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Occhio al peso: anche al cancro piace il grasso

Uno studio pubblicato a giugno di quest’anno sulla prestigiosa rivista scientifica “Cancer Discovery”, dell’American Association for Cancer Researc, mostra un legame concreto tra grasso e crescita neoplastica

Occhio al peso: anche al cancro piace il grasso

Perché l'obesità è un fattore di rischio così importante per il cancro? E’ una domanda alla quale i ricercatori tentano di dare una risposta. E, come sottolinea l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), “Diversi studi hanno dimostrato che il sovrappeso e l'obesità sono strettamente connessi al cancro al colon, al seno, all'endometrio e alla cistifellea. Per esempio, i dati del Nurses' Health Study, un ampio studio americano che dal 1976 fino alla fine degli anni Ottanta ha osservato quasi 250.000 donne, hanno dimostrato che un incremento di più di 10 chili rispetto al peso che si aveva a 18 anni raddoppia il rischio di ammalarsi di cancro al seno dopo la menopausa.”* Inoltre, scrive sempre l’AIRC sul proprio sito: “Un'analisi di un gruppo di ricercatori olandesi pubblicata sull'European Journal of Cancer ha stimato che se in Europa scomparissero obesità e sovrappeso, la frequenza di nuovi casi di cancro al colon scenderebbe del 20 per cento circa.” *

Qual è il nesso, quindi, tra grasso e neoplasia, tra obesità e cancro? 

Uno studio pubblicato a giugno di quest’anno sulla prestigiosa rivista scientifica “Cancer Discovery”, dell’American Association for Cancer Research, anche se non affronta direttamente la questione mostra un legame concreto tra grasso e crescita neoplastica, ed aggiunge un tassello a quello che è probabilmente un puzzle molto più grande [1].

Iniziamo col dire che le cellule neoplastiche per moltiplicarsi velocemente hanno bisogno di molta energia. Ed i grassi forniscono più energia (quasi il triplo) degli altri due macronutrienti, ovvero dei carboidrati e delle proteine.

Quindi forse non sorprende che quando le cellule tumorali si ritrovano nel tessuto grasso, fanno un rapido uso di questa risorsa.

Secondo questo nuovo studio dei ricercatori dello Sloan Kettering Institute (SKI), presso il Memorial Sloan Kettering, la presenza di grasso potrebbe persino essere il terreno fertile per la crescita neoplastica [1]. 

Richard White, un ricercatore del Cancer Biology and Genetics Program dello SKI, ha scoperto che i melanomi crescono preferenzialmente vicino al tessuto adiposo e si nutrono del grasso. Queste cellule del melanoma riescono a nutrirsi del grasso grazie alle FATPs (Fatty Acid Transporter Proteins), una famiglia di proteine coinvolte nell'assorbimento e nell'attivazione degli acidi grassi [2].

"Questa è l'ipotesi seme-e-suolo", afferma il dott. White. "Le cellule tumorali amano andare nei luoghi dove c'è terreno fertile. Sulla base dei risultati del nostro studio, riteniamo che il tessuto adiposo possa essere terreno molto fertile per il melanoma."**

Il team di Richard M. White ha rivelato che le cellule del melanoma se si nutrono del grasso proliferano molto di più e diventano più aggressive rispetto a quelle che non lo utilizzano; inoltre, sono in grado di farsi strada facilmente attraverso il collagene e le membrane trasversali, riuscendo così a diffondersi nei tessuti circostanti e a colonizzare altri organi distanti (metastasi). Inoltre, queste cellule modificano anche il proprio metabolismo, preferendo utilizzare i grassi,  invece dello zucchero, per ricavare energia.

Ciò ha portato il team dello SKI a chiedersi se l’inibizione della capacità delle cellule tumorali di utilizzare il grasso potesse indebolire la loro aggressività. Per indagare questa ipotesi, i ricercatori hanno usato un farmaco per bloccare le proteine FATPs, le quali, come abbiamo visto, consentono alle cellule tumorali di utilizzare il grasso. L’esito dell’esperimento ha condotto al rallentamento della crescita e della diffusione delle cellule neoplastiche.

I risultati di questo studio sono davvero importanti per la cura del melanoma, ed aggiungono anche un tassello importante alla comprensione del legame tra obesità e cancro.

Note

* Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Le cause del cancro. Perchè in un organismo si sviluppa un tumore? Conoscere il cancro è il primo passo per sconfiggere la malattia. (Disponibile all’indirizzo: https://www.airc.it/)

** Matthew Tontonoz. Cancer Cells Eat Fat to Grow and Spread. Memorial Sloan Kettering. June 14, 2018. (Disponibile all’indirizzo: https://www.mskcc.org/)

 


Bibliografia


1 . Zhang M, Di Martino JS, Bowman RL, Campbell NR, Baksh SC, Simon-Vermot T, Kim IS, Haldeman P, Mondal C, Yong-Gonzales V, Abu-Akeel M, Merghoub T, Jones DR, Zhu XG, Arora A, Ariyan CE, Birsoy K, Wolchok JD, Panageas KS, Hollmann T, Bravo-Cordero JJ, White RM. Adipocyte-Derived Lipids Mediate Melanoma Progression

via FATP Proteins. Cancer Discov. 2018 Aug;8(8):1006-1025. doi:10.1158/2159-8290.CD-17-1371.

2 . Gimeno RE. Fatty acid transport proteins. Curr Opin Lipidol. 2007 Jun;18(3):271-6.

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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