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Quanto aiutano frutta, verdura, cereali integrali e legumi a combattere il colesterolo cattivo?

Un’alimentazione a base vegetale è efficace nel ridurre il colesterolo cattivo LDL? Ha effetti collaterali o indesiderati? Che cosa suggerisce la letteratura scientifica?

Quanto aiutano frutta, verdura, cereali integrali e legumi a combattere il colesterolo cattivo?

Caro lettore, con questo articolo terminiamo il “trittico” dedicato alla prevenzione nutrizionale basata su evidenze della ipercolesterolemia. Dopo aver illustrato i danni del colesterolo-LDL, gli effetti collaterali di statine e riso rosso fermentato e dell’inutilità della cannella, oggi è la volta dell’alimentazione a base vegetale. E come sempre partiamo da alcuni interrogativi. Un’alimentazione a base vegetale (frutta, verdura, cereali integrali e legumi) è efficace nel ridurre il colesterolo cattivo LDL? 

E’ quanto ha indagato uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista “Annals of Internal Medicine” [1] I ricercatori hanno assegnato a caso 120 adulti in buona salute nel seguire due tipi di diete per 4 settimane: una a base vegetale, l’altra di tipo onnivora. Le due diete sono state progettate per essere identiche nel contenuto di grassi totali, grassi saturi, proteine, carboidrati e colesterolo.  Inoltre, entrambe erano isocaloriche (vale a dire che la quantità di calorie era quella necessaria per mantenere costante il peso corporeo) e coerenti con le linee guida dell'American Heart Association.*  I pasti venivano consumati presso il centro studi o distribuiti in refrigeratori per essere consumati fuori sede. I campioni di sangue a digiuno sono stati prelevati in 4 giorni separati: 2 al basale e 2 al completamento dello studio. L’età dei partecipanti era compresa tra i 30 ed i 65 anni; maschi e femmine erano in egual numero; i valori di colesterolo LDL variavano dai 130-190 mg/dL e l’indice di massa corporea (IMC) tra 19 e 31. Come previsto, le variazioni di peso corporeo erano trascurabili in entrambi i gruppi durante lo studio di 4 settimane. Tuttavia, rispetto alla tipica dieta onnivora, quella a base vegetale ha conseguito diminuzioni significativamente maggiori dei livelli medi di colesterolo totale (-17,6 mg/dL rispetto a -9,2 mg/dL) e di colesterolo-LDL (-13,8 mg dl rispetto a -7,0 mg/dl).  Le variazioni dei livelli di colesterolo HDL e trigliceridi non differivano significativamente tra i due gruppi.  I valori del colesterolo-LDL variano ampiamente tra i partecipanti.


In conclusione, per far abbassare il colesterolo cattivo LDL, e prevenire il rischio cardiovascolare, è necessario  ridurre il consumo dei prodotti di origine animale, degli alimenti ultra-processati e del cibo spazzatura. Questo probabilmente spiega perché i gruppi di popolazione che consumano principalmente alimenti vegetali ed integrali sono in gran parte rimasti liberi dall'epidemia di malattie cardiache [2]. Infine, dallo studio randomizzato e controllato è emerso che la dieta a base vegetale è efficace nel ridurre il colesterolo cattivo LDL ed è priva di effetti collaterali o indesiderati [1].

Note

The American Heart Association. The American Heart Association's Diet and Lifestyle Recommendations (disponibile al sito: https://www.heart.org/)


Bibliografia

1 . Gardner CD, Coulston A, Chatterjee L, Rigby A, Spiller G, Farquhar JW. The effect of a plant-based diet on plasma lipids in hypercholesterolemic adults: a randomized trial. Ann Intern Med. 2005 May 3;142(9):725-33.

2 . Tharrey M, Mariotti F, Mashchak A, Barbillon P, Delattre M, Fraser GE. Patterns of plant and animal protein intake are strongly associated with cardiovascular mortality: the Adventist Health Study-2 cohort. Int J Epidemiol. 2018 Oct 1;47(5):1603-1612. doi: 10.1093/ije/dyy030.

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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