IL MATTINO
Il punto sulla staffetta in casa rossonera
15.08.2016 - 12:12
La firma del nuovo allenatore Stroppa (Foto di Tiziano Errichiello)
Se un allenatore litiga con colui che opera sul mercato a quindici giorni dall'inizio del campionato e con una rosa ancora incompleta nonostante il massiccio impegno economico del club, è inevitabile pensare che i motivi del dissidio siano legati ai movimenti di acquisti e di cessioni.
Oggi chi è vicino alla società sostiene che questa bufera di Ferragosto era nell'aria, mentre per i tifosi la notizia dell'esonero di De Zerbi è giunta sotto gli ombrelloni con incredulità e sorpresa. Da quello che si legge dalla lettera di commiato dell'ormai ex tecnico rossonero, il tutto sarebbe stato determinato da incomprensioni con il direttore sportivo Di Bari, lo stesso al quale De Zerbi era particolarmente legato per il fatto di averlo lanciato sulla panchina rossonera. Se un allenatore litiga con colui che opera sul mercato a quindici giorni dall'inizio del campionato e con una rosa ancora incompleta nonostante il massiccio impegno economico del club, è inevitabile pensare che i motivi del dissidio siano legati ai movimenti di acquisti e di cessioni. De Zerbi in questi due anni sulla panchina del Foggia era solito dire che i traguardi potevano essere raggiunti solo attraverso una unione di intenti tra tutti coloro che facevano parte della grande famiglia rossonera, coloro che correvano sul campo di gioco e coloro che operavano dietro le quinte; proprio per questo lui stesso avrà compreso i motivi dell'allontanamento da una società dove non c'era più serenità e armonia. Non ci permettiamo di attribuire colpe da una parte nè dall'altra, mentre pensiamo che un discorso tecnico iniziato e non concluso resta sempre una sconfitta per tutti soprattutto a pochi giorni dalla partenza del campionato. Non avrà un buon compito l'ex rossonero Giovanni Stroppa che dovrà ridare un volto alla squadra e continuare ad infondere quell'entusiasmo che resta l'ingrediente più importante per il raggiungimento del risultato. I calciatori vanno e vengono, gli allenatori pure, ma quel che resta è una piazza che ha voglia di riscatto, quel riscatto che da ieri è nella mani di Giovanni Stroppa.
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