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Non esserti di peso: si può perdere chili anche stando fermi

Purtroppo, ci sono soggetti che per motivi vari (come ad esempio, le patologie articolari agli arti inferiori) non sono in grado di fare attività motoria. Ebbene, un aiuto può venire dalla cosiddetta dieta Mima-Digiuno.

Non esserti di peso: si può perdere chili anche stando fermi

É suffragata dai risultati di diversi studi e i benefici vanno ben oltre il dimagrimento. Ovviamente, la Mima-Digiuno non può essere una strategia di sanità pubblica, ma il suo utilizzo va valutato caso per caso.

Perdere peso corporeo, come abbiamo visto nei precedenti articoli, può essere difficoltoso a causa della resistenza insulinica e del deficit di comunicazione leptina-ipotalamo. Questa situazione, tuttavia, può essere superata con una moderata attività motoria. Purtroppo, ci sono soggetti che per motivi vari (come ad esempio, le patologie articolari agli arti inferiori) non sono in grado di fare attività motoria. Come possono costoro iniziare a perdere grasso viscerale, ridurre la resistenza insulinica, migliorare la comunicazione leptina-ipotalamo e, con l'alleggerimento del peso, introdurre l’attività motoria? Ebbene, un aiuto può venire dalla cosiddetta dieta Mima-Digiuno. É suffragata dai risultati di diversi studi e i benefici vanno ben oltre il dimagrimento. Ovviamente, la Mima-Digiuno non può essere una strategia di sanità pubblica, ma il suo utilizzo va valutato caso per caso. Qui, però, occorre fare una breve digressione sul digiuno e chiamare in aiuto Umberto Veronesi. Il famoso oncologo, scomparso lo scorso 8 novembre all’età di 90 anni, oltre che vegetariano era un convinto “digiunatore”. Nel suo libro “La dieta del digiuno. Perdere peso e prevenire le malattie con la restrizione calorica” (Mondadori, 2013), scriveva:

Chi mi conosce bene mi chiama «il digiunatore»: niente cibo per tutto il giorno, digiuno fino a sera, al massimo un caffè macchiato, qualche volta una spremuta fresca di agrumi e uno yogurt. Il digiuno per me è una scelta di vita da tanti anni, esattamente come il vegetarianesimo. Nel blog di domenica scorsa abbiamo illustrato i risultati di alcuni lavori scientifici che hanno indagato i benefici del digiuno. Ed abbiamo fatto notare che in letteratura risulta evidente come seguire il digiuno per periodi prolungati può avere effetti positivi per la salute cardiometabolica, ma anche diversi effetti collaterali, come ad esempio una riduzione dei globuli bianchi nel plasma ed un aumento del rischio di infezioni. Tuttavia, abbiamo anche potuto evidenziare che il tema del digiuno attira l’attenzione di molti scienziati, i quali indagano indagano l’ipotesi su come poter massimizzare i benefici del digiuno e ridurre gli effetti collaterali. Uno dei modelli più indagati è quello proposto da Valter Longo [1], e sul quale ci soffermeremo più avanti. Dapprima illustriamo i risultati delle principali ricerche che hanno condotto a studiare le diete sul digiuno, come la “restrizione dietetica”, il “digiuno intermittente” o i cicli di “digiuno prolungato”. Per brevità di esposizione, possiamo accennare ai benefici dei due principali modelli in studio, come la Restrizione Dietetica ed il Digiuno Intermittente. Il primo ottimizza il metabolismo energetico e migliora la protezione cellulare [2-8]; mentre, il digiuno intermittente (circa 500 Kcal al giorno per 2 giorni a settimana) riduce significativamente i livelli di insulinemia, glicemia, proteina C-reattiva e pressione arteriosa [9]. Questi esempi di modelli alimentari, scusate l’ossimoro, hanno trovato scarso interesse del grande pubblico perchè poco praticabili. Può andare bene in laboratorio, ma non nella vita di ogni giorno. Al contrario, quello della “Mima-digiuno” ha avuto un grande successo tanto da attirare l’attenzione della trasmissione delle “Iene”, andata in onda il 9 ottobre 2016, e ottenere decine di migliaia di visualizzazioni su youtube. Seppur brevemente, quindi, ci soffermiamo su questo modello messo a punto da Valter Longo, ricercatore di origini calabresi, attualmente direttore del Longevity Institute della University of Southern California. Nel lavoro pubblicato su Cell Metabolism [1] sono riportati i risultati della Dieta Mima-Digiuno sia in laboratorio (in particolare, i lieviti ed i topi), che sull’uomo. In laboratorio, la Dieta che Mima il Digiuno ha mostrato di essere in grado di allungare la vita del Saccharomyces cerevisiae e la sua resistenza allo stress; mentre nei topi adulti, oltre ad aumentare l’aspettativa di vita, gli effetti sono ad ampio raggio: riduce il grasso viscerale, promuove la rigenerazione dei tessuti, diminuisce il rischio di cancro e infiammazione, e migliora la coordinazione motoria, la memoria e la neurogenesi. Nell’uomo, la Dieta Mima-Digiuno viene proposta come programma alimentare a-base-vegetale per 5 giorni. Il primo giorno di circa 1090 Kcal (10% di proteine, 56% di grassi e 34% di carboidrati) e i successivi 4 giorni (dal 2° al 5°) a 725 Kcal (9% di proteine, 44% di grassi e 47% di carboidrati). I benefici ottenuti sono simili a quelli illustrati per il modello animale. Nel libro “La Dieta della longevità” (ed. Vallardi, 2016), Valter Longo illustra nei dettagli la Dieta Mima-Digiuno e precisa alcune avvertenze su coloro che possono seguirla. In verità, io ed alcuni colleghi, insieme ad altri speranzosi, abbiamo voluto testare la Dieta Mima-Digiuno, ma senza ricorrere al costoso kit in vendita. Abbiamo, quindi, formulato un piano alimentare sulla base delle indicazioni dello studio di Valter Longo e collaboratori e i risultati sono stati a dir poco incredibili. Ovviamente, le nostre osservazioni non possono essere oggetto di pubblicazione perchè non sono basate su un valido disegno dello studio e su di un campionamento statisticamente significativo, per numerosità e randomizzazione dei soggetti. Tuttavia, anche senza alcuna validità sperimentalmente accettabile, ha consentito di perdere mediamente circa 3 Kg, andando da un minimo di 1,5 Kg ad un massimo di 4,0 Kg in 5 giorni. Degno di nota è che non abbiamo avuto alcuna difficoltà/effetti-collaterali a seguire la dieta per i 5 giorni (come ad esempio nessun capogiro o svenimento, ma solo alcune “voglie selettive” per particolari alimenti). Terminato il periodo dei 5-giorni, si ritorna alla dieta normo-calorica e bilanciata (10-12% di proteine, 25% di grassi e 63-65% di carboidrati), e non si riacquista il peso. Non credete anche voi che per gli scienziati valga la pena di continuare ad indagare la Dieta Mima-Digiuno anche in altri contesti, oltre a quelli di laboratorio? 

