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Nella quotidiana guerra dell'intestino, tu con quali batteri stai?

Il nostro microbioma intestinale è particolarmente importante per la salute, ed una sua alterazione aumenta il rischio di diverse patologie, come l’asma, l’eczema, il morbo di Crohn, la sclerosi multipla, l’Alzheimer, l’obesità, e tante altre ancora.

Nella quotidiana guerra dell'intestino, tu con quali batteri stai?

L’uso indiscriminato di antibiotici e la dieta occidentale sono i suoi acerrimi nemici. Dal punto di vista nutrizionale possiamo fare davvero tanto per aiutare il microbioma intestinale nella prevenzione di molte malattie. E anche avere un cane aiuta.

“La natura umana è così inesplicabile, ciò che divide il bene dal male è un filo talmente sottile, talmente invisibile”, dice Oriana Fallaci. Così come è invisibile la paziente opera di chi lavora per la nostra salute 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno. E non mi riferisco ai tanti meritevoli operatori del Servizio sanitario, ma a qualcun altro. Agli esserini piccini piccini che popolano la nostra vita. Così piccoli da essere invisibili ad occhio nudo. Eppure ci sono, vivono con noi. Svolgono importanti funzioni. Ad esempio, produrre alcune vitamine, ma non solo. Senza di loro non potremmo addirittura sopravvivere. Mi riferisco, lo avrete capito, ai microrganismi che condividono la loro esistenza con la nostra e che nella totalità chiamiamo “microbioma”.

Ad oggi, ignoriamo quante siano le specie di microrganismi presenti nel nostro corpo. Probabilmente più di un migliaio. In peso, la quantità complessiva di questi microbi è di circa 1 chilo e mezzo (1). Secondo alcune stime il rapporto tra microrganismi e cellule umane è di 10 a 1, per altre è di 100 a 1. Il microbioma intestinale è particolarmente importante ed una sua alterazione aumenta il rischio di alcune patologie, come l’asma, l’eczema, il morbo di Crohn, la sclerosi multipla, l’Alzheimer, l’obesità e tante altre ancora.

Purtroppo il microbioma intestinale è in pericolo. L’uso indiscriminato di antibiotici e la dieta povera di vegetali sono i suoi acerrimi nemici (2). Anche Il parto ha un ruolo. Quello naturale è protettivo, mentre i bambini nati con il cesareo sono più a rischio di diverse allergie, inclusa la rinite allergica, l’asma polmonare e anche quelle alimentari (3). I sintomi delle allergie sono scatenati quando il sistema immunitario reagisce in maniera spropositata a normali stimoli esterni, come ad esempio il polline. I bambini nati con parto normale hanno il proprio colon colonizzato dai batteri del canale vaginale materno. Quelli con parto cesareo, quindi, sono privati di questa colonizzazione naturale. La differenza nella diversa flora intestinale, pertanto, può comportare una differenza nello sviluppo del sistema immunitario e spiegare il differente tasso di allergie. Tale ipotesi potrebbe spiegare perché un’alterazione della flora batterica vaginale della mamma durante la gravidanza, dovuta  ad esempio ad un’infezione può aumentare il rischio di asma nel neonato (4). 

Questi risultati sollevano una questione più ampia sul ruolo della flora batterica intestinale sul sistema immunitario. Alcuni studi hanno trovato che l’assunzione di batteri buoni (i cosiddetti probiotici) potrebbe migliorare l’immunità. Il primo studio ha appurato che i globuli bianchi di soggetti che assumevano probiotici avevano una migliore capacità di fagocitare e distruggere potenziali microrganismi invasori. L’effetto è durato oltre tre settimane dalla sospensione del consumo di probiotici. Anche l’attività delle Natural Killer contro le cellule tumorali è migliorata. (5).

Migliorare la funzione immunitaria in una coltura cellulare è sicuramente affascinante, ma cosa accade nella realtà contro le infezioni? Ci sono voluti 10 anni per avere uno studio randomizzato, in doppio-cieco placebo-controllato. Questo tipo di studio (dove né il ricercatore né i partecipanti sanno che cosa si sta somministrando, se un placebo o un farmaco) è considerato uno dei migliori per poter avere risultati affidabili. Lo studio ha trovato che effettivamente coloro che assumono probiotici si ammalano meno di raffreddore rispetto a quelli del gruppo placebo, e la durata della malattia è inferiore, ed hanno minori sintomi (6). L’evidenza dei dati suggerisce che l’assunzione dei probiotici riduce il rischio di malattia per le vie aeree superiori, ma è insufficiente per raccomandare di ingurgitare probiotici in pillole (7).

