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Dimmi cosa mangi e ti dirò come ingrassi

Sulla base delle evidenze, qual è il modello alimentare che aiuta a prevenire l’aumento di peso corporeo nel corso degli anni? E quali sono i rischi per la salute per coloro che hanno acquistato una moderata quantità di peso (2-10 Kg)?

Dimmi cosa mangi e ti dirò come ingrassi

“Ogni anno di matrimonio è un chilo di peso in più”, così afferma un mio amico. Ovviamente, l’aumento di peso interessa anche chi non è sposato. Ed, infatti, è esperienza comune che la gran parte delle persone aumenta di peso passando dalla giovinezza all’età adulta, accumulando pochi chili all’anno. Così che quest’aumento impercettibile nel corso degli anni può essere elevato, anche più di 10 chilogrammi e può aumentare i rischi per la salute, secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori della Harvard “T.H. Chan School of Public Health”. Questi hanno trovato che, rispetto alle persone che hanno mantenuto il loro peso stabile nel corso degli anni, coloro che hanno acquistato una moderata quantità di peso (2-10 Kg) prima dei 55 anni di età hanno aumentato il loro rischio di malattie croniche, morte prematura e ridotto la probabilità di invecchiare in salute. 

Maggiori quantità di aumento di peso sono stati associati ad un rischio aumentato di malattie croniche. Lo studio è stato pubblicato online il 18 luglio 2017 in JAMA [1]. La ricerca scientifica si è occupata anche di gestione del peso in riferimento all’alimentazione. E diversi studi epidemiologici hanno esaminato le differenze nel peso corporeo basato proprio sui modelli dietetici.  Questi modelli comprendono diete vegane, vegetariane, pesco-vegetariane (pesco-veg), semi-vegetariane o onnivore [2].  I risultati dello studio sulla salute degli Avventisti hanno mostrato che l’Indice di Massa Corporea (BMI) aumenta con la quantità di alimenti di origine animale nella dieta, in modo tale che i vegani hanno un BMI più basso, seguiti dai vegetariani, dai pesco-vegetariani, dai semi-vegetariani ed in ultimo dagli onnivori [2]. Inoltre, i risultati della ricerca prospettica europea sul cancro e sulla nutrizione (EPIC-Oxford) hanno mostrato che i vegani pesano significativamente meno quando invecchiano rispetto agli onnivori [3]. Il passaggio di un’alimentazione verso il modello vegano, inoltre, sembra essere protettivo contro l'aumento di peso [3]. In uno studio che ha esaminato una coorte di 49.098 adulti taiwanesi, la percentuale di partecipanti con un BMI ≥ 27 (in sovrappeso) è stata significativamente più bassa tra quelli che seguono una dieta vegetariana (10,9%) rispetto a quelli con una dieta non vegetariana (15,4%) . Inoltre, questo studio ha anche scoperto che per ogni anno con dieta vegana, il rischio di obesità è diminuito del 7% (95% CI: 0,88-0,99) [4].

Due recenti metanalisi di studi clinici che valutano la dieta-a-base-vegetale e perdita di peso hanno evidenziato una significativa perdita di peso tra i partecipanti con dieta a-base-vegetale [5-6]. Barnard, et al., [5] hanno esaminato 15 studi clinici che hanno utilizzato la dieta a-base-vegetale per almeno quattro settimane senza restrizioni di assunzione di energia. I ricercatori hanno scoperto che coloro che seguivano la dieta a-base-vegetale avevano una perdita di peso media di -3,4 kg [5]. Il loro studio ha anche scoperto che l'età e il genere dei partecipanti erano significativamente associati al cambiamento di peso. L'età più anziana è stata associata ad un maggiore cambiamento di peso. Gli studi con una percentuale minore di partecipanti femminili sono stati anche associati a un maggiore cambiamento di peso [5]. Anche la metanalisi di studi clinici di Huang, et al., ha indicato una significativa perdita di peso tra gli individui assegnati ad una dieta a-base-vegetale [6]. Tra i 12 studi esaminati, i partecipanti randomizzati a qualche tipo di dieta vegetariana hanno perso una media di -2,02 kg in più rispetto ai partecipanti assegnati una dieta non vegetariana [6]. Sei dei dodici studi hanno riguardato la restrizione energetica.Non sorprendentemente, la perdita media di peso è stata maggiore tra le diete vegetariane limitate all'energia che tra le diete vegetariane non limitate a energia (media di -2,2 kg vs -1,6 kg rispettivamente) [6]. Le analisi di sottogruppi hanno indicato che i partecipanti a una condizione dietetica vegana hanno perso più peso dei partecipanti in una condizione dietetica vegetariana (media di -2,5 kg vs -1,5 kg rispettivamente) [6].Ulteriori studi clinici che esaminano l'uso della dieta a-base-vegetale per la perdita di peso sono stati pubblicati oltre le due meta-analisi. Questi includono lo studio New DIETs, [7] HER Health Study [8], ed il VA BEACH Diet Study, [9-11].Tutti questi studi hanno riportato una significativa perdita di peso tra gli individui che hanno seguito un’alimentazione a base vegetale.


