IL MATTINO
L'emergenza che non convince
04.03.2018 - 12:42
In quanto ai consiglieri e agli amministratori della nostra Regione, beh ci si augura che almeno loro la faccia al mattino riescano a lavarsela, dopo averci chiesto il voto per l’ennesima volta.
La domanda è seria: questa mattina siete riusciti a farvi una doccia, a tirare lo sciacquone del water senza la preoccupazione di rimpiazzarlo con tre secchi di acqua riempiti questa notte, o a lavarvi le mani senza ricorrere alle bottiglie d’acqua o alle bacinelle di scorta? La storia si ripete ogni giorno in tutta la Puglia, non solo a Foggia, da 6 mesi; da quando, dopo una delibera-raccomandazione del governatore della Regione, Michele Emiliano, per evitare sprechi, l’Acquedotto Pugliese ha ufficialmente comunicato che, a causa della crisi idrica dovuta alla siccità, procedeva a ridurre la pressione dell’acqua nelle nostre case, invitando i cittadini a dotarsi di autoclavi per risucchiare l’acqua che dal terzo piano in su manca scientificamente nelle abitazioni dalle 7 del mattino alle 7 di sera.
Ora, qualcuno può obiettare: che c’azzecca tutto questo con le votazioni? C’azzecca eccome, perché è una questione politica seria che, fatta eccezione per la denuncia dei consiglieri regionali del M5S inserita nella loro battaglia contro la discutibile gestione di Acquedotto Pugliese, società controllata dalla Regione Puglia, nessun partito politico e/o istituzione ha risolutamente affrontato. Non ci aspettavamo, ovviamente, l’ennesimo slogan propagandistico “Più acqua per tutti”, ma un’analisi opportuna, con le conseguenti soluzioni, per un problema che quotidianamente riguarda buona parte dei 4 milioni di abitanti della Puglia.
Anche perché la costrizione idrica imposta da Acquedotto Pugliese, in nome dell’emergenza sovrana, convince fino ad un certo punto. Come mai, nonostante le piogge abbondanti di questi giorni e l’ingrossamento di fiumi e invasi, la pressione non è aumentata e continuiamo a patire quotidianamente per l’assenza di acqua (che è un bene primario) nelle nostre case? Il razionamento imposto da Acquedotto Pugliese è poi così reale, quindi efficace, se poi quella stessa acqua che si vuole risparmiare viene avidamente attinta durante la notte da cisterne condominiali dotate dalle autoclavi che la ridistribuiscono durante il giorno o viene utilizzate per riempire a dismisura vasche, secchi, bacinelle, bottiglie per farsi una doccia, per andare al bagno o, più semplicemente, per lavarsi le mani quando se ne ha necessità?
Insomma, qualcosa non torna e, al di là dei proclamati minimi di contratto di fornitura dietro cui l’Acquedotto Pugliese si ripara, è il momento che le associazioni dei consumatori si facciano promotrici di una class action nei confronti della società di gestione idrica regionale che continua regolarmente ad incassare i proventi non solo per i consumi ma anche per i tributi aggiuntivi caricati in bolletta. In quanto ai consiglieri e agli amministratori della nostra Regione, beh ci si augura che almeno loro la faccia al mattino riescano a lavarsela, dopo averci chiesto il voto per l’ennesima volta.
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