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Qui c'è mafia e mafia: quella delle bombe non è la peggiore

La saracinesca del negozio "Bibop Fascion" fatta esplodere

La saracinesca del negozio "Bibop Fascion" fatta esplodere

In questa città c’è una mafia madre di tutte le mafie, che fa brillare le bombe e decreta la chiusura dei negozi; che, ancor peggio del clamore dei botti alle saracinesche fatte saltare in aria, devasta silenziosamente, impercettibilmente ma virulentemente, la voglia di futuro: si chiama disperazione. È la mafia peggiore, perché non approfitta delle ombre della sera per far vibrare la sua irruenza deflagrante ma si insinua alla luce del giorno nelle feritoie dei bilanci in rosso delle imprese per lasciarle esanime al loro destino. Sono, i mandanti di questa debacle impercettibile ma diffusa non solo a Foggia, i direttori di banca che ti sono stati sempre amici fino a quando non ne hai avuto bisogno e che ti perseguitano anche solo per rientrare di 100 euro dallo sconfinamento del tuo conto corrente bancario; e che, neppure inginocchiandoti ai loro piedi, li commuovi a concederti una limitata apertura di credito per gestire il saltellante flusso finanziario che ti costringe a fare equilibrismi da circo equestre per restare sulla corda della tua attività aziendale. Sono, i complici della mafia della disperazione, i politici e le istituzioni parolaie prodighe di pubbliche manifestazioni di solidarietà e di private insensibilità e indifferenze alle sorti di una economia che ristagna grazie alla loro incapacità di creare opportunità di crescita e di sviluppo, cioè quell’humus necessario a nutrire le imprese e i posti di lavoro. Sono, gli operai mafiosi della disperazione, coloro che per mestiere intercettano il disagio economico delle aziende per lucrare sulle loro disgrazie che, se irrisolte, vengono fatte pagare a caro prezzo: non è la mafia forte che, come dice il capo della Squadra Mobile di Foggia Alfredo Fabbrocini, non ha bisogno di mettere le bombe per avanzare pretese; peggio, è la mafia che non ha contezza delle sue forze e, avvalendosi di cani sciolti, agisce senza alcun codice d’onore né di rispetto, quindi in maniera più preoccupante per una città che viene svegliata una settimana si e l’altra no nel cuore della notte dalle incursioni di delinquenti sconsiderati. Sono, gli operai mafiosi della disperazione, coloro che dal disagio sociale incitato dalla disoccupazione e dalla crisi che dilania le famiglie trae manovalanza per l’esercito mercenario del crimine: quello che per 500 euro è disposto ad ammazzare una persona e che, quindi, si offre per molto meno nel far brillare una bomba. Sinceramente, tra questa mafia che si sporca le mani di polvere pirica di notte e quella che di giorno imbratta le carte per far collassare famiglie e imprese, non so quale sia la peggiore.   

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Antonio Blasotta

Antonio Blasotta

Alla passione per la scrittura e la comunicazione ho dedicato il mio tempo, senza mai risparmiarmi. Così, da quando avevo 15 anni, ho scritto per diversi giornali (Puglia, La Gazzetta del Mezzogiorno, il Roma), ho diretto la prima tv di Foggia, Teleradioerre; ed ho finito con il fondare la Casa Editrice "Il Castello", che, oltre ad editare diversi libri, pubblica "Il Mattino di Foggia". Divido la mia vita tra la passione editoriale e quella per la formazione relazionale e direzionale, essendo Master Trainer con licenza USA di PNL.

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