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Le mandorle che atterrano il colesterolo

E’ Natale e le “mandorle atterrate”, dalle mie parti, sono i dolci tipici: la mandorla si nasconde nel cioccolato, ma l’aria sparge per casa il suo profumo in questa mattina di festa.

Dall’Abruzzo alla Sicilia, il Meridione è accomunato da tale prelibatezza. Nella nostra variante, le mandorle intere e tostate sono ricoperte da cioccolato fuso. Una vera e salutare leccornia se il cioccolato è fondente. In letteratura scientifica, il consumo delle mandorle è associato alla riduzione della colesterolemia e alla prevenzione delle malattie cardio-vascolari, ma non solo.

E’ Natale e dalle mie parti le “mandorle atterrate” sono tra i dolci tipici. La mandorla si nasconde nel cioccolato, ma l’aria sparge per casa il suo profumo. E questa mattina il profumo delle “mandorle atterrate” riempie anche la mia. Dall’Abruzzo alla Sicilia, il meridione è accomunato da tale prelibatezza. Nella variante foggiana, le mandorle intere e tostate sono ricoperte di cioccolato fuso. Una vera e salutare leccornia se il cioccolato è fondente.  Dei benefici del cioccolato ne abbiamo già scritto nel blog di due domeniche fa sul Mattino di Foggia (Chocolat, mon amour! http://www.ilmattinodifoggia.it), oggi ci occupiamo delle mandorle.
In letteratura scientifica, il consumo delle mandorle è associato spesso alla riduzione della colesterolemia. E diversi studi hanno mostrato che il consumo di mandorle porta a cambiamenti favorevoli nel rapporto tra colesterolo “cattivo” (LDL) e colesterolo totale, ma non influenza quello cosiddetto “buono” (o HDL). Tuttavia, migliorando il profilo lipidico del sangue mediante la riduzione del rapporto tra LDL e colesterolo totale è plausibile aspettarsi una significativa prevenzione della malattia coronarica. Ricordiamo, infatti, che la placca aterosclerotica che si accumula nelle coronarie, e non solo in queste, è la causa necessaria dell’ostruzione di queste arterie che irrorano il cuore.
In una meta-analisi, pubblicata nel 2009, che ha preso in considerazione tredici studi prospettici (per un totale di 347.477 individui e 6127 casi di malattia coronarica), il rischio relativo (RR) di malattia coronarica era significativamente ridotta nello strato dell’elevato consumo (1). Inoltre, l'effetto protettivo è risultato essere dose-dipendente, in modo che il rischio diminuito del 5% per ogni porzione aggiuntiva di mandorle consumate per settimana (1).

Nello studio PREDIMED (prevenzione con la dieta mediterranea), che è un grande multicentrico studio, la prevenzione primaria degli effetti delle tre diete sul rischio cardiovascolare, il consumo di una dieta mediterranea integrata con olio extravergine di oliva o mandorle ha portato a riduzioni significative nei casi malattia cardio-vascolare (compresi i casi di infarto miocardico, ictus o morte cardiovascolare) rispetto ad un gruppo di controllo incaricato di consumare una dieta a basso contenuto (2).

Le mandorle sono ad elevata densità nutrizionale (3). Cento grammi di mandorle non tostate forniscono 579 kcal, 50 g di grassi, 13 g di fibra alimentare insolubile e 21 g di proteine ​​(4). Vi è una certa variabilità naturale nella composizione di mandorle in termini di grassi e acidi grassi contenuti. Su una base di 100 g, le mandorle contengono circa da 45 a 54 g di grassi, dei quali più della metà sono quelli buoni monoinsaturi. Infatti, dei 45-54 grammi di grassi: da 25 a 36 sono monoinsaturi (MUFA), da 9 a 15 grammi sono di polinsaturi (PUFA) e da 3 a 5 grammi di saturi (SFA) (3). Inoltre, le mandorle contengono piccole quantità di steroli vegetali (3-5), e apportano significative quantità di diversi minerali e vitamine (ad esempio Ca, Fe, Mg, P, K, Zn, Cu, Mg, tiamina, riboflavina, niacina e vitamina e), secondo le esigenze di indicazioni nutrizionali, come stabilito dal regolamento CE 1924/2006 (5).

