IL MATTINO
Controverso
27.12.2015 - 12:22
«Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune». Lo scriveva Manzoni ne "I Promessi Sposi". Gramsci, quel comunista di Gramsci, distingueva bene il "buon senso" dal "senso comune". Con "buon senso" dovremmo chiederci perché accadono certe cose, a livello micro-sociale quale può essere quello di una città di provincia, che stenta, sempre stenta. Ma non fa nulla, l'importante è sorridere. È adoperando il più facile "senso comune" che possiamo far finta di nulla, ma proprio di nulla. Insomma la realtà la vediamo con occhiali con lenti da lontano, quasi cannocchiali, distorta, falsificata, parafrasando Ilvo Diamanti (mi scuserà...). Quindi, il "senso comune" è quell'opinione diciamo di una certa maggioranza, a seconda dei casi e dei tempi, che va però in netto contrasto con la saggezza, (parola antica) spesso istintiva, si proprio istintiva, dei singoli, di certi singoli. E si cade nel conformismo sociale, quel clima di opinione di massa (già questa parola "massa" mi fa venire i brividi) che - come sostenuto da Elisabeth Noelle Neumann - induce al silenzio chi si sente in minoranza. Dà il ruolo di grancassa ai media che, proprio perché l'ha detto la televisione (si dice così, no?), legittimano informazioni e giudizi. Insomma, tutto diventa scontato. È così e basta. Smile e via. Tutto va bene, madama la marchesa (chiedo scusa a Marika Maggi se mal cito la sua cantina). Con FB, poi, ancora meglio. Nascono i fan club virtuali e virali e non si capisce bene perché. Dovrò impegnarmi e indagare il micro cosmo sociale di alcune penne sempre sul pezzo, sperando di non lasciarsi le penne. Credo che la cura sarà reciproca.
Ma qui casca l'asino. C'è chi prende in parola il mai tanto amato Manzoni (era forse più nelle corde Foscolo?) e non manifesta apertamente il "buon senso", anzi si sbraccia malamente contro, comodo com'è nel "senso comune", quel senso comune che fa agitare il dubbio che ci sia un qualche interesse (legittimo, o no?) e chi invece smontando ogni conformismo propone un film che non è tutto rose e fiori. E non è nemmeno quello proposto dai tanti uffici stampa (fra un po' saranno più gli addetti stampa dei giornalisti, stando all'aria che tira da queste parti, in un soliloquio deprimente) rimbalzato euforicamente sui social network. E se "la cultura non sostenuta dal buon senso è raddoppiata follia", citando il filosofo Gracian, beh l'augurio per il 2016 lo affido a Steve Jobs: "ai folli, agli anticonformisti, ai ribelli, ai piantagrane, ai pioli rotondi nei buchi quadrati, a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso, e non amano le regole, perché solo coloro che sono abbastanza folli, da poter pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero".
Buon 2016 a tutti. Che la mia terra sia folle! Non conformista.
Ringrazio per l'inconsapevole collaborazione Alessandro Manzoni, Antonio Gramsci, Ilvo Diamanti, Elisabeth Noelle Neumann, Baltasar Gracian, Steve Jobs.
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