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Curcuma, zenzero, peperoncino e aglio: le infiammazioni non hanno scampo

Cosa hanno in comune lo zenzero ed il peperoncino, la curcuma e l’aglio, il cumino e la dioscorea? Ebbene, i composti fitochimici di queste e molte altre spezie possiedono una spiccata attività anti-infiammatoria.

Curcuma, zenzero, peperoncino e aglio: le infiammazioni non hanno scampo

E le evidenze indicano che l’attività anti-infiammatoria di tali sostanze aromatiche di origine vegetale ha un potenziale terapeutico e preventivo contro diverse malattie croniche. Vediamo quali sono queste spezie e quali condizioni o patologie possono trarne vantaggio.

Ovunque le spezie sono usate per conferire sapore, gusto e valore nutrizionale alla preparazione degli alimenti. Le evidenze indicano che i composti fitochimici presenti in alcune spezie, come la curcumina (nella curcuma), il diallil-solfuro (nell’aglio), il thymoquinone (nel cumino nero), la capsaicina (nel peperoncino rosso), il gingerolo (nello zenzero), l’anetolo (nella liquirizia), la diosgenina (nella dioscorea) e l’eugenolo (nei chiodi di garofano e nella cannella) possiedono un potenziale terapeutico e preventivo contro diverse malattie croniche. Oltre a questi composti fitochimici, sono annoverati anche molti altri con un potenziale contro le malattie degenerative, quali l’acido ellagico (nei chiodi di garofano), l’acido ferulico (nel finocchio, nella senape e nel sesamo), l’apigenina (nel coriandolo e nel prezzemolo), l’acido betulinico (nel rosmarino), il kaempferolo (nei chiodi di garofano e nella dioscorea), la sesamina (nel sesamo), la piperina (nel pepe), il limonene (nel rosmarino) e l'acido gambogico * (nel kokum).

Un’ampia ricerca condotta per molti anni ha trovato che le spezie ed i loro principi bioattivi possono essere utilizzati per la prevenzione ed il supporto alle terapie mediche e chirurgiche in diversi tipi di cancro,  intervenendo nelle fasi della cancerogenesi, quali: l’iniziazione, la promozione e la progressione, fino alla formazione di nuovi vasi (la cosiddetta neo-angiogenesi). L'attività antineoplastica delle spezie si esprime attraverso la soppressione dell’infiammazione. Ad esempio, la curcumina sopprime i marcatori infiammatori NF-κB e COX-2 [1], mentre la cinnamaldeide inibisce sia l’attivazione del NF-κB correlata all’età, sia i target infiammatori del COX-2 ed induce la sintesi dell’ossido nitrico [2]; l’anetolo inibisce l'attivazione del NF-κB e la produzione delle citochine infiammatorie [3]. L’eugenolo blocca il rilascio delle citochine TNF-α e IL-1β [4] ed il gingerolo inibisce la produzione di TNF-α e IL-1β nei lipopolisaccaridi macrofagi peritoneali nel modello animale [5]. Molte altre spezie e nutraceutici derivati ​​dalle spezie hanno mostrato attività antinfiammatoria e antitumorale .

Aglio, zenzero, chiodi di garofano, senape, alloro, cappero, origano, timo, e altre spezie sono protettive contro le patologie cardiovascolari. Le spezie sono efficaci e potenti agenti preventivi perché possono modificare i fattori di rischio associati con le malattie cardiovascolari, incluso l’aumento del colesterolo e dei trigliceridi, l’ipertensione arteriosa, l’adesività piastrinica** e l’infiammazione cronica sistemica. Il cumino, il peperoncino, la noce moscata, la liquirizia, il pepe nero e quello bianco, la paprika, il coriandolo e lo zafferano tutti mostrano la stimolazione dei recettori attivati dai cosiddetti proliferatori perossisomiali alfa*** (PPARα). Tale stimolazione migliora il profilo lipidico (colesterolemia e trigliceridemia) e riduce il rischio di malattia cardio-vascolare [6]. Inoltre, la curcumina ha mostrato di essere in grado di inibire la Proteina-C Reattiva indotta dall’espressione del Plasminogen Activator Inhibitor-1 nelle cellule umane endoteliali, esplicando quindi la sua proprietà cardioprotettiva [7].  

I principi attivi presenti nelle spezie hanno anche un’azione nel controllare le condizioni di base di alcune patologiche, quali ad esempio il diabete e la sindrome metabolica. Alcune spezie, infatti, hanno mostrato di essere in grado di bloccare l'infiammazione cronica, la quale è implicata nel processo di sviluppo del diabete (Aggarwal, 2010), dell’insulino resistenza, dell’ipercolesterolemia e dell’ipertensione arteriosa. In entrambi i modelli animale e clinico, per alcune spezie, come i semi di fieno greco, l’aglio, la cipolla e la curcuma, è stata documentata l’attività antidiabetica [8]. In uno studio sperimentale le spezie come il sommacco ed il cumino nero hanno mostrato la capacità di inibire l’alfa-amilasi (un glicoside idrolasi), suggerendo che possano  essere utili nel trattamento e nella prevenzione di iperglicemia e diabete [9]. Le spezie possono essere utilizzate anche nella prevenzione e nel trattamento di altre condizioni patologiche, quali: la sclerosi multipla [10], l’artrite [11], la malattia di Crohn [12] e altre malattie croniche [13]. Gli effetti di spezie nei confronti delle malattie croniche, infatti, sono mediate attraverso la soppressione dei marcatori infiammatori correlati all’età [14].

