Cerca

Forever

Se l'intestino "cede", è inutile chiamare gli antibiotici

Come si può prevenire l’infiammazione dei diverticoli? È sensata l’assunzione periodica di antibiotici? In Italia, l’antibiotico-resistenza è raddoppiata in 10 anni ed il consumo di antibiotici è più elevato di quello della media dei Paesi OCSE

Se l'intestino "cede", è inutile chiamare gli antibiotici

Per evitare la ricorrenza della diverticolite, una strategia efficace è quella di seguire un’alimentazione ad elevato contenuto di frutta, vegetali e cereali integrali. 

In Italia, l’antibiotico-resistenza è raddoppiata in 10 anni ed il consumo di antibiotici è più elevato di quello della media dei Paesi OCSE (rispettivamente 27,9 dosi di antibiotici ogni mille abitanti contro 20,5) [http://ecdc.europa.eu/]. Fermo restando questo dato allarmante e alla luce degli studi più recenti, è ancora utile assumere periodicamente antibiotici per la prevenzione della diverticolite? La diverticolite acuta (diverticolosi con segni e sintomi di infiammazione diverticolare) è classificata come una malattia complicata [1]. Diversi aspetti, tuttavia, non sono completamente compresi. Non sappiamo perché si verifichino i sintomi, tenendo presente che solo un quarto dei pazienti sviluppa dolore e gonfiore addominale, febbre, ecc. Un'ipotesi è che l'alterazione della motilità possa essere la pietra angolare nella comparsa di sintomi. Sappiamo, infatti, che la motilità del colon è compromessa nei pazienti e che è principalmente legata allo squilibrio della serotonina nello strato muscolare [2]. Infatti, i profili dell'espressione genica del sistema serotoninergico e la distribuzione del recettore del tipo 4 serotonina (5HT 4R) sono diminuiti nello strato muscolare circolare e nei gangli mesenterici dei pazienti con diverticolosi [3]. 

Un altro punto in esame è comprendere la sequenza degli eventi che conducono alla diverticolite. Infatti, l'incidenza della diverticolite nei pazienti con diverticolosi sembra essere inferiore al previsto. Ad esempio, in uno studio che ha preso in considerazione un periodo di follow-up di 11 anni, solo il 4% dei pazienti con diverticolosi ha sviluppato diverticolite acuta [4].  Le cause possono essere diverse, tuttavia è stato suggerito che nella diverticolosi il transito intestinale della materia fecale, a causa di una dieta a basso contenuto di fibre, può causare la crescita di popolazioni di microrganismi che possono danneggiare il colon e condurre all’infiammazione di basso grado e ad un’abrasione della mucosa. Ciò consente al microbiota* fecale l'accesso nella lamina propria della mucosa, portando ad un’infiammazione acuta della mucosa, che di solito parte dall'apice del diverticolo [5-6]. A tutto ciò si può associare l'infiammazione acuta del grasso che avvolge l’intestino (mesenterico e pericolico) con la formazione di un ascesso del diverticolo. Un altro meccanismo ipotizzato per lo sviluppo della diverticolite acuta è una microperforazione al fondo del diverticolo che porta all'infiammazione [7]. L'individuazione della sovrabbondanza batterica intestinale in pazienti con diverticolite ha sostenuto l'ipotesi che lo squilibrio batterico potrebbe svolgere un ruolo nella comparsa di malattie [8]. 

Come prevenire l’infiammazione dei diverticoli ed il conseguente attacco di diverticolite è ancora oggetto di studio. Allo stato attuale della ricerca, infatti, è alquanto difficile lo studio del microbiota in rapporto all’infiammazione dei diverticoli, a causa della estrema eterogeneità della popolazione di microrganismi che alberga nel nostro organismo; mentre, sembra più semplice indagare il patrimonio genetico di questa popolazione, detto anche microbioma*. Ma anche quest’ultima strada non ancora riesce a fornire evidenze concordanti.Per quanto riguarda la prevenzione dell’infiammazione ricorrente dei diverticoli, lo schema farmacologico più comune è costituito dall’impiego di antibiotici per alcuni giorni al mese. Tuttavia, non sono disponibili attualmente studi randomizzati placebo-controllati che abbiano valutato l’efficacia di tale schema e non è stato indagato l’effetto collaterale più comune costituito dall’antibiotico-resistenza a lungo termine.

