IL MATTINO
Forever
18.03.2018 - 09:11
Perchè il consumo abituale di questi ed altri alimenti ultra-processati è associato ad un elevato rischio di cancro? Uno studio recente cerca di fare luce su tali interrogativi ed i risultati sono davvero interessanti.
Alla luce dei risultati dello studio pubblicato recentemente sul British Medical Journal dovremmo essere più consapevoli del fatto che consumare più volte a settimana alimenti ultra-trasformati (bevande gassate, snack confezionati, gelati, cioccolato, pane confezionato prodotto in serie e prodotti da forno, cereali per la colazione, barrette energetiche, margarine, formaggio fuso, bevande a base di latte zuccherato, yogurt zuccherato alla frutta, farina, salsicce, hot dog, zuppe istantanee, pasta, dolci e prodotti surgelati come torte, pizza, pollame e bastoncini di pesce e bastoncini, ecc) non sia alquanto salutare [1]. Ma la necessità di fare un pasto veloce, di riempire lo stomaco, a basso costo, ha fatto diventare i cibi pronti parte di una dieta abituale per molte persone, anche in Italia. Viene stimato che ogni giorno circa 40 milioni di italiani ultradiciottenni consumano pasti fuori-casa. Tra questi, quasi 13 milioni mangiano al di fuori delle mura domestiche per 4-5 volte a settimana*. Generalmente dal lunedì al giovedì e soprattutto per motivi di lavoro e di studio. Manager e bancari, muratori e manovali, lavoratori occasionali e studenti, ecc., tutti a consumare pasti veloci al brunch (unione delle parole breakfast e lunch) o allo slunch (soup +lunch).
La ricerca dell’American Institute for Cancer Research (AICR) mostra come i cibi ultra-trasformati, con grassi e zuccheri aggiunti, contribuiscono all'aumento di peso corporeo e all'obesità, aumentando così il rischio di tumori come quello della mammella post-menopausale, del colonretto e dell’endometrio. E’ stato da poco pubblicato uno studio di popolazione il quale ha indagato se esista un'associazione diretta tra il consumo di questi alimenti ultra-elaborati e il rischio di cancro. Il lavoro, pubblicato sul British Medical Journal, ha utilizzato i dati di un precedente studio di una coorte di popolazione francese, denominato NutriNet-Santé Study, iniziato nel 2009, il quale aveva indagato le associazioni tra cibo, nutrizione e salute [1]. Per lo studio pubblicato sul British Medical Journal (BMJ), i ricercatori hanno esaminato i diari alimentari di circa 105.000 adulti per determinare la percentuale del consumo di alimenti ultra-trasformati, utilizzando un sistema di classificazione di trasformazione alimentare denominato “NOVA” [2-3]. Il sistema “NOVA” (non è un acronimo, ma un nome) elenca tutti gli alimenti e i prodotti alimentari in quattro gruppi chiaramente distinti: 1. Alimenti non trasformati o elaborati minimamente: frutta fresca e verdura, o loro estratti freschi, legumi (ad es. lenticchie, ceci, fagioli neri), patate, funghi, carne, pesce, pollame, uova, latte, pasta, farina, noci.
2. Ingredienti alimentari elaborati: oli vegetali, oli di semi e di noci, burro, zucchero, melassa, miele, sciroppo d'acero.
3. Alimenti trasformati: vegetali e legumi in barattolo, salumi e alimenti affumicati, pesce in scatola, formaggi, pane appena fatto, noci salate o zuccherate.
4. Alimenti ultra-trasformati: bevande gassate, snack confezionati, gelati, cioccolato, pane confezionato prodotto in serie e prodotti da forno, cereali per la colazione, barrette energetiche, margarine, formaggio fuso, bevande a base di latte zuccherato, yogurt zuccherato alla frutta, farina, salsicce, hot dog, zuppe istantanee, pasta, dolci e prodotti surgelati come torte, pizza, pollame e bastoncini di pesce e bastoncini, ecc.
