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Testa o cuore, se in "gioco" c'è l'ictus

La zona infartuale del cervello è molto più estesa rispetto a quella del cuore. Consumare una buona quantità di fibra alimentare previene l’ictus ed ha effetti benefici sulla salute

Testa o cuore, se in "gioco" c'è l'ictus

Fa bene all'intestino, riduce il rischio di cancro al colon e mammella, di diabete, malattia cardiaca, obesità e in generale di morte prematura. Sfortunatamente, meno del 3% della popolazione consuma la quantità raccomandata di fibre. Ciò significa che oltre il restante 97% non ne assume abbastanza. La fibra è presente solo negli alimenti di origine vegetale. Infatti, gli animali per sostenersi hanno le ossa, i vegetali le fibre.

Nella gran parte dei casi, l’ictus è determinato da una ischemia ad una parte del cervello, che viene privata di ossigeno e nutrienti, ed è causata da un’ostruzione arteriosa (1). Questo tipo di ictus è anche chiamato “ischemico”.

In pochi soggetti, invece, l’ictus è di tipo emorragico, con versamento di sangue nel tessuto cerebrale, ed è causato da rottura di un’arteria. Il danno al cervello dipende da quale area è privata del sangue (o dove avviene il sanguinamento) e per quanto tempo è durata l’anossia (cioè l’assenza di ossigeno). Le persone colpite da un piccolo ictus generalmente accusano debolezza a carico del braccio o della gamba, mentre coloro che vengono colpiti da un ictus più grave possono avere paralisi, impossibilità a parlare, o, come purtroppo può accadere, morire.

A volte, l’ictus dura per pochi attimi, non abbastanza lunghi per manifestarsi sintomatologicamente, ma in grado comunque di provocare piccoli infarti cerebrali. Essi vengono chiamati ictus silenti e se multipli possono causare un riduzione lenta delle funzioni cognitive fino allo sviluppo di una vera e propria demenza (2).

Oltre agli effetti sulla salute dell’intestino, un’elevata assunzione di fibre riduce il rischio di cancro al colon (3) e mammella (4), di diabete (5), malattia cardiaca (6), obesità (7) e in generale di morte prematura (8). Molti studi ora hanno trovato che una notevole assunzione di fibre può aiutare anche a scongiurare l’ictus (9). Sfortunatamente, meno del 3% della popolazione consuma la quantità raccomandata di fibre (10). Ciò significa che oltre il restante 97% non ne assume abbastanza. La fibra è presente solo negli alimenti di origine vegetale. Infatti, gli animali per sostenersi hanno le ossa, i vegetali le fibre.

A quanto pare non ci vuole molta fibra per ridurre il rischio di ictus. L’aumento di assunzione di 7 grammi al giorno di fibra è associata ad una riduzione del rischio pari al 7% (11). 

Assumere appena 7 grammi al giorno in più di fibra è abbastanza facile; è l’equivalente di una ciotola di avena con frutti di bosco o una di fagioli.

In che modo le fibre proteggono il cervello non lo sappiamo esattamente. Ciò che sappiamo è che esse aiutano a controllare il colesterolo (12) e la glicemia (13), i quali riducono la quantità di placche che ostruiscono le arterie del cervello. Un’elevata assunzione di fibre riduce anche la pressione arteriosa (14), che a sua volta riduce il rischio di sanguinamento cerebrale. Come dice la Bibbia: “Un uomo getta il seme nel terreno… il seme spunta e cresce, sebbene egli non sappia come”. Allo stesso modo non sappiamo come funziona, ciò che osserviamo è che riduce il rischio di danni al cervello.

Anche se l’ictus è considerato una malattia della vecchiaia, circa il 2% della mortalità per ictus avviene prima dei quarantacinque anni di età (15), il cui fattore di rischio si accumula a partire dall’infanzia. In un pregevole studio pubblicato di recente, centinaia di ragazzi sono stati seguiti per un periodo di ventiquattro anni, dalle elementari all’università. I ricercatori hanno trovato che una bassa assunzione di fibra era associata inizialmente ad un irrigidimento delle arterie cerebrali, che è uno dei fattoti di rischio dell’ictus. Con il passare del tempo, quando erano adolescenti di quattordici anni sono state osservate chiare differenze nella salute arteriosa di coloro che avevano un buon introito di fibra ogni giorno (16).

