IL MATTINO
AntichiRitorni
03.12.2017 - 00:21
Dato che stanotte ci sarà luna piena, addirittura i giornali parlano di “super luna” per via della fase di perigeo (ovvero il nostro satellite si troverà nel punto della sua orbita più vicino alla Terra), se la volta precedente abbiamo parlato del dio del sonno, Hypnos, oggi parleremo di colui che per gli antichi ‘viveva’ in un sonno eterno, il dormiente per antonomasia, ossia Endimione, la cui figura è strettamente legata a Selene (la Luna piena). Si narra che una notte, mentre solcava la volta del cielo stellato, guidando la sua biga alata di cavalli d’argento, la dea Selene si innamorò di un bellissimo pastore e, stando ad alcune versioni del mito, anche il giovane ricambiava l’amore per la dea, tanto da contemplarla ogni notte. Tuttavia Selene aveva paura di perdere il giovane a causa della vecchiaia o delle malattie, così chiese al sommo Zeus di preservarlo per lei per sempre. Fu così che il padre degli dèi fece sprofondare Endimione in un sonno eterno, rendendolo giovane per sempre ma perennemente inerme. Ogni notte da allora la dea della luna scende sulla terra, si reca nella grotta dove dorme colui che ama, lo contempla e lo bacia. Diverse sono, tuttavia, le varianti di questo mito che ha da sempre affascinato i nostri antenati; ad esempio, secondo Ateneo di Naucrati fu Hypnos ad innamorarsi di Endimione (secondo altri invece gli somministrò solo la pozione per farlo dormire), facendo sì che questi dormisse di un sonno eterno ma ad occhi aperti per poterlo meglio contemplare. Un’altra versione ancora, invece, vuole che quella di Endimione sia in realtà una punizione divina, poiché – come riferisce il mitografo Apollodoro – il giovane pastore aveva fatto innamorare niente poco di meno che Era, la moglie del re dell’Olimpo, e se è vero (come è vero) che il buon Zeus era un incallito traditore del letto coniugale, ma le ‘corna’ non voleva riceverle a sua volta, condannò Endimione a dormire per 50 anni. Al di là dei vari racconti a riguardo è interessante la proposta di lettura suggerita da Plinio il Vecchio (autore latino del I sec. d.C.) che interpreta il mito come una spiegazione al fatto che “Endymion” fosse il nome del primo studioso delle fasi lunari, spiegando così la ‘contemplazione’ e l’amore per Selene.
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