Bibliografia

1 . Brandhorst S, Choi IY, Wei M, Cheng CW, Sedrakyan S, Navarrete G, Dubeau L, Yap LP, Park R, Vinciguerra M, Di Biase S, Mirzaei H, Mirisola MG, Childress P,

Ji L, Groshen S, Penna F, Odetti P, Perin L, Conti PS, Ikeno Y, Kennedy BK, Cohen P, Morgan TE, Dorff TB, Longo VD. A Periodic Diet that Mimics Fasting Promotes Multi-System Regeneration, Enhanced Cognitive Performance, and Healthspan. Cell Metab. 2015 Jul 7;22(1):86-99.

2 . Haigis MC, Yankner BA. The aging stress response. Mol Cell. 2010; 40:333–344. 

3 . Johnson TE, Cypser J, de Castro E, de Castro S, Henderson S, Murakami S, Rikke B, Tedesco P, Link C. Gerontogenes mediate health and longevity in nematodes through increasing resistance to environmental toxins and stressors. Exp Gerontol. 2000; 35:687–694. 

4 . Lee C, Raffaghello L, Longo VD. Starvation, detoxification, and multidrug resistance in cancer therapy. Drug Resist Updat. 2012b; 15:114–122.

5 . Longo VD, Finch CE. Evolutionary medicine: from dwarf model systems to healthy centenarians? Science. 2003; 299:1342–1346.

6 . Mair W, Dillin A. Aging and survival: the genetics of life span extension by dietary restriction. Annu Rev Biochem. 2008; 77:727–754.

7 . Narasimhan SD, Yen K, Tissenbaum HA. Converging pathways in lifespan regulation. Current biology : CB. 2009; 19:R657–R666.

8 . Smith ED, Kaeberlein TL, Lydum BT, Sager J, Welton KL, Kennedy BK, Kaeberlein M. Age- and calorie-independent life span extension from dietary restriction by bacterial deprivation in Caenorhabditis elegans. BMC developmental biology. 2008; 8:49.

9 . Harvie MN, Pegington M, Mattson MP, Frystyk J, Dillon B, Evans G, Cuzick J, Jebb SA, Martin B, Cutler RG, Son TG, Maudsley S, Carlson OD, Egan JM, Flyvbjerg A, Howell A. The effects of intermittent or continuous energy restriction on weight loss and metabolic disease risk markers: a randomized trial in young overweight women. International journal of obesity. 2011; 35:714–727.

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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