Una sola mela in più, un 40 grammi al giorno in più di broccoli, o solo 2 cucchiai di fagioli al giorno in più durante l’infanzia può tradursi in un significativo effetto sulla salute arteriosa nell’età adulta (17). Se tu desideri essere realmente proattivo, le migliori conoscenze scientifiche (18) suggeriscono che puoi minimizzare il rischio di ictus mangiando almeno 25 grammi di fibra solubile al giorno (è la fibra che è solubile in acqua e che è contenuta nei legumi, avena, frutti di bosco e noci) e 47 grammi al giorno di fibra insolubile che è presente nei cereali integrali (come ad esempio, nella farina di grano integrale) e nel riso integrale.

BIBLIOGRAFIA

1 . Mozaffarian D, Benjamin EJ, Go AS, et al. Heart disease and stroke statistics— 2015 update: a report from the American Heart Association. Circulation. 2015;131( 4): e29– 322. 

2 . Grau-Olivares M, Arboix A. Mild cognitive impairment in stroke patients with ischemic cerebral small-vessel disease: a forerunner of vascular dementia? Expert Rev Neurother. 2009;9( 8): 1201– 17. 

3 . Aune D, Chan DS, Lau R, et al. Dietary fibre, whole grains, and risk of colorectal cancer: systematic review and dose-response meta-analysis of prospective studies. BMJ. 2011;343: d6617. 

4 . Aune D, Chan DS, Greenwood DC, et al. Dietary fibre and breast cancer risk: a systematic review and meta-analysis of prospective studies. Ann Oncol. 2012;23(6): 1394– 402. 

5 . Yao B, Fang H, Xu W, et al. Dietary fibre intake and risk of type 2 diabetes: a dose-response analysis of prospective studies. Eur J Epidemiol. 2014;29(2): 79–88. 

6 . Threapleton DE, Greenwood DC, Evans CE, et al. Dietary fibre intake and risk of cardiovascular disease: systematic review and meta-analysis. BMJ. 2013;347: f6879. 

7 . Maskarinec G, Takata Y, Pagano I, et al. Trends and dietary determinants of overweight and obesity in a multiethnic population. Obesity (Silver Spring). 2006;14(4): 717– 26. 

8 . Kim Y, Je Y. Dietary fibre intake and total mortality: a meta-analysis of prospective cohort studies. Am J Epidemiol. 2014;180( 6): 565– 73. 

9 . Threapleton DE, Greenwood DC, Evans CE, et al. Dietary fibre intake and risk of first stroke: a systematic review and meta-analysis. Stroke. 2013;44( 5): 1360– 8. 

10 . Clemens R, Kranz S, Mobley AR, et al. Filling America’s fibre intake gap: summary of a roundtable to probe realistic solutions with a focus on grain-based foods. J Nutr. 2012;142( 7): 1390S– 401S. 

11 . Threapleton DE, Greenwood DC, Evans CE, et al. Dietary fibre intake and risk of first stroke: a systematic review and meta-analysis. Stroke. 2013;44( 5): 1360– 8. 

12 . Whitehead A, Beck EJ, Tosh S, Wolever TM. Cholesterol-lowering effects of oat ß-glucan: a meta-analysis of randomized controlled trials. Am J Clin Nutr. 2014;100( 6): 1413– 21. 

13 . Silva FM, Kramer CK, De Almeida JC, Steemburgo T, Gross JL, Azevedo MJ. Fibre intake and glycemic control in patients with type 2 diabetes mellitus: a systematic review with meta-analysis of randomized controlled trials. Nutr Rev. 2013;71( 12): 790– 801. 

14 . Streppel MT, Arends LR, van ’t Veer P, Grobbee DE, Geleijnse JM. Dietary fibre and blood pressure: a meta-analysis of randomized placebo-controlled trials. Arch Intern Med. 2005;165( 2): 150– 6. 

15 . Centers for Disease Control and Prevention. Deaths: final data for 2013 table 10. Number of deaths from 113 selected causes. National Vital Statistics Report 2016;64( 2). 

16 . van de Laar RJ, Stehouwer CDA, van Bussel BCT, et al. Lower lifetime dietary fibre intake is associated with carotid artery stiffness: the Amsterdam Growth and Health Longitudinal Study. Am J Clin Nutr. 2012;96( 1): 14– 23. 

17 . van de Laar RJ, Stehouwer CDA, van Bussel BCT, et al. Lower lifetime dietary fibre intake is associated with carotid artery stiffness: the Amsterdam Growth and Health Longitudinal Study. Am J Clin Nutr. 2012;96( 1): 14– 23. 

18 . Casiglia E, Tikhonoff V, Caffi S, et al. High dietary fibre intake prevents stroke at a population level. Clin Nutr. 2013;32( 5): 811– 8.

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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