Molte delle caratteristiche nutrizionali delle mandorle, quindi, sono ideali per il giusto mantenimento dei livelli di grassi nel sangue. In una metanalisi di studi randomizzati e controllati, Phung et al (6) hanno riportato che un consumo di 25 grammi di mandorle al giorno era associato ad una significativa riduzione di circa 7 mg di colesterolo totale (TC) (-6,94 mg/dl; 95% CI -0 · 34, -0 · 02 mmol / l), così come una forte tendenza verso una riduzione di 6 mg di colesterolo cattivo LDL (LDL-C) (-5,79 mg /dl; 95% CI -0 · 29, 0 · 00 mmol / l). Mentre, nessun effetto sul colesterolo HDL (HDL-C), TAG, o sul rapporto di LDL C: HDL-C sono stati osservati. La meta-analisi di Phung ed al. (6) si è basata su cinque studi randomizzati e controllati (per un totale di 142 partecipanti).

In una metanalisi pubblicata ad agosto 2016, che ha preso in considerazione 18 studi su 1.697 titoli, per un totale di 27 strati, è stata trovata una riduzione altamente significativa di -5,9 mg/dl per il colesterolo totale e di -4,78 mg/dl per quello LDL (7).
E’ interessante notare che questa riduzione della colesterolemia totale e di quella legata al LDL è attribuita espressamente al consumo di mandorle e non ad altri alimenti o modelli alimentari. Ciò significa che se le mandorle vengono consumate all’interno di un’alimentazione prevalentemente vegetale (ricordiamo che il colesterolo è assente in questi alimenti) i benefici per le nostre arterie sono davvero importanti per la prevenzione cardio-vascolare.
I benefici delle mandorle non finiscono qui. Domenica prossima, primo dell'anno, il nostro articolo avrà come protagonista la “frutta secca” e le mandorle torneranno a far parlare di sé. Buon Natale a tutti.


Bibliografia
1 . Ma L, Wang F, Guo W, et al. (2014) Nut consumption and the risk of coronary artery disease: a dose–response meta-analysis of 13 prospective studies. Thromb Res 134, 790–794.
2 . Martínez-González MA, Salas-Salvadó J, Estruch R, et al. (2015) Benefits of the Mediterranean diet: insights from the PREDIMED Study (PREDIMED Investigators). Prog Cardiovasc Dis 58, 50–60.
3 . Yada S, Yuang G & Lapsley K (2013) Natural variability in the nutrient composition of California-grown almonds. J Food Composit Anal 30, 80–85.
4 . United States Department of Agriculture (2015) Basic Report: 12061, Nuts, Almonds. In USDA National Nutrient Database for Standard Reference, Release 28. Software v.2.3.2. Beltsville, MD: U.S. Department of Agriculture (USDA), Agricultural Research Service (ARS), Nutrient Data Laboratory. (http://ndb.nal.usda.gov/ndb/)
5 . European Commission (2006) Regulation (EC) No 1924/2006 of the European Parliament and of the Council of 20 December 2006 on nutrition and health claims made on foods (L404). Off J Eur Union 49, 9–25.
6 . Phung OJ, Makanji SS, White CM, et al. (2009) Almonds have a neutral effect on serum lipid profiles: a meta-analysis of randomized trials. J Am Diet Assoc 109, 865–873.
7 . Musa-Veloso K, Paulionis L, Poon T, Lee HY. The effects of almond consumption on fasting blood lipid levels: a systematic review and meta-analysis of randomised controlled trials. J Nutr Sci. 2016 Aug 16;5:e34.

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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