A meno di aver fatto una terapia antibiotica prolungata o aver avuto un’infezione intestinale che ne abbiano comportato un’alterazione della flora, è meglio vedere che cosa fare per favorire i batteri buoni che vivono nell’intestino (8). Qual’è il cibo migliore per la crescita della buona flora batterica intestinale? Sicuramente la fibra e un tipo di amido concentrato che si trova nei chicchi interi. Queste sostanze si chiamano prebiotici. Quindi, i probiotici sono i batteri buoni, i prebiotici sono i cibi dei quali si nutrono i batteri intestinali. 

Il miglior modo di far felici i vostri batteri buoni intestinali è quello di consumare molti alimenti vegetali e integrali. Quando li mangiate freschi assumete sia prebiotici che probiotici. La frutta e i vegetali sono rivestiti da milioni di batteri lattici alcuni dei quali sono gli stessi che si utilizzano negli integratori probiotici. Quando si fanno i crauti, ad esempio, non è necessario aggiungere i fermenti perché i batteri sono già presenti sulle foglie dei cavoli. Inserire frutta e vegetali freschi nella vostra dieta giornaliera è la cosa migliore che possiate fare (9).

Non c’entra nulla con la prevenzione nutrizionale. Desideravo segnalare uno studio del 2013 pubblicato in letteratura scientifica, sul rapporto cane-uomo-microbioma. Ebbene, i ricercatori hanno trovato che avere un cane ha effetti benefici sul microbioma intestinale del padrone (10). Così tanto per divagare, almeno qualche volta.

Bibliografia

1 . Rob Knight: How our microbes make us who we are (disponibile all’indirizzo https://www.ted.com/talks/)

2 . Justin Sonnenburg, Erica Sonnenburg. Amico Intestino. Perdi peso e migliora il tuo umore con la dieta che riattiva l’intestino. Sperling & Kupfer, 2016.

3 . Bager P, Wohlfahrt J, Westergaard T. Caesarean delivery and risk of atopy and allergic disease: Meta-analyses. Clin Exp Allergy. 2008;38( 4): 634– 42 

4 . Benn CS, Thorsen P, Jensen JS, et al. Maternal vaginal microflora during pregnancy and the risk of asthma hospitalization and use of antiasthma medication in early childhood. J Allergy Clin Immunol. 2002;110( l): 72– 7 

5 . Sheih YH, Chiang BL, Wang LH, Liao CK, Gill HS. Systemic immunity-enhancing effects in healthy subjects following dietary consumption of the lactic acid bacterium Lactobacillus rhamnosus HN001. J Am Coll Nutr. 2001;20( Suppl 2): 149– 56 

6 . Berggren A, Lazou Ahrhiang BL, Wang LH, Liao G. Randomised, double-blind and placebo-controlled study using new probiotic lactobacilli for strengthening the body immune defence against viral infections. Eur J Nutr. 2011;50( 3): 203– 10. 

7 . Hao Q, Lu Z, Dong BR, Huang CQ, Wu T. Probiotics for preventing acute upper respiratory tract infections. Cochrane Database Syst Rev. 2011;9: 1– 42 

8 . Homayoni Rad A, Akbarzadeh F, Mehrabany EV. Which are more important: prebiotics or pro-biotics? Nutrition. 2012;28( 11– 12): 1196– 7.

9 . Vitali B, Minervini G, Rizzello CG, et al. Novel probiotic candidates for humans isolated from raw fruits and vegetables. Food Microbiol. 2012;31( 1): 116– 25.

10 . Song SJ, Lauber C, Costello EK, Lozupone CA, Humphrey G, Berg-Lyons D, Caporaso JG, Knights D, Clemente JC, Nakielny S, Gordon JI, Fierer N, Knight R. Cohabiting family members share microbiota with one another and with their dogs. Elife. 2013 Apr 16;2:e00458. 

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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