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Gemelli, un segno ‘al confine’ tra luci e ombre

I Dioscuri, figli di Zeus e Leda, trascorrevano un giorno negli inferi e un giorno sulla terra. Sapete perché? Il mito racconta che quel buontempone di Zeus, avvezzo a tradire la moglie con le più belle tra le donne mortali...

Gemelli, un segno ‘al confine’ tra luci e ombre

Castore e Polluce, Campidoglio - Roma

Siamo nel segno dei gemelli, sul quale gli astrologi riferiscono spesso di una “doppia personalità”, di un alternarsi di “luci e ombre”. Perché mai? Per fare chiarezza, andiamo prima di tutto a scoprire chi erano i ‘gemelli’, ossia i Dioscuri. Il mito racconta che quel buontempone di Zeus, avvezzo a tradire la moglie con le più belle tra le donne mortali, si innamorò un giorno di Leda, moglie del re di Sparta, e per possederla si trasformò in un cigno. Dall’insolita unione Leda partorì due uova da cui nacquero Castore e Polluce, oltre che Elena (proprio quella che fece scoppiare la guerra di Troia) e Clitennestra. I mitologi narrano che, poiché quella stessa notte in cui ‘conobbe’ Zeus/cigno Leda si era accoppiata anche col marito Tindaro, solo uno di ciascuna coppia di figli era divino (Polluce ed Elena), mentre gli altri erano mortali (Castore e Clitennestra). I due fratelli gemelli erano valorosi guerrieri e legatissimi l’uno all’altro ma un giorno, a causa di un litigio per una questione di donne, si scontrarono con i rispettivi pretendenti di queste; Castore venne colpito a morte, mentre Polluce (essendo immortale) non ne fu scalfito. Tuttavia, quest’ultimo non poteva accettare la morte dell’amatissimo fratello, per cui propose agli dèi di alternarsi con Castore per il tempo che quest’ultimo avrebbe dovuto trascorrere nell’Ade: cosicché un giorno Polluce è sulla terra e Castore agli inferi, un giorno è quest’ultimo a risalire tra i vivi, mentre il suo gemello si reca nel regno dei morti. Infine, Zeus rese immortali entrambi, ponendoli tra le stelle dell’emisfero boreale; da cui il nome di Dioscuri col quale sono meglio conosciuti da Dios (= di Zeus) e kouroi (= fanciulli, figli). L’alternanza tra il regno delle ombre e quello dei vivi dovrebbe così spiegare la presunta ‘lunaticità’ dei nati sotto il segno dei gemelli, nonché il loro sempre differente stato d’animo. Vi ritrovate?

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Alba Subrizio

Alba Subrizio

«E quel giorno che ha potere solo sul mio corpo e su null’altro, ponga pure fine, quando vorrà, alla mia vita. Con la miglior parte di me volerò eterno al di sopra degli astri e il mio nome non si potrà cancellare, fin dove arriva il potere di Roma sui popoli soggiogati, là gli uomini mi leggeranno, e per tutti i secoli vivrò della mia fama…». Così Publio Ovidio Nasone conclude il suo capolavoro “Le Metamorfosi”; sulla scia del grande Sulmonese. E, allora, eccomi qui a raccontarvi di miti, eziologie e pratiche del mondo antico… che fanno bene anche oggi.

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