Note

* Nuovi target per l'attività antitumorale dell’acido gambogico nelle neoplasie ematologiche (disponibile all’indirizzo http://www.aifa.gov.it/content/nuovi-target-lattivit%C3%A0-antitumorale-dell%E2%80%99acido-gambogico-nelle-neoplasie-ematologiche).

** adesività piastrinica: “Processo per il quale le piastrine del sangue, venendo a contatto con determinate superfici naturali (fibre collagene, membrane basali) o artificiali (protesi valvolari, vascolari, ecc.), aderiscono tra di loro e alle superfici stesse; all’a. p. segue l’aggregazione. (Disponibile all’indirizzo: http://www.treccani.it/enciclopedia/adesivita-piastrinica_%28Dizionario-di-Medicina%29/)

*** PPAR-α sono: “I recettori peroxisome proliferator-activated (PPAR) appartengono alla superfamiglia dei recettori ormonali nucleari dei fattori di trascrizione legame-attivati. Sono state finora identificate 3 isoforme di PPAR, denominate rispettivamente PPAR-α, -β/δ e -γ, che vennero inizialmente ricercate nei tessuti costitutivi delle vie urinarie in quanto se ne conosceva il ruolo nella regolazione della trascrizione genica attivata dai lipidi, nel metabolismo lipidico, nella reazione infiammatoria nonché nella proliferazione e differenziazione delle cellule. Ricerche condotte sulla distribuzione genica hanno fatto ipotizzare che le 3 isoforme PPAR fossero espresse in maniera differenziata a livello renale. La PPAR-α è espressa principalmente nei tubuli renali prossimali e nelle anse ascendenti spesse della midollare renale.” [da: I recettori peroxisome proliferator-activated (PPAR) nelle affezioni renali e urologiche. Disponibile all’indirizzo: https://www.minervamedica.it/]

Bibliografia

1 . Shishodia S, Potdar P, Gairola CG, Aggarwal BB. Curcumin (diferuloylmethane) down-regulates cigarette smoke-induced NF-kappaB activation through inhibition of IkappaBalpha kinase in human lung epithelial cells: correlation with suppression of COX-2, MMP-9 and cyclin D1. Carcinogenesis. 2003; 24:1269–1279

2 . Kim DH, Kim CH, Kim MS, Kim JY, Jung KJ, Chung JH, An WG, Lee JW, Yu BP, Chung HY. Suppression of age-related inflammatory NF-kappaB activation by cinnamaldehyde. Biogerontology. 2007; 8:545–554. 

3 . Chainy GB, Manna SK, Chaturvedi MM, Aggarwal BB. Anethole blocks both early and late cellular responses transduced by tumor necrosis factor: effect on NF-kappaB, AP-1, JNK, MAPKK and apoptosis. Oncogene. 2000; 19:2943–2950

4 . Kim SS, Oh OJ, Min HY, Park EJ, Kim Y, Park HJ, Nam Han Y, Lee SK. Eugenol suppresses cyclooxygenase-2 expression in lipopolysaccharide-stimulated mouse macrophage RAW264.7 cells. Life Sci. 2003; 73:337–348.

5 . Tripathi S, Maier KG, Bruch D, Kittur DS. Effect of 6-gingerol on pro-inflammatory cytokine production and costimulatory molecule expression in murine peritoneal macrophages. J Surg Res. 2007; 138:209–213.

6 . Mueller M, Beck V, Jungbauer A. PPARalpha activation by culinary herbs and spices. Planta Med.
2011; 77:497–504. 

7 . Chen C, Nan B, Lin P, Yao Q. C-reactive protein increases plasminogen activator inhibitor-1 expression in human endothelial cells. Thromb Res. 2008; 122:125–133. 

8 . Srinivasan K. Plant foods in the management of diabetes mellitus: spices as beneficial antidiabetic food adjuncts. Int J Food Sci Nutr. 2005; 56:399–414. 

9 . Giancarlo S, Rosa LM, Nadjafi F, Francesco M. Hypoglycaemic activity of two spices extracts: Rhus coriaria L. and Bunium persicum Boiss. Nat Prod Res. 2006; 20:882–886. 

10 . Kannappan R, Gupta SC, Kim JH, Reuter S, Aggarwal BB. Neuroprotection by Spice-Derived Nutraceuticals: You Are What You Eat! Mol Neurobiol. 2011

11 . Ramadan G, Al-Kahtani MA, El-Sayed WM. Anti-inflammatory and Antioxidant Properties of Curcuma longa (Turmeric) Versus Zingiber officinale (Ginger) Rhizomes in Rat Adjuvant- Induced Arthritis. Inflammation. 2011; 34:291–301. 

12 . Aggarwal BB. Nuclear factor-kappaB: the enemy within. Cancer Cell. 2004; 6:203–208. 

13 . Aggarwal BB, Sung B. Pharmacological basis for the role of curcumin in chronic diseases: an age-old spice with modern targets. Trends Pharmacol Sci. 2009; 30:85–94. 

14 . Surh Y. Molecular mechanisms of chemopreventive effects of selected dietary and medicinal phenolic substances. Mutat Res. 1999; 428:305–327. 

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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