Un aumento significativo di peso anno dopo anno, anche se impercettibile, ha degli effetti negativi per la salute. Per esaminare questi effetti ritorniamo allo studio pubblicato lo scorso 18 luglio su JAMA [1].I ricercatori hanno analizzato dati antropometrici provenienti da 118.140 partecipanti, 92.837 donne e 25.303 uomini. I partecipanti sono stati invitati a ricordare il loro peso a partire dai 18 anni per le donne e dai 21 per gli uomini, e a riferire il loro peso all'età di 55 anni. Le donne hanno guadagnato una media di 10 Kg durante l'età adulta e gli uomini circa 8 Kg.Rispetto a coloro che hanno mantenuto stabile il loro peso (non guadagnando o perdendo più di 2 Kg), quelli che erano moderatamente aumentati di peso avevano un rischio maggiore di malattie croniche importanti e di morte prematura e meno probabilità di invecchiare bene, in termini di salute fisica e cognitiva. In una metanalisi dei partecipanti allo studio delle due coorti, ogni guadagno di peso di 5 kg è stato associato ad un aumento del 30% del rischio di diabete di tipo 2, del 14% di rischio aumentato di ipertensione, del 8% di rischio aumentato di malattia cardiovascolare, del 6% aumenta il rischio di carcinoma dovuto all'obesità, il rischio di morte prematura aumentato del 5% (tra i non fumatori) e il 17% diminuiscono le probabilità di invecchiare bene ed in salute.

Vediamo in sintesi i principali modelli alimentari vegetariani

Vegetariana = non contiene carne, pesce o pollame, ma comprende uova, formaggi e latticini unitamente a alimenti vegetali come frutta, verdure, ortaggi, cereali integrali e legumi

Pesco-vegetariana = non contiene carne o pollame, ma comprende pesce, crostacei, molluschi, uova, formaggi e latticini unitamente a alimenti vegetali come frutta, verdure, ortaggi, cereali integrali e legumi

Semi-vegetariana = contiene tutti gli alimenti carne o pollame, ma comprende pesce, crostacei, molluschi, uova, formaggi e latticini unitamente a alimenti vegetali come frutta, verdure, ortaggi, cereali integrali e legumi. Comunque, la carne rossa e quella bianca sono limitate

Vegana = non contiene alcun alimento di origine animale (carne, pesce, uova, latticini e formaggi), ma è ricca di alimenti vegetali come frutta, verdure, ortaggi, cereali integrali e legumi

Bibliografia.

Yan Zheng, JoAnn E. Manson, Changzheng Yuan, Matthew H. Liang, Francine Grodstein, Meir J. Stampfer, Walter C. Willett, Frank B. Hu,. Associations of Weight Gain From Early to Middle Adulthood With Major Health Outcomes Later in Life. JAMA, online July 18, 2017, doi: 10.1001/jama.2017.7092
Tonstad S, Stewart K, Oda K, et al. Vegetarian diets and incidence of diabetes in the Adventist Health Study-2. Nutr Metab  Cardiovas 2011: 1–8. 
Rosell M, Appleby P, Spencer E, et al. Weight gain over 5  years in 21,966 meat-eating, fish-eating, vegetarian, and vegan men and women in EPIC-Oxford. Int J Obes (Lond) 2006;  30: 1389–1396. 
Chiu YF, Hsu CC, Chiu TH, et al. Cross-sectional and longitudinal comparisons of metabolic profiles between vegetarian  and non-vegetarian subjects: a matched cohort study. Br J  Nutr 2015; 114: 1313–1320.
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Huang R-Y, Huang C-C, Hu F, et al. Vegetarian Diets and  Weight Reduction: a Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. J Gen Intern Med 2015: 1–8.  
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Turner-McGrievy GM, Davidson CR, Wingard EE, et al. Low  glycemic index vegan or low-calorie weight loss diets for  women with polycystic ovary syndrome: a randomized controlled feasibility study. Nutr Res 2014; 34: 552–558.  
Talreja A, Talreja S, Talreja R, et al. CRT-601 The VA beach  diet study: an investigation of the effects of plant-based,  mediterranean, paleolithic, and dash diets on cardiovascular  disease risk. JACC Cardiovasc Interv 2015; 8(2_S): S41–S41.   
Vergnaud AC, Norat T, Romaguera D, et al. Meat consumption and prospective weight change in participants of the EPIC-PANACEA study. Am J Clin Nutr 2010; 92: 398–407.  
Newby PK, Tucker KL, Wolk A. Risk of overweight and  obesity among semivegetarian, lactovegetarian, and vegan  women. Am J Clin Nutr 2005; 81: 1267–1274.  

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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