A parte la dubbia utilità degli antibiotici (e l’annoso antibiotico-resistenza), qual è il regime alimentare che favorisce l’infiammazione dei diverticoli e quale, invece, riesce a prevenirla? Un lavoro pubblicato poche settimane fa [9] ha cercato di rispondere a questa domanda. Lo studio dei modelli dietetici, infatti, può fornire maggiori informazioni sul rischio di diverticolite, al contrario delle ricerche che indagano in maniera riduzionistica i singoli alimenti o alcuni nutrienti. Abbiamo già visto la scorsa settimana che la teoria dei semini non regge. Lo studio prospettico di coorte ha riguardato 46.295 uomini con diverticolosi, utilizzando i dati del Health-Professionals Follow-Up Study. Per indagare quale regime alimentare fosse in relazione alla comparsa della diverticolite, è stata valutata sia la dieta occidentale (carni rosse, cereali raffinati e latticini ad alto contenuto di grassi) che quella prevalentemente vegetale (elevato contenuto di frutta, verdure e cereali integrali). Il tempo di follow-up è stato abbastanza lungo, dal 1986 al 2012. Durante questo periodo, sono stati diagnosticati 1063 casi di diverticolite. Dopo l'aggiustamento per altri fattori di rischio, gli uomini nel quintile più alto del punteggio per la dieta occidentale hanno avuto un rischio superiore del 55% di avere un attacco di diverticolite rispetto agli uomini del quintile più basso. Mentre, la dieta ad alto contenuto di vegetali (frutta, verdure, ortaggi e cereali integrali) è stata associata ad una riduzione del rischio di diverticolite del 26%. Quindi, allo stato delle conoscenze scientifiche, in una condizione di diverticolosi è meglio seguire un’alimentazione prevalentemente vegetale ed integrale per evitare di infiammare i diverticoli.

*il microbiota è l’insieme dei microrganismi che “abitano” l’organismo umano,  e il microbioma consisterebbe nell’insieme dei geni dei microrganismi stessi (Fondazione Serono, www.fondazioneserono.org/)

Bibliografia

[1] Köhler, L., Sauerland, S. and Neugebauer, E.(1999) Diagnosis and treatment of diverticular disease: result of a Consensus development conference. The Scientific Committee of the European Association for Endoscopic Surgery. Surg Endosc 13: 430–436.

[2] Yu, Y., Chen, J., Li, H., Yang, Z., Du, X., Hong, L. et al. (2015) Involvement of 5-HT3 and 5-HT4 receptors in colonic motor patterns in rats. Neurogastroenterol Motil 27: 914–928.

[3] Claeysen S, Donneger R, Giannoni P, Gaven F, Pellissier LP. Serotonin type 4 receptor dimers. Methods Cell Biol. 2013;117:123-39.

[4] Shahedi, K., Fuller, G., Bolus, R., Cohen, E., Vu, M., Shah, R. et al. (2013) Long-term risk of acute diverticulitis among patients with incidental diverticulosis found during colonoscopy. Clin Gastroenterol Hepatol 11: 1609–1613.

[5] Simpson, J., Neal, K., Scholefield, J. and Spiller, R. (2003a) Patterns of pain in diverticular disease and the influence of acute diverticulitis. Eur J Gastroenterol Hepatol 15: 1–6.

[6] Humes, D., Simpson, J. and Spiller, R. (2007) Colonic diverticular disease. BMJ Clin Evid pii: 0405.

[7] Rahden, B. and Germer, C. (2012) Pathogenesis of colonic diverticular disease. Langenbeck’s Arch Surg 397: 1025–1033.

[8] Tursi, A., Brandimarte, G., Giorgetti, G. and Elisei, W. (2005) Assessment of small intestinal bacterial overgrowth in uncomplicated acute diverticulitis of the colon. World J Gastroenterol 11: 2773–2776.
[9] Strate LL, Keeley BR, Cao Y, Wu K, Giovannucci EL, Chan AT. Western Dietary Pattern Increases, and Prudent Dietary Pattern Decreases, Risk of Incident Diverticulitis in a Prospective Cohort Study. Gastroenterology. 2017 Apr;152(5):1023-1030.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione