comportino restrizioni caloriche o esercizio fisico eccessivo (o anche un crimine, qual è limitare la libertà degli altri) qual è il regime alimentare più efficace per dimagrire?  Se diamo un'occhiata alla letteratura medica pubblicata e sottoposta a peer review su tutti gli studi randomizzati controllati, qual è la strategia più efficace? 

Prima, però, esaminiamo quali sono i presupposti di una alimentazione dimagrante ottimale.  Come, ad esempio, qual è il modello alimentare che contiene maggiormente gli alimenti anti-infiammatori? Qual è quello contenente, invece, meno alimenti a bassa densità nutrizionale? Qual è la dieta più ricca di alimenti ad elevata presenza di fibre e acqua, e meno di cibo trasformato, ricco di zuccheri semplici, di densità calorica e che crea dipendenza? Qual è il regime alimentare più in sintonia con il nostro microbioma, e che ha un elevato potere saziante e ricco di frutta, verdura e legumi, ed è allo stesso tempo, sicuro, sostenibile, nutriente e sano? 

Non dovrebbe sorprendere il fatto che l'intervento di maggior successo fino ad oggi per dimagrire e mantenere il peso sotto controllo, senza alcuna restrizione calorica, possa essere l’alimentazione a base vegetale ed integrale. Per indagare tale ipotesi, alcuni ricercatori hanno condotto uno studio randomizzato e controllato per valutare l'efficacia di un programma dietetico a base vegetale ed integrale circa i cambiamenti comportamentali a lungo termine mediante lo sviluppo di abilità pratiche (in particolare quelle culinarie), su un gruppo di soggetti con diagnosi di obesità/sovrappeso e con almeno un’altra condizione tra le seguenti: diabete di tipo 2, cardiopatia ischemica, ipertensione e ipercolesterolemia. [1] Dei 65 soggetti randomizzati di età 35–70 anni (gruppo di controllo n = 32; gruppo di intervento n = 33), 49 (75,4%) hanno completato lo studio a 6 mesi. Tutti i soggetti hanno ricevuto le cure standard. Ventitre (70%) partecipanti al gruppo d'intervento sono stati seguiti per 12 mesi. Quelli del gruppo di intervento hanno preso parte a 2 incontri formativi settimanali per 12 settimane sui benefici dell’alimentazione a base vegetale ed integrale, con dimostrazioni pratiche di cucina,  e hanno seguito una dieta a base vegetale ed integrale non ipocalorica, con una integrazione di vitamina B12. A 6 mesi, la riduzione dell'Indice di Massa Corporeo era maggiore nel gruppo d'intervento con la dieta a base vegetale ed integrale rispetto al gruppo di controllo [4,4 vs 0,4, differenza: 3,9 kg/m2 (intervallo di confidenza al 95% ± 1), P<0,0001].  Dopo dodici mesi, la riduzione del peso è stata ancora più elevata per il gruppo dieta a base vegetale ed integrale. Questo gruppo ha ridotto di 4,2 (± 0,8) l’Indice di Massa Corporea e 0,55 (± 0,54, P = 0,05) mmol l-1 di colesterolo totale. Il tutto senza alcun effetto collaterale, senza restrizione calorica e senza un eccessivo esercizio fisico. Gli Autori scrivono: “L’intervento ha portato a significativi miglioramenti nell’Indice di Massa Corporea, nella colesterolemia e in altri fattori di rischio. Per quanto ne sappiamo, questo lavoro ha raggiunto dopo 6 e 12 mesi una perdita di peso maggiore di qualsiasi altro studio che non limiti l'assunzione di energia o preveda un regolare esercizio fisico.” [1] Il nostro commento potrebbe essere: “alimentazione a base vegetale ed integrale: cos’altro di meglio?”


Bibliografia.

1 .  Wright N, Wilson L, Smith M, Duncan B, McHugh P. The BROAD study: a randomised controlled trial using a whole food plant-based diet in the community for obesity, ischaemic heart disease or diabetes. Nutr Diabetes. 2017;7(3):e256

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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