IL MATTINO
Controverso
31.01.2016 - 10:29
L'annuncio del governo quasi sotto tono. Due, tre cose per cercare di dare fiato a milioni di professionisti. Ed ora la palla passa al parlamento. Niente a che vedere con il jobs act, quello vero, su cui si è dibattuto per mesi, lo scontro con i sindacati, gli scioperi, il mito dell'art. 18 calpestato, l'altalena dei numeri su occupazione e disoccupazione, INPS che dice A, ISTAT che dice B, gaffe del Ministro. Sembra che non interessi nulla a nessuno.
Ed allora una domanda. Perché non se ne è parlato e discusso in ore ed ore di trasmissioni TV, le centinaia di migliaia di professionisti hanno avuto la possibilità di mediare o di migliorare, con suggerimenti e proposte, quanto approvato dal governo? Messo così, almeno per come è stato raccontato nelle sue schede sintetiche, il jobs act minore potrebbe sembrare una cosa buona, un felpato avvicinamento a qualche diritto (e' o no questa la stagione dei diritti?). Sembrerebbe! Ma funzionerà, sarà la strada giusta? Si immagini, finalmente, anche le professioniste possono essere, e sono, mamme, i propri figli hanno lo stesso diritto degli altri bambini di vivere con i genitori (congedo parentale di 6 mesi in 3 anni), possono anche ammalarsi, purché lievemente, possono formarsi ed aggiornarsi. Insomma, sono umani. Un minimo di tutele, che diamine!
Ma come stanno i professionisti in Italia, al sud? Male, davvero male. Tra il 2007 ed il 2014 i redditi sono crollati, in media, di circa il 19% a fronte di un aumento costante della contribuzione. Se guardiamo alla Puglia, fermo restando l'insopportabile divario tra uomini e donne, nel 2010 in media i redditi ammontavano, per i maschi, a circa € 29.000, per le donne poco più di € 20.000; nel 2014, invece, la situazione è stata rispettivamente poco più di € 27.000 e, purtroppo, poco più di € 15.000 per le professioniste. L'insopportabile divario, però, è stato acutizzato dalla crisi. I professionisti con il minor reddito sono i trentenni. Immaginate quanto farebbero comodo i tanto odiosi 80 €, i vituperati Tfr, le tutele - ammortizzatori sociali - in caso di fallimento del committente (troppo spesso unico) per cui si presta la propria professionalità! (questi sono i pensieri senza veli di chi fatica, a tutte le ore, perché come si dice...so a che ora inizio, non so a che ora smetto! Tutto in nome della conciliazione, questa sconosciuta).
Se la situazione è proprio questa ci si chiede davvero se quanto previsto dal Governo possa essere efficace e, soprattutto, di sollievo a milioni di cittadini/lavoratori che spesso, tra l'altro, suppliscono - nonostante le restrizioni normative, dettate esclusivamente dalla spending review - alla inadeguata macchina amministrativa. Lo ha confermato il Sindaco Landella proprio quando la Bei illustrava le possibilità di finanziamento agli imprenditori, per progetti seri però!
Ma, chissà, dato che nessuno ne parla andrà bene così, o no? Certamente no, ma per chi il professionista (spesso non per scelta) non lo fa il dato è irrilevante. Se la PA paga in ritardo, fattura elettronica o no, e si rischia di andare in "rosso", se il committente si distrae o, peggio ancora, a volte fa giocare il ruolo di socio "inconsapevole" proponendo di investire in qualcosa che non è tuo, beh... poco male. Ed è così che di fronte al "minimo sindacale" (ma i professionisti, i freelance, gli autonomi non possono utilizzare certi linguaggi) del jobs act minore appaiono incomprensibili i cavilli ai quali si appigliano i dipendenti pubblici che si preoccupano (questo è giusto, si) di non perdere il proprio posto lavoro (ma quanti sono i dipendenti pubblici licenziati negli ultimi 10 anni, ad esempio?) ma anche di mantenere proprio quel posto, scrivania e poltrona compresi, rifiutando una qualsiasi mobilità, se non richiesta per meglio assecondare le proprie esigenze, blindati nelle rigidità di un sistema che non regge più. E la cosa più carina e' che ci si preoccupa in troppi delle loro rivendicazioni, restando infilzati dagli strali lanciati se le opzioni sul tappeto non coincidono con i desiderata, anche in barba alla legge.
Beh, ognuno guarda il suo orticello, questo è vero. La solidarietà? Qualcosa di estraneo a chi ancora crede e sostiene di essere dalla parte del giusto e finora si copriva, scansando anche le gocce del temporale della crisi, al riparo dell'ombrello pubblico. Ma è sempre la stessa storia. Anche nel dibattito, nel confronto politico, nel sistema della rappresentanza degli interessi di questo e quello. Non c'è badge, permesso sindacale, missione, straordinario che tenga. Le distanze restano, eccome! Se sei freelance. Come il convincimento che l'evasione sia figlia solo degli autonomi. E non parliamo di studi di settore e di ipotetiche pensioni.
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