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Polipi intestinali? "Affogali" con i frutti di bosco

Che cosa deve mangiare chi è risultato positivo allo screening del cancro colorettale per la diagnosi precoce dei polipi adenomatosi prima della loro trasformazione maligna? Quali sono gli accorgimenti nutrizionali per chi ha i polipi intestinali?

Polipi intestinali? "Affogali" con i frutti di bosco

Le evidenze scientifiche indicano che un’alimentazione ricca di frutta e verdura, con almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura (2 di frutta e 3 di verdura) al giorno, possa prevenire la gran parte delle forme di cancro ed essere utili anche contro le recidive. Tra i molti tipi di vegetali, i frutti di bosco hanno una più elevata azione antineoplastica sui polipi intestinali.

Caro mio lettore, dopo tante domeniche, avrai familiarizzato con l’idea che la prevenzione dei tumori è per tutta la vita. Essa interessa sia i sani (prevenzione primaria), sia quelli che hanno un cancro allo stadio iniziale, svelato con uno screening (prevenzione secondaria), sia i malati per prevenire le recidive (prevenzione terziaria).In particolare, ci siamo occupati della prevenzione nutrizionale in tutte e tre le sfaccettature. Sulla prevenzione primaria e terziaria abbiamo già avuto modo di scrivere, oggi ci occuperemo della prevenzione delle recidive del cancro svelato allo stadio iniziale, detto anche “in situ”, o preneoplastico, come ad esempio i polipi del colonretto. A questo proposito, è bene rimarcare l’utilità di sottoporsi agli esami di screening per il cancro della mammella, del colonretto e della cervice uterina. Migliaia di vite possono essere salvate ogni anno con tali screening. Torniamo, ora, ai polipi dell’intestino.

È generalmente accettato che un’alimentazione ricca di frutta e verdura, con almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura (2 di frutta e 3 di verdura) al giorno, possa prevenire la gran parte delle forme di cancro ed essere utili anche contro le recidive. Alcuni composti presenti nei vegetali (detti “fitonutrienti”), infatti, hanno un’azione diretta antiproliferativa contro le cellule tumorali. Ma tra i molti tipi di frutta e di verdura quali esplicano una più elevata azione antineoplastica sui polipi intestinali?

Ebbene, ci sono molti modi attraverso i quali differenti tipi di frutta e vegetali possono essere comparati circa la loro efficacia sulla salute, ad esempio mediante il contenuto di nutrienti o la capacità antiossidante. Idealmente, desideriamo utilizzare una misura che comprenda l’attività biologica. Ed uno dei modi per testarla è quella di misurare la soppressione della crescita delle cellule neoplastiche. Undici tipi di frutta sono stati testati instillando i loro estratti sulle colonie di cellule neoplastiche in crescita in una piastra di petri. Il risultato? I frutti di bosco erano in cima alla lista (1). In particolare, i frutti di bosco da agricoltura biologica hanno mostrato di avere un potere di soppressione della crescita neoplastica superiore a quelli da agricoltura convenzionale (2). Ma un laboratorio è differente dalla vita reale. Questi risultati sono applicabili solo nella misura in cui i principi attivi degli alimenti sono assorbiti a livello intestinale e arrivano a livello dell’iniziale crescita tumorale. Il cancro colorettale, comunque, nasce dall’epitelio che riveste l’intestino, così che ciò che mangiamo ha la possibilità di venire a contatto direttamente. Così i ricercatori hanno voluto sperimentare i frutti di bosco.

La poliposi adenomatosi familiare è una forma di cancro ereditaria causata dalla mutazione di un gene tumore-suppressore. Le persone portatrici di tale mutazione sviluppano centinaia di polipi nel loro colon, alcuni dei quali inevitabilmente vanno incontro a trasformazione neoplastica. Il trattamento può comprendere la colectomia profilattica, mediante la rimozione del colon come misura preventiva. C’è un farmaco che sembra avere la capacità di far regredire i polipi, ma è stato ritirato dal mercato per aver causato decine di migliaia di morti (3). I frutti di bosco possono far regredire i polipi senza effetti collaterali? Si. Dopo nove mesi di trattamento giornaliero con i lamponi neri, l’ammontare di polipi di 14 pazienti con poliposi adenomatosa familiare si è ridotta della metà (4).

Normalmente, i polipi vengono rimossi chirurgicamente, ma i frutti di bosco sembra che riescano a farli scomparire naturalmente. Il metodo attraverso il quale i frutti di bosco furono somministrati era tutt’altro che naturale. I ricercatori hanno utilizzato una scorciatoia, dando i frutti di bosco mediante le supposte. Dopo aver inserito l’equivalente di 3,5 Kg di lamponi neri nel retto dei pazienti per un periodo di nove mesi, alcuni di essi soffrivano di lacerazioni anali (4). La speranza è che la ricerca possa dimostrare tra non molto l’efficacia anti-neoplastica dei frutti di bosco assunti in maniera naturale dalla bocca. Ovviamente, la prevenzione nutrizionale non si sostituisce alla rimozione chirurgica dei polipi intestinali. È utile, invece, per coloro che hanno avuto i polipi e sono a rischio di ricomparsa. Ed è proprioin attesa di questi studi, che per il principio di precauzione possiamo consigliare per chi ha avuto i polipi intestinali di consumare una manciata di frutti di bosco ogni giorno.

Bibliografia

1. Sun J, Chu YF, Wu X, Liu RH. Antioxidant and antiproliferative activities of common fruits. J Agric Food Chem. 2002;50( 25): 7449–54. 

2. Olsson ME, Andersson CS, Oredsson S, Berglund RH, GustavssonKE. Antioxidant levels and inhibition of cancer cell proliferation in vitro by extracts from organically and conventionally cultivated strawberries. J Agric Food Chem. 2006;54( 4): 1248–55. 

3. Graham DJ, Campen D, Hui R, et al. Risk of acute myocardial infarction and sudden cardiac death in patients treated with cyclo-oxygenase 2 selective and non-selective non-steroidal anti-inflammatory drugs: nested case-control study. Lancet. 2005;365( 9458): 475–81. 

4. Wang LS, Burke CA, Hasson H, et al. A phase Ib study of the effects of black raspberries on rectal polyps in patients with familial adenomatous polyposis. Cancer Prev Res (Phila). 2014;7( 7): 666–74. 

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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