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Meglio le bevande zuccherate o quelle a "zero calorie"?

Quali rischi per la salute comporta il consumo di bevande zuccherate? E quello delle bevande dolcificate artificialmente a “zero calorie”? Che cosa emerge dalla letteratura scientifica?

Meglio le bevande zuccherate o quelle a "zero calorie"?

Quali rischi per la salute comporta il consumo di bevande zuccherate? E quello delle bevande dolcificate artificialmente? Che cosa emerge dalla letteratura scientifica? Uno studio recente, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Circulation” ha esaminato le associazioni tra il consumo di bevande zuccherate e di quelle artificialmente zuccherate (“zero calorie”) in rapporto al rischio di mortalità totale e per causa-specifica. Lo studio ha preso in considerazione la coorte dei 37.716 uomini dello studio “Health Professionals Follow-up Study” e quella delle 80.647 donne del “Nurses' Health Study” [1]. Durante i 3,4 milioni di anni-persona di follow-up, si sono verificati 36.436 decessi. Di questi, le morti correlate a malattie cardiovascolari sono state 7.896. 

Le analisi aggiustate per l’alimentazione e lo stile di vita hanno trovato importanti associazioni.  Il consumo almeno due volte a settimana di bevande zuccherate, rispetto ad un utilizzo inferiore al mese, era associato a rischi più elevati di mortalità per tutte le cause. In particolare, il rapporto di rischio di mortalità rispetto a chi beveva meno di una lattina al mese era: 

✦ di 1,06 per un consumo di 2-6 lattine/settimana (= 6% più elevato rispetto a chi beveva meno di una lattina al mese); 

✦ di 1,14 per un consumo di 1 lattina una volta al giorno (14% più elevato);

✦ di 1,21 per un consumo di oltre 2 lattine al giorno (21% più elevato).


Per la mortalità cardiovascolare il rapporto di rischio rispetto a chi beveva meno di una lattina al mese era:

✦ di 1,10 un consumo di 2-6 lattine/settimana (= 10% più elevato rispetto a chi beveva meno di una lattina al mese); 

✦ di 1,19 per un consumo un consumo di 1 lattina una volta al giorno (19% più elevato);

✦ di 1,31 per un consumo di oltre 2 lattine al giorno (31% più elevato).


E per le bevande a “zero calorie”, quelle dolcificate artificialmente? Ebbene, solo un consumo più elevato (≥2 porzioni al giorno) di bevande a “zero calorie” era associato ad una mortalità totale significativamente più elevata (rapporto di rischio = 1.07) e mortalità cardiovascolare (rapporto di rischio = 1.13); i rischi aumentano con un maggiore uso (trend P: mortalità totale = 0,01, mortalità cardiovascolare = 0,02).  Inoltre, nelle analisi stratificate, l’aumento del rischio per le bevande dolcificate artificialmente si è verificato solo in soggetti in sovrappeso o con alti livelli di attività fisica.  In ulteriori analisi, il consumo di bevande dolcificate artificialmente era associato alla mortalità solo nelle infermiere del “Nurses' Health Study”.  Pertanto il rischio per le bevande a “zero calorie” era predominante nelle donne e l'associazione era limitata ad un consumo molto elevato (≥ 4 lattine/giorno). Le bevande dolcificate artificialmente non erano associate alla mortalità per cancro. 

Riassumendo, dallo studio recentemente pubblicato su Circulation emerge che il consumo di bevande zuccherate è associato a rischi elevati di mortalità per tutte le cause, soprattutto ad un aumento della mortalità cardiovascolare. Solo il consumo molto elevato (più di 4 lattine al giorno) di bevande dolcificate artificialmente era associato alla mortalità totale e cardiovascolare.  Le analisi stratificate hanno mostrato che l'associazione positiva tra bevande dolcificate artificialmente (quelle a “zero calorie”) e mortalità è stata trovata solo tra coloro che erano in sovrappeso o avevano alti livelli di attività fisica, probabilmente indicando una causalità inversa. 

Bibliografia
1 . Malik VS, Li Y, Pan A, De Koning L, Schernhammer E, Willett WC, Hu FB. Long-Term Consumption of Sugar-Sweetened and Artificially Sweetened Beverages and Risk of Mortality in US Adults. Circulation. 2019 Mar 18.

doi:10.1161/CIRCULATIONAHA.118.037401.

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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