Per lo studio del BMJ, sono state rilevate le abitudini alimentari dei 104.980 soggetti maggiorenni (età media 42,8 anni), della corte francese NutriNet-Santé (2009-17), mediante il diario alimentare delle ultime 24-ore, formulato sulla scorta di un data-base contenente 3.300 scelte alimentari, e compilato online ogni sei mesi.Questo tipo di rilevazione, denominato “dietary records” è un metodo di indagine prospettico e aperto che raccoglie dati sugli alimenti e le bevande consumati in un periodo di tempo specificato in precedenza. I registri alimentari possono essere utilizzati per stimare la dieta seguita da individui e gruppi di popolazione, nonché per identificare i gruppi a rischio di inadeguatezza nutrizionale. È un metodo di valutazione alimentare interessante per il suo utilizzo in studi epidemiologici o clinici. Il metodo utilizzato, poiché ha seguito le procedure adeguate e considerato un numero sufficiente di giorni per la rilevazione, ha permesso di trovare i risultati validi e precisi dal punto di vista statistico. Pertanto, i “food records” sono considerati in letteratura scientifica un metodo di riferimento per gli studi di validazione delle abitudini alimentari. [4] Gli autori dello studio BMJ hanno inserito gli alimenti consumati dai partecipanti in uno dei quattro gruppi del sistema di classificazione NOVA, sulla base della quantità di cibo ultra-elaborato consumato, e nel periodo di follow-up di cinque anni hanno identificato i 2.200 casi di cancro nella coorte. Dopo aver stratificato i risultati per fumo, attività fisica, Indice di Massa Corporea (BMI), alcol, storia familiare e livello di istruzione, i ricercatori hanno trovato un'associazione tra l’elevato consumo di cibi ultra-elaborati e un aumentato rischio specifico per tutti i tipi di cancro,e per il cancro al seno in particolare. Per ogni 10% di aumento nel consumo di alimenti ultra-elaborati nella dieta, hanno rilevato un aumento del 12% nel rischio di cancro globale e dell'11% nel rischio di cancro al seno. Gli autori avvertono che queste sono delle associazioni epidemiologiche e che i risultati devono essere confermati da altri studi. Ma ci sono sufficienti indizi per supporre che questi cibi possano contribuire al rischio di cancro, oltre a causare l'aumento di peso e l'obesità. Una dieta ricca di cibi ultra-elaborati, infatti, potrebbe portare a uno stato di cattiva nutrizione a causa di un ridotto consumo di alimenti vegetali, i quali sono ricchi di fibra e fitonutrienti e proteggono dal rischio di cancro. È anche possibile, sostengono i ricercatori, che alcuni additivi presenti negli alimenti ultra-processati possano essere la causa dell'aumentato rischio di cancro, sebbene la maggior parte dei lavori pubblicati sugli additivi siano limitati agli studi sugli animali. Anche se lo studio pubblicato sul BMJ è uno dei primi studi ad aver trovato un legame diretto tra i cibi altamente trasformati ed il rischio di cancro, non è necessario attendere ulteriori ricerche per seguire una dieta sana per ridurre il rischio di cancro.
E’ da oltre 10 anni che il World Cancer Research Fund/American Institute for Cancer Research (WCRF/AICR) raccomanda di evitare bevande zuccherate e limitare il numero di alimenti trasformati ad alto contenuto di zuccheri e grassi aggiunti per prevenire il cancro [5]. E molteplici evidenze robuste e concordanti, le quali sono alla base delle indicazioni del Codice Europeo Contro il Cancro, suggeriscono che seguire una dieta ricca di alimenti vegetali, come verdure, legumi, frutta e cereali integrali, sia protettiva dal cancro, come abbiamo più volte rimarcato in questo blog domenicale.
Note
* Consumi: Fipe, nel 2016 +1,1% pasti fuori casa (www.ansa.it)
Bibliografia
1 . Fiolet T, Srour B, Sellem L, Kesse-Guyot E, Allès B, Méjean C, Deschasaux M, Fassier P, Latino-Martel P, Beslay M, Hercberg S, Lavalette C, Monteiro CA, Julia C, Touvier M. Consumption of ultra-processed foods and cancer risk: results from NutriNet-Santé prospective cohort. BMJ. 2018 Feb 14;360:k322.
2 . Hercberg S, Castetbon K, Czernichow S, et al. The Nutrinet-Santé Study: a web-based prospective study on the relationship between nutrition and health and determinants of dietary patterns and nutritional status. BMC Public Health 2010;10:242.
3 . Monteiro CA, Cannon G, Moubarac JC, Levy RB, Louzada MLC, Jaime PC. The UN Decade of Nutrition, the NOVA food classification and the trouble with ultra-processing. Public Health Nutr. 2018 Jan;21(1):5-17.
4 . Ortega RM, Pérez-Rodrigo C, López-Sobaler AM. Dietary assessment methods: dietary records. Nutr Hosp. 2015 Feb 26;31 Suppl 3:38-45.
5 . Wiseman M. The second World Cancer Research Fund/American Institute for Cancer Research expert report. Food, nutrition, physical activity, and the prevention of cancer: a global perspective. Proc Nutr Soc. 2008 Aug;67(3):253-6.
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