Capisco che non sono domande da farsi, queste, alle prese con sdraio, ombrelloni, amache e scarpinate più o meno rilassanti; ma s’insinuano come sabbia nel costume, cigolii di corde tese, ortiche tra erba voluttuosa. Insomma, ve la butto lì: non c’è lavoro o non c’è voglia di lavorare? Questione di punti di vista e, quindi, di esperienze che li modellano. Considerate la nostra, per esempio. Da mesi cerchiamo insistentemente collaboratori disposti a procacciare pubblicità e abbonamenti al giornale, offrendo loro la metà del guadagno, ma niente: non c’è qualcuno/a che voglia mettersi in gioco. Eppure la nostra promozione commerciale è interessante: ad imprese e professionisti, con l’abbonamento annuale (soli 100 euro + iva) all’edizione digitale del giornale, offriamo 10 pagine pubblicitarie a colori e un banner settimanale a rotazione sul nostro sito internet, che Google Analytics rileva essere frequentato mediamente da 5mila visitatori unici al giorno. Sapendo di guadagnarci la metà, chiunque voglia portare a casa un po’ di soldi fa presto a quantificare l’obiettivo: sarebbero sufficienti anche cinquecento abbonamenti in un anno, per mettersi in tasca la metà degli introiti, vale a dire 25mila euro, cioè 2.000 euro al mese: non male, direi, anzi! Detto così, però, sembra facile, lo so. Perché a renderlo possibile occorre la voglia di lavorare: occorre una buona dose quotidiana di A.I.C., senza la quale ogni meta rimane un desiderio, ogni desiderio si crogiuola nell’illusione. Cos’è l’A.I.C.? Il più potente attrattore di interessi, il più possente trattore di risultati: Alza Il Culo! Ecco cos’è l’A.I.C. Senza schiodare il sedere dalle proprie consolidate, quindi comode, abitudini, non c’è movimento; se non c’è movimento, non c’è motivazione; se non c’è motivazione, il potere delle tre “C” (Cuore, Coraggio, Convinzione) che ognuno di noi possiede rimane inespresso, inefficace ai fini dei risultati che si vogliono ottenere. Vale nella vendita, come nella vita. Capisco, attraversando l’interrogativo che ho sollevato, l’eccezione giustificativa di qualcuno: voglio fare un lavoro che mi piace. Già, ma come fai a sapere che un lavoro ti piace decidendolo a tavolino (seduto, appunto, sulle abitudini che oggi ti tengono inchiodato), senza metterti in gioco? “Non hai bisogno di vedere l’intera scalinata, comincia semplicemente a salire il primo gradino…”, ti direbbe Martin Luther King, un signore che del “I have dream” ha fatto un manifesto d’impegno coraggioso. Ogni scalinata, facile o difficile da affrontare, è, tra l’altro, una preziosa opportunità per accedere ad altri piani superiori o laterali; cioè, ogni lavoro, qualsiasi occupazione, può introdurci a conoscenze inaspettate, consentendoci di scremare interessi inimmaginabili e, quindi, giungere al lavoro che più ci piace. Senza metterci in cammino, però, non troviamo meta: ”la vita – ci ricorda Albert Einstein – è come andare in bicicletta. Per mantenere l’equilibrio, devi muoverti”.
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Commenti all'articolo
Vatedelladaunia
10 Luglio 2013 - 13:26
Grazie per la risposta. Mi sono permesso di diffondere tramite la mia pagina fb - nel mio piccolo conto oltre 900 contatti, molti dei quali foggiani in cerca di lavoro. Magari da sto botta e risposta vien fuori qualcosa di buono...
Cercasi lavoratore dipendente con mentalità imprenditoriale,.. Ovvero una persona disposta a farsi il mazzo come se gestisse una impresa sua e a guadagnare quanto uno statale, se va bene. Proprio così, perché la cifra menzionata, almeno a Foggia, è chiaramente fuori da ogni realtà. Anziché sparare numeri a casaccio, cominciate a pagare chi lavora. Anziché 2500 euro, fate 700 di fisso + commissioni, anche più basse, e vedete come la gente accetta. Se poi non vende abbastanza ok, avanti un altro, ma intanto se io sgobbo tu mi paghi. A doversi mettere in gioco non è solo chi il lavoro lo cerca, ma anche chi lo "offre", cioè, ne fruisce.
Mi sembra una proposta giusta, Antonio. Affare fatto: 700 euro fisse + provvigioni (le stesse promesse: fifty-fifty). Vediamo quali sono i risultati prodotti in 2 mesi (che mi sembra un periodo congruo per mettersi alla prova) e poi si vede. Gli interessati possono inviare proposta di collaborazione a: info@ilcastelloedizioni.it Allora, chi si fa avanti?
Alla passione per la scrittura e la comunicazione ho dedicato il mio tempo, senza mai risparmiarmi. Così, da quando avevo 15 anni, ho scritto per diversi giornali (Puglia, La Gazzetta del Mezzogiorno, il Roma), ho diretto la prima tv di Foggia, Teleradioerre; ed ho finito con il fondare la Casa Editrice "Il Castello", che, oltre ad editare diversi libri, pubblica "Il Mattino di Foggia". Divido la mia vita tra la passione editoriale e quella per la formazione relazionale e direzionale, essendo Master Trainer con licenza USA di PNL.