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Allontanate i bambini dai dolci, se tenete al loro fegato

La steatosi epatica è la malattia del fegato più frequente nei bambini. Diminuire il consumo di zucchero è in grado di “liberare” il fegato dal grasso in eccesso?

Allontanate i bambini dai dolci, se tenete al loro fegato

La steatosi epatica è la malattia del fegato più frequente nei bambini. “Circa il 3-12% dei bambini di peso normale sono affetti da steatosi epatica e questa frequenza sale al 70% nei bambini sovrappeso o obesi.”* L’unica terapia possibile per i ragazzi con steatosi epatica è uno stile di vita sano che prevede l'esercizio fisico e la sana alimentazione con basso consumo di zucchero. 

Recentemente, alcuni ricercatori, per determinare l'effetto della riduzione dell'assunzione di zucchero in questi piccoli pazienti,  hanno condotto uno studio multicentrico, randomizzato e controllato, che ha reclutato 40 ragazzi (di età compresa tra 11-16 anni) con una diagnosi clinica o patologica di steatosi epatica ed evidenza di malattia attiva [1]. I partecipanti allo studio, della durata di 8 settimane, sono stati suddivisi in due gruppi: l’uno ha ricevuto la dieta progettata appositamente per lo studio, la quale era a basso tenore di zuccheri semplici (meno del 3% delle calorie), l’altro ha seguito la dieta abituale. L'obiettivo principale dello studio era quello di osservare l’eventuale cambiamento della steatosi epatica. Al termine delle 8 settimane, l'assunzione di zuccheri semplici è diminuita più nel gruppo che ha seguito la dieta dello studio che in quella a dieta abituale (nel primo gruppo, lo zucchero semplice è diminuito dal 11% al 1%; nel secondo dal 14% al 9%; con una differenza significativa tra i due gruppi =  P <0,001). Anche per la steatosi epatica vi è stata una drastica riduzione nel gruppo a bassa assunzione di zucchero semplice (dal 25% al ​​17% nel primo gruppo; dal 21% al 20 % nel secondo gruppo; con una differenza altamente significativa tra i due gruppi = P <0,001). Anche i livelli sierici di alanina aminotransferasi, aspartato aminotransferasi e g-glutamil transpeptidasi sono diminuiti significativamente più con la dieta dello studio che con quella dieta abituale. Le misure sieriche di resistenza all'insulina non sono cambiate significativamente con la dieta dello studio. Il peso corporeo medio è diminuito di 1,4 kg con la dieta dello studio e aumentato di 0,6 kg con la dieta abituale (P = 0,002).

Una dieta a basso contenuto di zuccheri semplici ha prodotto miglioramenti impressionanti nella steatosi epatica e nella funzionalità epatica in sole 8 settimane. È improbabile che il rigore e il rigoroso controllo dello studio sulla dieta siano raggiunti e sostenuti nella vita quotidiana, stante la quantità di zucchero semplice, più o meno nascosto, presente in molti alimenti industriali. Pertanto, dovremmo raccomandare una dieta a basso contenuto di zucchero per i pazienti con steatosi epatica non alcolica, in particolare quella che eviti bevande e succhi zuccherati e all’industria alimentare di ridurre drasticamente il contenuto di zucchero negli alimenti destinati a bambini e ragazzi.


Note

Antonella Mosca. Steatosi epatica. Bambino Gesù Istituto per la Salute (disponibile al sito: http://www.ospedalebambinogesu.it/) 


Bibliografia

1 . Schwimmer JB, Ugalde-Nicalo P, Welsh JA, Angeles JE, Cordero M, Harlow KE, Alazraki A, Durelle J, Knight-Scott J, Newton KP, Cleeton R, Knott C, Konomi J, Middleton MS, Travers C, Sirlin CB, Hernandez A, Sekkarie A, McCracken C, Vos MB. Effect of a Low Free Sugar Diet vs Usual Diet on Nonalcoholic Fatty Liver Disease in Adolescent Boys: A Randomized Clinical Trial. JAMA. 2019 Jan 22;321(3):256-265. 

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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